Come abbiamo annunciato [QUI], I Cavalieri della Delegazione Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si sono ritrovati giovedì 3 febbraio 2022 presso la Chiesa di San Sepolcro a Milano, per partecipare alla Celebrazione Eucaristica officiata dal Cappellano di Delegazione Mons. Federico Gallo, Cappellano Jure Sanguinis, Direttore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e alla successiva Conferenza del Cav. Prof. Alberto Castaldini, sul tema Cavalieri Costantiniani per il Regno di Dio. Le riflessioni di Attilio Mordini. Presenti il Presidente della Real Commissione per l’Italia, il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Balì Gran Croce di Giustizia decorato con Collare e il Delegato Vicario, Cav. Dott. Ing. Gilberto Spinardi.
Nella sua omelia Mons. Federico Gallo ha ricordato il periodo delle manifestazioni, o Epifanio, in cui ci troviamo, in particolare la quarta manifestazione, nella quale in Signore Gesù si fa conoscere attraverso una delle moltiplicazioni dei pani. Miracolo descritto nel Vangelo del giorno (Mc 6, 33-44), proprio in occasione di San Biagio dove per tradizione si benedice il pane ed ogni alimento offerto per chiedere al Santo la protezione della gola, al culmine dell’inverno.
Una benedizione – ha spiegato Mons. Gallo – sostiene il nostro impegno e la nostra intenzione se è pura, onesta, umile davanti a Dio. Ecco perché il Signore ha moltiplicato i pani, non solo per sfamare ma affinchè questi sentissero il benessere di rimanere con Lui riconoscendolo come Maestro di Verità: prima ancora li ha sfamati con la Sua Parola. Ci sentiamo quindi particolarmente coinvolti – ha concluso Mons. Gallo – a perpetuare un gesto popolare, umile come quello di benedire la gola e il cibo per essere protetti, in quanto rimanda alla protezione più alta del Signore che consente il radicamento in noi della Sua Parola a sostegno delle nostre intenzioni per compiere il bene.
Al termine della Santa Messa, i Cavalieri hanno seguito la Conferenza del Cav. Prof. Alberto Castaldini, della Faculty of Greek-Catholic Theology della “Babes-Bolyai” University di Cluj-Napoca in Romania, sul tema Cavalieri Costantiniani per il Regno di Dio. Le riflessioni di Attilio Mordini, scrittore e terziario francescano, che seppe scrutare “il trasfondersi dell’eterno nel tempo”. Il Relatore si è occupato da diversi anni della figura di Attilio Mordini, scrittore cattolico fiorentino, curando – unitamente alla Professoressa Maria Camici, discepola, amica e allieva di Mordini – il libro INRI il mistero del Regno, opera postuma inedita, recentemente pubblicato.
Il Promotore delle Attività Culturali della Delegazione Lombardia, il Cav. Prof. Edoardo Teodoro Brioschi nel introdurre
il Relatore, ha inquadrato inoltre la figura di Mordini, consentendo di poter valutare i suoi scritti considerando aspetti della sua epoca (seguì il Concilio Vaticano II ma non l’approfondimento e l’applicazione dei suoi frutti) e del suo vissuto da cristiano (visse l’esperienza di terziario francescano).
Il Prof. Castaldini ha analizzato a fondo la figura di Attilio Mordini e gli eventi storici che forgiarono la sua vocazione raffinando la sua visione sugli uomini e l’esistenza: la guerra, la prigionia, i voti francescani e l’incontro con Padre Pio. Profonde furono le sue competenze culturali letterarie e accademiche – si appassionò in particolare all’amatissimo Dante – che gli consentirono di insegnare e di scrivere numerosi articoli su riviste di cultura. La sua meditazione e la preghiera – ha spiegato il Relatore – unitamente alla sete di conoscenza e alla consapevolezza della vocazione per la verità e la carità, lo portarono a vivere ciò che defini l’“esperienza del Scaro”. Lo scrittore fiorentino ci appare consapevolmente investito di un mandato etico nel testimoniare in particolare la Regalità di Cristo, centrale nella sua opera,per il suo intrinseco valore. Significativa la sua alta visione cavalleresca – ha continuato il Prof. Castaldini – espressa nelle sue pagine sul Sacro Militare Ordine Costantiniano, apparse quasi sessant’anni or sono sulla rivista napoletana L’Alfiere e raccolte nel 2017 in un volumetto edito a Palermo, purtroppo introvabile (L’Ordine Costantiniano di San Giorgio, la Regola di San Basilio e altri scritti di simbologia e cavalleria) che reca l’introduzione del Presidente della Real Commissione per l’Italia. Nell’esempio di San Giorgio trae forza la missione di ogni Cavaliere Costantiniano, che opera nel segno di quella Croce, “segno del Cristo Messia e Imperatore”. Tanto che le sconfitte non lo devono scoraggiare: sono pegno, speranza “forte e sincera” di quella vittoria, cioè della Vittoria più grande, salvifica. Mordini sottolinea infine come il Cavaliere Costantiniano, nell’osservanza dei suoi doveri verso questo Ordine, bene incarna laicamente quella Tradizione civile che è servizio, sacrificio, gratuità, e che verrà restaurata nei tempi ultimi da Cristo, quando il Re dei Re governerà tutte le nazioni in un mondo finalmente rinnovato.
Al termine della conferenza il Cav. Pierangelo Berlinguer, proposto come discussant, ha scaturito un interessante dibattito volto a comprendere anche il ruolo del Cavaliere Costantiniano alla luce dei recenti avvenimenti. Il termine Impero, spesso usato da Mordini, se visto come paradigma della Sovranità (aspetto che sta riemergendo nel quadro geopolitico attuale) aiuta il Cavaliere Costantiniano ad interpellarsi anche sul piano della nostra azione e testimonianza politica come cittadini. Sovranità che in nome della stabilità o instabilità, viene messa un po’ in discussione.