La Delegazione Sicilia Occidentale in visita nei luoghi del Gattopardo

Dopo la pausa estiva, domenica 1° ottobre 2023 sono riprese le attività della Delegazione Sicilia Occidentale, con una visita nei luoghi...

Dopo la pausa estiva, domenica 1° ottobre 2023 sono riprese le attività della Delegazione Sicilia Occidentale, con una visita nei luoghi della famiglia Tomasi di Lampedusa a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.

La città di Palma venne fondata il 3 maggio 1637 nella Baronia di Montechiaro – eretta grazie alla Licentia Populandi, nell’ambito del vasto fenomeno di ripopolamento dei latifondi dell’isola da parte de possidenti nobiliari, concessa dal Re di Spagna – dai fratelli gemelli Carlo Barone Tomasi, e Giulio, che pochi anni dopo gli sarebbe subentrato nel titolo. Artefice della fondazione fu però un potente zio dei gemelli, Mario Tomasi de Caro, Capitano del Sant’uffizio e dell’Inquisizione di Licata, Governatore della stessa città, da cui provenivano anche Carlo e Giulio Tomasi.

Una rappresentanza della Delegazione Sicilia Occidentale ha seguito un percorso culturale che ha visto al centro Palma di Montechiaro, alla presenza del Sindaco, Gaspare Castellino, fatto di misticismo religioso e di tradizioni di quella che era la nobiltà siciliana, sotto la guida del Segretario Generale, Salvatore Glorioso, Cavaliere Jure Sanguinis, che ha letto un messaggio di saluto del Delegato, il Nob. Prof. Salvatore Bordonali, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia.

Nel saluto rivolto ai Confratelli intervenuti, alle autorità e a quanti «ci accolgono benevolmente in questa bella Città di Palma», il Delegato Bordonali scrive: «Sono molto rammaricato di non essere qui, oggi, per la nostra prima attività dopo le ferie estive. Il Gattopardo, erede di una stagione in cui l’aristocrazia siciliana si era impegnata in una grande opera di fondazione e rifondazione di borghi e città con spirito imprenditoriale ma anche tenendo presenti i risvolti politici, conquistando un posto nel Parlamento dell’allora Regno di Sicilia, si trova ad affrontare una nuova stagione di imprenditorialità, questa volta partendo dalla borghesia. Un avvicendamento dove il Principe costituisce tuttavia un modello di vita ideale. E la sua Palma rispecchia nelle articolazioni quel modello, il Palazzo ducale, un monastero e la Chiesa madre. Il 1860 ha fatto da catalizzatore di un riassetto sociale già in corso (i vari tentativi di riformismo da parte dei Borbone) frustrato tuttavia dalla burocrazia, che allora come ora frena quei processi che invece dovrebbe soltanto disciplinare. Ma, ritornando al punto centrale, l’evolversi dei rapporti in seno alla comunità civile non deve avvenire a discapito dei valori fondanti della stessa, delle sue radici, delle sue tradizioni, che sono in grande parte fondati su quelli del Cristianesimo. Proprio quei valori che l’Ordine costantiniano si propone di salvaguardare e di diffondere».

Diversi sono stati i luoghi visitati, legati a quella che fu una delle famiglie più rilevanti della Sicilia del 1800, la famiglia Tomasi di Lampedusa.

L’itinerario è iniziato con la visita al Palazzo Ducale dei Tomasi di Lampedusa. Nel 1637, con l’acquisizione della proprietà da parte della famiglia Tomasi – antenati del più famoso Giuseppe Tomasi di Lampedusa che nel 1958 scrisse Il Gattopardo – la città tocca il punto più alto del benessere. Grazie alla “santità” dei nobili Tomasi, inizia la costruzione di chiese, conventi e opere pie che in breve resero Palma di Montechiaro una “Nuova Gerusalemme”.

A seguire, la visita al Monastero delle Benedettine e dei luoghi della Venerabile Suor Maria Crocifissa della Concezione, al secolo Isabella Tomasi, figlia di Giulio Tomasi, Duca di Palma e Barone di Montechiaro. Nell’occasione sono stati assaggiati anche i famosi “dolci in pasta di mandorla”, così citati dallo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nella sua celebre opera Il Gattopardo e comunemente chiamati “biscotti ricci”, preparati dalla impeccabile maestria delle Benedettine.

Il Monastero delle Benedettine di Palma di Montechiaro fu costruito tra il 1653 e il 1659 per volontà del “Duca Santo”, Giulio Tomasi. Questi, dopo un felice matrimonio e sei figli, si sentì chiamato alla vita da eremita e vendette tutto per andare a vivere in povertà. Anche la moglie e due figlie decisero di consacrarsi entrando nel convento. Il Duca donò alle Benedettine addirittura il proprio palazzo che fu quindi inglobato dal convento

A completamento della mattinata, la rappresentanza della Delegazione Sicilia Occidentale ha partecipato nel Monastero delle Benedettine alla Santa Messa officiata da Don Salvatore Attardo, conclusa con la lettura della preghiera del Cavaliere Costantiniano da parte del Segretario Generale.

A seguire, i Cavalieri Costantiniani si sono riuniti in un’agape fraterna.

Nel pomeriggio si è svolta la visita alla Chiesa Madre di Maria Santissima del Santissimo Rosario, patrona della Terra di Palma, sede della Confraternita fondata da Giulio Tomasi, Duca di Palma e Barone di Montechiaro.

A seguire, la visita del Castello Chiaramontano, che ha concluso l’intenso percorso culturale dei luoghi della famiglia Tomasi di Lampedusa.

Il castello fu realizzato nel 1353 da Federico III Chiaramonte, Conte di Modica, a difesa delle attività di un caricatore granaio. Grazie alla sua posizione strategica a strapiombo sul mare, fu un importante torre di controllo e di difesa nella lotta contro i pirati. All’interno della cappella del Castello è custodita una preziosa statua marmorea della Madonna del Castello, venerata dai fedeli della città di Palma di Montechiaro come la Bedda Matri du casteddu. Come scrisse Spatrisano, il castello «può considerarsi uno degli esempi più tipici dei castelli trecenteschi siciliani il cui articolato organismo strutturale, il pittoresco comporsi dei suoi volumi, sembra germinato spontaneamente dalle asperità della roccia». La fortezza, infatti, è incastonata perfettamente nel promontorio: il colore delle sue pietre si fonde con quello della roccia sottostante. L’ampia costa sulla quale si affaccia e l’immensità celeste che lo sovrasta, infine, sembrano esaltarne i volumi, in un fascinoso naturale manto azzurro.

Al termine della giornata intensa, il Delegato Bordonali ha inviato un ringraziamento a coloro che si sono distinti nell’organizzazione della visita: il Cav. Com. Paolino Scibetta e il Postulante Dott. Salvatore Malluzzo, e attraverso loro al Dott. Salvatore Tannorella, storico ed esperto dei luoghi.

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