Cenni storici Costantiniani
Secondo la tradizione, l’istituzione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio risalirebbe all’Imperatore Costantino il Grande, al quale apparve la Croce luminosa con la leggenda In Hoc Signo Vinces durante la vittoriosa battaglia contro Massenzio a Ponte Milvio, avvenuta alle porte di Roma il 28 ottobre 312. Il suo nucleo sarebbe stato formato da cinquanta Cavalieri scelti per la Guardia personale dell’Imperatore ai quali fu affidato il Labaro imperiale, sopra cui risplendeva la Croce con il monogramma di Cristo.
Intitolato a San Giorgio – soldato della Cappadocia martirizzato al tempo dell’Imperatore Diocleziano – l’Ordine fu posto sotto la Regola di San Basilio e nel 456, ad istanza dell’Imperatore Marciano, fu approvato dal Papa San Leone Magno. Si vuole che nel 1190 l’Imperatore d’Oriente Isacco II abbia concesso all’Ordine gli Statuti. Il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano venne trasmesso per primogenitura di padre in figlio nella Dinastia degli Angelo fino alla sua trasmissione ai Farnese, Duchi di Parma, approvata e confermata da Papa Innocenzo XII il 24 ottobre 1699 con il Breve Sincerae fidei e da Papa Clemente XI il 20 aprile 1701 con il Breve Alias feliciter.
Nel 1705 il Duca Francesco Farnese procedette alla riforma degli Statuti dell’Ordine, che furono approvati dalla Santa Sede nel 1706. Successivamente, il 27 maggio 1718, Papa Clemente XI nella Bolla Militantis Ecclesiæ esplicitamente approvò e confermò i diritti vantati dai Farnese sull’Ordine Costantiniano cedutigli dagli Angelo, così come riconosciuti dal suo predecessore Papa Innocenzo XII con il Breve Sincerae fidei del 1699 e ne aggiunse di nuovi, tra i quali il diritto di considerare l’Ordine nuovamente eretto ed istituito dal Duca Francesco Farnese con l’approvazione e la conferma Apostolica.
Alla morte del Duca Antonio Farnese, privo di discendenza diretta, la suprema dignità dell’Ordine fu trasmessa all’Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Carlo di Borbone quale primogenito farnesiano (“propiquior defuncto Magno Magistro propugnatus ex genere Farnesio” come stabilito dagli Statuti dell’Ordine) perché figlio della nipote Elisabetta Farnese e di S.M. Filippo V Re di Spagna. Papa Clemente XII con Bolla del 12 maggio 1738 confermò il passaggio del Gran Magistero all’Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Carlo di Borbone, così come altra conferma fu concessa da Papa Benedetto XIV con Bolla del 30 giugno 1741.
L’Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Carlo di Borbone, salito nel 1734 al trono di Napoli, vi trasferì la sede dell’Ordine; divenuto, poi, nel 1759 Re di Spagna, dopo qualche tempo cedette il Gran Magistero Costantiniano al figlio terzogenito S.M. Ferdinando IV Re delle Due Sicilie, volendolo a tal fine primogenito farnesiano con la conferma di Papa Clemente XIII, nel Monitorio del 18 dicembre 1763, e di Papa Pio VI, nella Bolla Rerum humanarum conditio del 1777.
A S.M. Re Ferdinando succedette nel Gran Magistero Costantiniano S.M. Re Francesco I e poi S.M. Re Ferdinando II, al quale Papa Pio IX nel 1851 ribadì, con il Breve Maxime et praeclarissima, i diritti e i privilegi già concessi ai suoi predecessori.
Ultimo Gran Maestro Re del Regno delle Due Sicilie fu S.M. Francesco II, il quale in qualità di Gran Maestro Costantiniano chiese ed ottenne da Papa Pio IX ulteriori privilegi per l’Ordine con Brevi del 30 ottobre 1860 e 25 settembre 1863.
Dopo l’Unità d’Italia i Borbone, in ossequio al privilegio Apostolico ed agli Statuti dell’Ordine, cioè in ragione di diritti distinti dai loro diritti dinastici sul Regno delle Due Sicilie, esercitarono il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano sotto la guida di S.A.R. il Principe Don Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, Conte di Caserta, primogenito di S.M. Re Francesco II, ottenendo dalla Santa Sede la nomina del Cardinale Protettore e nuovi notevoli privilegi.
Papa San Pio X con Placet del 1911 e 1913 approvò privilegi per i Cavalieri ecclesiastici.
Speciali regole liturgiche furono concesse al Clero dell’Ordine dalla Santa Sede in forma di privilegio con tre Decreti della Sacra Congregazione dei Riti nel 1912, 1914 e 1919.
Altri privilegi vennero concessi all’Ordine Costantiniano da Papa Benedetto XV con Breve Quum anno del 13 dicembre 1916 e con Placet del 29 giugno 1921.
Alla morte di S.A.R. il Principe Don Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, nel 1934, il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano passò al suo primogenito S.A.R. il Principe Don Ferdinando Pio di Borbone delle Due Sicilie e, alla sua morte nel 1960, passò al suo primo nipote, l’Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, figlio del premorto Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Carlo di Borbone delle Due Sicilie.
Morto S.A.R. il Principe Don Alfonso di Borbone delle Due Sicilie nel 1964, il Gran Magistero Costantiniano passò al suo primogenito, l’Infante di Spagna S.A.R. il Principe Don Carlos di Borbone delle Due Sicilie e, dopo la morte di quest’ultimo nel 2015, passò al primogenito S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, attuale Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Bibliografia sull'Ordine Costantiniano
MARINI DETTINA Alfonso
Il legittimo esercizio del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003
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MARINI DETTINA Alfonso
Successione di S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans come Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
in Nobiltà, anno XXIV 2017 n. 136
STAIR SAINTY Guy
The Constantinian Order of Saint George (and the Angeli Farnese and Bourbon families which governed it)
Boletìn Oficial del Estado, Madrid 2018
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STAIR SAINTY Guy
La Orden Constantiniana de San Jorge
Boletìn Oficial del Estado, Madrid 2019
Questa pubblicazione può essere considerata la storia più completa dell’Ordine Costantiniano, poiché parte dalla sua fondazione fino ai giorni nostri e include un esame della conversione di Costantino, delle complesse relazioni tra le dinastie balcaniche e l’espansione dell’Ordine alla fine del XVI e XVII secolo fino alla sua acquisizione da parte dei Farnese. Vale anche la pena menzionare l’esame approfondito del trasferimento del Gran Magistero dai Farnese ai Borbone e la successiva successione all’interno della famiglia Borbone, il tutto supportato da un gran numero di preziosi documenti inediti. Il libro include oltre 300 immagini e comprende, come appendici, testi storici e saggi chiavi, insieme a una bibliografia dettagliata e un indice di nomi.
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SCANDOLA Alessandro
L’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Storia, Governo, rapporti con la Repubblica Italiana, procedure autorizzative, decorazioni, porto delle insegne
Zel Edizioni, Quinto di Treviso 2021
Questa opera tratta delle origini del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dei tratti salienti dell’affascinante, pluricentenaria storia della Sacra Milizia. Inoltre, vengono affrontati i temi dell’Ordine e i suoi obiettivi nel terzo millennio, i rapporti con la Repubblica Italiana e il percorso che ha condotto all’autorizzazione delle onorificenze, la procedura autorizzativa all’uso delle insegne, il porto corretto delle stesse sugli abiti civili e militari. L’opera mette in evidenza una visione per certi aspetti nuova di questa particolare realtà, patrimonio dinastico della Real Casa delle Due Sicilie, offrendo un quadro completo e attuale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, una delle istituzioni cavalleresche più prestigiose della cristianità, da sempre impegnato nella glorificazione della Santa Croce, nella propaganda della fede, nelle opere umanitarie e di carità. Poi, alcuni approfondimenti permettono inoltre di comprenderne il Governo, i meccanismi e la struttura interna come le cariche e gli uffici, gli obblighi, i compiti; e ancora l’organizzazione territoriale, articolata in Real Commissioni nazionali e Delegazioni regionali, che ha al suo apice l’Ufficio Magisteriale e la Real Deputazione. Completa il volume un ricco apparato iconografico, che include anche inediti documenti d’archivio.
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CANTARANO Enzo e CARINI Luisa
Elementi di antropologia culturale di un fenomeno intramontabile: la Cavalleria. Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
Universitalia, Roma 2016
Lo spirito della cavalleria venne mantenuto in vita, nonostante i mutamenti storici ed antropologici, anche grazie agli Ordini cavallereschi che ebbero una funzione “operativa” fintanto che svolsero un’attività politico-militare, e cioè fino al Duecento. Mantennero intatta, invece, la loro “forza vitale” quegli Ordini che, nati con ideali cristiani e militari, abbandonarono progressivamente gli aspetti militareschi mantenendo e rafforzando gli scopi umanitari. Simile vitalità hanno mantenuto quelle istituzioni cavalleresche che sono rimaste in relazione costante con una fons honorum come la Santa Sede. Tra questi, ad esempio, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio sotto la Regola di San Basilio Magno. Per i membri degli Ordini cavallereschi tradizionali i modelli ispiratori sono quelli della antropologia di ispirazione cristiana mentre per gli insigniti degli Ordini di merito i parametri sono derivati dalla morale di ispirazione laica: per entrambe le categorie tuttavia è valido il riferimento ai cardini, ovunque nel mondo condivisi, del diritto naturale.
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CANTARANO Enzo, CARINI Luisa e CANTARANO Michele
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Note storico-antropologiche e di spiritualità
Universitalia, Roma 2018
All’inizio di questo lavoro di ricerca c’è una domanda complessa, cui si possono dare numerose e non sempre congruenti risposte: ha ancora senso parlare oggi di cavalleria? Per orientarsi nel difficile cammino che ci conduce, pellegrini, verso la meta che dà senso alla “mission”, occorrerebbe che ci fosse una cultura comune, un sentire condiviso, un vocabolario non ambiguo o contraddittorio. Ebbene gli ideali cavallereschi, radicati come sono in quelli del Cristianesimo delle origini, possano apparire distanti dalla realtà quotidiana, nondimeno possiamo scorgere in essi una linea di condotta etica che può servire, ancora oggi e sempre, da guida per gli uomini e le donne che aspirano a una reale elevazione spirituale. Nel testo si analizzano sinteticamente due opere fondamentali a tale proposito: “L’elogio della nuova cavalleria” di Bernardo di Chiaravalle ed “Il libro dell’Ordine della Cavalleria” di Raimondo Lullo. Inoltre, si analizzano le origini e la storia dell’Ordine Costantiniano, nonché le critiche emerse circa invenzioni anacronistiche sulla stessa espresse nel “De fabula Equestris Ordinis Constantiniani” del Marchese Scipione Maffei già nel 1712. Seguono considerazioni sulla Regola di San Basilio Magno e meditazioni/riflessioni sul Typicon del Cavaliere e della Dama Costantiniani, sulle tentazioni del mondo attuale, sulla urgenza della conversione, la spiritualità e l’impegno di vita dei Membri dell’Ordine in ottica Cristiana ed in considerazione della morte, sulle virtù e l’eroicità attualmente intese, sulle Beatitudini e, infine, sul carisma tipico dell’Ordine: “La Carità specialmente verso i perseguitati a causa della giustizia”. L’Ordine ha saputo conciliare l’essenza della propria istituzione con i tempi, adattandosi, sotto la guida di Gran Maestri ispirati e previdenti, alle esigenze reali di volta in volta manifestatesi nelle varie epoche storiche fino ad oggi.
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SACCARELLO Roberto
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Storia – Istituzioni – Insegne
Edizioni Araldiche, Viterbo 2008
Il volume, con una Prefazione del Gran Priore Cardinale Dario Castrillon Hoyos, offre uno spaccato del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, non freddo ed accademico, ma agevole e di facile consultazione anche per il lettore meno esperto in materia. L’autore ripercorre la storia della Sacra Milizia, ordine dinastico equestre-religioso di collazione della Real Casa delle Due Sicilie. Rivisitando la tesi del confratello Alfonso Marini Dettina. L’autore colloca il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio tra le Associazione pubbliche di fedeli di diritto pontificio, stante il riconoscimento, l’approvazione e la conferma dell’autorità ecclesiastica ad opera dei Sommi Pontefici Giulio III e Sisto V. Dopo una attenta disamina delle fonti storico-giuridiche, l’autore conclude che “l’Ordine Costantiniano non è un ordine cavalleresco-civile, bensì attraverso gli innumerevoli riconoscimenti pontifici nel corso della sua storia, un Ordine la cui natura giuridica si è andata delineando sempre più chiaramente nel senso di un ordine cavalleresco-religioso. Oltre all’approvazione dell’ordinamento canonico, l’Ordine ha pubblico e formale riconoscimento della Repubblica Italiana, del Regno di Spagna, del Granducato del Lussemburgo, del Portogallo, del Messico, dal Brasile, degli Stati Uniti d’America, ecc.
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