Le nozze reali del Gran Prefetto dell’Ordine Costantiniano a Palermo
Quanto segue è la cronaca di alcuni momenti salienti della visita a Palermo del Capo della Real Casa delle Due Sicilie e della sua famiglia, nel segno della tradizione, della solidarietà e dell’operosità silenziosa.
Mentre nei giorni precedenti cresceva l’attesa e la sete di notizie sulle nozze reali da parte dei bloggers, che stavano mettendo a dura prova la capacità informativa di tanti, i Borbone delle Due Sicilie hanno seguito il loro sobrio stile di vita, improntato alla severità che fu del loro Capostipite Carlo III, coniugata all’operosità silenziosa. Infatti, contrariamente a quanto atteso dai cronisti cittadini, bloggers e fotoreporters, come dai tanti osservatori di matrimoni reali accorsi e dagli amanti delle kermesse di teste coronate e sangue blu, venerdì 24 settembre 2021 i Duchi di Calabria nella loro seconda apparizione in Città, spiazzano tutti. Dopo la visita alla Congregazione delle Dame, che assistono partorienti e madri in difficoltà, si sono recati nel cuore dell’accoglienza solidale della Palermo sofferente, per celebrare coi più bisognosi il matrimonio reale del loro primogenito. Poi, dopo i festeggiamenti nuziali, la mattina di lunedì 27 settembre 2021, Don Pedro e Donna Sofia con i loro figli maschi si sono recati sui luoghi abitati dai Borbone, per rendere omaggio ai Sovrani di Sicilia e restituire la memoria perduta, presso il Complesso monumentale della Palazzina Cinese a Palermo.
I Borbone delle Due Sicilie, nelle loro prime apparizioni in Città per il matrimonio reale, si sono confermati all’altezza del proprio rango nel ruolo morale a sostegno degli ultimi e, aldilà d’ogni mondanità attenti al sociale, vivendo con composta dignità il presente nel solco della tradizione. Il Duca di Calabria, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, per Grazia di Dio e per Diritto ereditario come primogenito dei Borbone e dei Farnese, l’ha sottolineato ancora una volta al termine della suggestiva cerimonia presso la Palazzina Cinese: «Senza alcun revanscismo politico e fuori da inutili revisionismi, questo è un giorno per restituire la memoria storica a luoghi emblematici di Palermo ma è anche il simbolo dell’immutato amore della mia Famiglia per la Città. I mei avi hanno dedicato la vita al progresso del Regno».
Gli assistiti di due mense di carità a Napoli e a Palermo festeggiano per un mese le nozze dei Principi Jaime e Charlotte
Nel pomeriggio di venerdì 24 settembre 2021, infrangendo il rigido protocollo del programma per il matrimonio reale, il Capo della Real Casa delle Due Sicilie, Sua Altezza Reale il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie accompagnato dalla consorte Donna Sofia, Duchi di Calabria, Conti di Caserta, insieme al loro primogenito prossimo alle nozze Sua Altezza Reale il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Noto coi fratelli minori le Loro Altezze Reali i Principi Juan, Pablo e Pedro di Borbone delle Due Sicilie, ha compiuto una visita all’Istituto Boccone del Povero di Palermo, nato a Palermo 150 anni fa dall’intuizione e dalla profonda Fede del Beato Padre Giacomo Cusmano.
In occasione delle nozze del loro figlio primogenito, le Loro Altezze Reali i Duchi di Calabria, vicini alle necessità dei meno fortunati nelle antiche capitali di Napoli e Palermo, hanno offerto un pranzo speciale per un intero mese agli ospiti bisognosi di due mense di carità presso Associazione Centro La Tenda Onlus al Rione Sanità di Napoli e presso l’Istituto Boccone del Povero di Palermo.
Don Pedro e Donna Sofia, con gli eredi maschi del Real Casa delle Due Sicilie, sono stati ricevuti da Padre Salvatore Fiumanò, della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri, Responsabile dell’Istituto Boccone del Povero e da Giuseppe Billanti, Responsabile della mensa. Da un secolo e mezzo al servizio degli ultimi, di chi non ha nulla e tende la mano, il Boccone del Povero è diventato un sostegno insostituibile per i bisognosi della città, raggiungendo famiglie, persone sole, migranti. Padre Fiumanò ha mostrato i locali dello storico luogo d’accoglienza e la struttura adeguata alle norme di contrasto alla pandemia. Il Duca di Calabria si mostrava molto attento a conoscere tutti i risvolti organizzativi e le implicazioni economiche, che il contrasto alla pandemia ha avuto anche nelle mense di carità come queste e che sono state costrette a ulteriori spese per l’adeguamento a servizio dei poveri.
Il Responsabile dei volontari, Antonio Tocco ha condotto i Principi nelle cucine e ai banchi della mensa, dove li ha accolti uno scrosciante applauso di ringraziamento e l’indirizzo di un brindisi in onore degli sposi, prossimi alle nozze celebrate il giorno seguente a Monreale.
Il Duca di Calabria, grati per l’affetto ricevuto, appariva visibilmente commosso nel condividere l’agape fraterna, nella quale tra i volontari si alternano anche i Cavalieri e le Dame del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, di cui Don Pedro è il Gran Maestro. Prima d’andar via, il Duca di Calabria coi suoi quattro figli maschi, smettendo gli abiti formali, si son prodigati servendo i pasti agli assistiti.
Donna Sofia di Borbone delle Due Sicilie accolta nella Congregazione delle Nobili Dame del Giardinello al Ponticello a Palermo
In visita a Palermo, il Capo della Real Casa delle Due Sicilie ha ricevuto il saluto istituzionale del Governo della Regione Sicilia dal Vice Presidente e Assessore all’economia, Gaetano Armao.
Poi, accompagnato dalla consorte, Donna Sofia, si è recato presso la Congregazione Segreta delle Dame sotto il titolo dell’”Aspettazione del Parto della Vergine Maria”, oggi conosciuta anche come Congregazione delle Nobili Dame del Giardinello al Ponticello.
Insieme a loro i sei figli ed il primogenito prossimo alle nozze, il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Noto con la promessa sposa Lady Charlotte Diana Lindesay-Bethune, sono stati accolti dalla Superiora della Congregazione, Agata Orlando Riva dei Conti Sanseverino che, insieme a un ristretto numero di consorelle, ha illustrato la storia dell’Istituzione benefica fondata alla fine del XVI secolo da aristocratiche siciliane. Poi, ha accolto S.A.R. la Principessa Donna Sofia di Borbone delle Due Sicilie, Duchessa di Calabria, Contessa di Caserta quale Dama d’Onore.
Nel corso di una intima cerimonia, la Duchessa di Calabria ha ricevuto dalle mani della superiora il medaglione d’argento che fu delle Regine Governatrici ed una pregevole immagine della Beata Vergine Maria dell’Aspettazione al Parto.
I novelli sposi hanno ricevuto un Bambinello Gesù in cera creato dalla maestria d’artigiani siciliani.
Al termine la firma del Libro d’Onore e la foto di rito in ricordo della visita dei reali.
Il Capo della Real Case delle Due Sicilie intitola alla memoria dei Sovrani di Sicilia piazza, viale e giardini della Palazzina Cinese di Palermo
L’erede di Ferdinando I, Re delle Due Sicilie (Ferdinando IV, Re di Napoli e Ferdinando III, Re di Sicilia) la mattina di lunedì 27 settembre 2021 si è recato sui luoghi abitati dai Borbone per rendere omaggio ai Sovrani di Sicilia e restituire la memoria perduta. Don Pedro, erede di Re Carlo III di Borbone e di Elisabetta Farnese, sarebbe il “Rex utriusque Siciliae” ovvero il diretto discendente di quel Ferdinando I che si innamorò della natura rigogliosa ai piedi del Monte Pellegrino e vi si stabilì con la Regina Maria Carolina. Presso il Complesso monumentale della Palazzina Cinese a Palermo, alle ore 10.30 si è tenuta la Cerimonia d’intitolazione dei luoghi alla memoria dei Sovrani di Sicilia: viale Ferdinandeo, piazza Carlo III e giardini Regina Maria Carolina.
La Palazzina Cinese fu realizzata da Giuseppe Venanzio Marvuglia a partire dal 1799 su commissione di Re Ferdinando III di Sicilia che aveva acquistato una casa in stile cinese dal barone Benedetto Lombardo, insieme a terreni confinanti ad alcuni locali. Il Marvuglia, che era l’autore dell’edificio precedente, realizzò l’opera mantenendo lo stile orientale: il corpo centrale termina in alto con un tetto a pagoda, sorretto da un tamburo ottagonale. Al piano terreno si trovano porticati ad arco ogivali e nei due fianchi ci sono torrette con scale elicoidali a giorno, opera costruita dal capomaestro Giuseppe Patricolo, ma progettata verosimilmente dal figlio di Marvuglia, Alessandro Emmanuele. La costruzione presenta curiosi elementi: i campanelli della grata di ingresso, le travi in legno intagliato delle terrazze e gli smerli.
Gli appartamenti sono distribuiti su tre piani. Nel seminterrato si trovano la sala da ballo e la saletta delle udienze decorate tutte da Giuseppe Velasquez. Si sale al primo piano con una scala esterna, là si trovano il salone dei ricevimenti in stile cinese con pannelli in stoffa dipinti anche dal Riolo, la camera da letto del Re con la volta dipinta in stile cinese dal Codardi e dal Velasquez, la sala da pranzo con l’ingegnosa “Tavola matematica” del Marvuglia.
Al secondo piano si trovava l’appartamento della Regina Maria Carolina con due salette di ricevimento e la camera da letto con lo spogliatoio. All’ultimo livello si trova una grande terrazza di forma ottagonale coperta a pagoda con soffitto decorato dal Silvestri. Nel 1800 si sistemò il giardino sul retro e Giuseppe Patricolo curò il “tempietto cinese”. G. Durante eseguì la “flora all’italiana”, vasche di marmo bianco con grotte naturali alla cinese. Nel periodo 1800-1806 vennero realizzati i due padiglioni dei cacciatori reali. Con l’Unità d’Italia la Palazzina e il Parco passarono alla Corona Sabauda e poi allo Stato. Divenuti proprietà del Comune, il parco e la palazzina furono destinati alle visite dei turisti mentre nelle dipendenze trovava posto il Museo Pitré. Più tardi le scuderie alloggiarono il Museo Agricolo.
Al cancello della dimora dove Ferdinando III visse nel decennio in cui, durante l’occupazione napoleonica, si trasferì a Palermo con la Regina Maria Carolina, il Sindaco di Palermo e il Vice Presidente della Regione Siciliana hanno accolto le Loro Altezze Reali i Principi Don Pedro e Donna Sofia di Borbone delle Due Sicilie, Duchi di Calabria, Conti di Caserta coi i Principi Don Juan, Don Pablo e Don Pedro, e i Principi Jaime e Charlotte, Duchi di Noto.
Ha condotto il solenne atto pubblico, il Cav. Prof. Salvatore Glorioso, Segretario Generale della Delegazione Sicilia Occidentale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, introdotto le Autorità presenti:
Prof. Gaetano Armao, Vice Presidente Regione Siciliana, Assessore regionale dell’Economia
Alberto Samonà, Assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana
Prof. Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo
Dott.ssa Selima Giuliano, Sovrintendente Regionale BB.CC.
Dott.ssa Marinella Iacolare, Capo di Gabinetto della Prefettura di Palermo
S.E. Prof. Amade-Martìn Rey y Cabieses, Accademico corrispondente della Real Accademia di Storia di Spagna (Madrid), Docente di Dinastie Reali
Arch. Giacomo Fanale
Associazione delle Culture
Presente il Cav. Antonio Bellaville, Direttore Generale della ”Bellaville Solutions General contractor” e gli sponsor privati che hanno reso possibile l’allestimento.
Inoltre, erano presenti Cavalieri e Dame del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, rappresentati dal Delegato della Sicilia Occidentale Nobile Prof. Salvatore Bordonali, Signore di Pirato e dal Pro-Delegato Prof. Stefano Riva dei Conti Sanseverino, calorosamente saluti dal loro Gran Maestro.
Durante il sobrio atto pubblico, svoltasi all’interno del parco alle falde del Monte Pellegrino, le lapidi sono state scoperte dal Capo della Real Casa delle Due Sicilie insieme alle Autorità locali intervenute.
Ricevuta la parola, il Prof. Amadeo-Martìn Rey y Cabieses ha brevemente passato in rassegna il regno di Carlo III prima e di Ferdinando III e Maria Carolina dopo, nel loro rapporto con la Sicilia.
Accanto a Don Jaime appariva bellissima e visibilmente emozionata la consorte Duchessa di Noto alla sua prima uscita ufficiale dopo le nozze reali celebrate a Monreale il 25 settembre.
Dopo la svelamento delle targhe si è proceduto all’inaugurazione dell’impianto scenico “La Reggia in trionfo”, allestito sotto l’Alto Patronato del Capo della Real Casa delle Due Sicilie, progettato dall’Arch. Giacomo Fanale col sostegno della “Settimana della Culture” e realizzato dalla “Bellaville solution” di Antonio Bellaville, grazie al contributo anche di altri sponsor privati. “La Reggia in trionfo” è un allestimento scenico temporaneo, riproducente la Reggia di Palermo «in trionfo per l’acclamazione, e coronazione della sacra real maestà di Carlo Infante di Spagna, (…) ordinata dall’eccellentissimo Senato palermitano (…) data in luce in tempo dell’eccellentissimo Senato (…) e descritta da don Pietro La Placa cancelliere della città».
Il Principe Don Jaime ha espresso a braccio un discorso a nome del Padre e della Famiglia: «Il Regno di Sicilia, e specialmente la Città di Palermo sono indissolubilmente unite alla nostra dinastia, i Borbone delle Due Sicilie. I miei antennati, Re di Napoli e Re di Sicilia prima, e Re delle Due Sicilie dopo, hanno dedicato le loro vite al progresso di questi regni realizzando innumerevoli opere che ancora oggi si ricordano. Giustamente perché tutto ciò non cada nell’oblio, il Comune di Palermo, con la nostra sincera gratitudine, ha dedicato queste tre vie a Carlo III, Ferdinando III e Maria Carolina, in un luogo che nella sua placida bellezza, evoca l’illuminato governo di questi monarchi innamorati di questi luoghi naturali, per la migliore vita degli abitanti di Palermo e del resto del Regno delle Due Sicilie. Ringrazio il Signor Vice Presidente della Regione Siciliana On. Prof. Gaetano Armao, Assessore Regionale dell’Economia, l’Assessore dei Beni Culturali Alberto Samonà, il Sindaco di Palermo Prof. Leoluca Orlando, la Dottoressa Selima Giuliano, Sopraintendente Regionale dei Beni Culturali, la Dottoressa Marinella Iacolare, Capo di Gabinetto della Prefettura di Palermo, l’Architetto Giacomo Fanale, e a “Bellaville Solutions” e gli sponsor privati che hanno reso possibile questo splendido allestimento, per la loro presenza in questo atto storico, che rinforza i legami tra la mia famiglia e questa grandiosa Città».
Gli intervenuti sono stati invitati poi a visitare gli interni della Palazzina Cinese. I Principi, partendo dal Piano terra hanno attraversato la galleria d’ingresso, le stanze del re, la sala da pranzo e la sala da gioco. Quindi, saliti al Primo piano, il Duca di Calabria ha visitato il quartino superiore di Sua Maestà, quartino per il seguito del Re. Mentre Donna Sofia, giungendo al Secondo piano, è rimasta colpita nell’ammirare gli ambienti ove viveva la Regina Maria Carolina. ovvero la sala alla turca, la sala ercolana, la stanza della Regina e il terrazzo. Quindi, i Principi Reali si son recati al Piano seminterrato passando per gli ambienti salone, sala da bagno, sala del biliardo, sala da pranzo dove è stato mostrato loro il meccanismo della “Tavola matematica”, infine la sala delle rovine. Don Pedro è apparso meravigliato alla vista della “Tavola matematica”, che consente di sollevare le portate dal piano inferiore ed essere subito servite senza ausilio di servizio. Ha chiesto alla Soprintendente Dott.ssa Selima Giuliano informazioni sulle condizioni dell’edificio e degli interventi di restauro, che si renderanno necessari. Poi, i Duchi di Calabria coi familiari hanno visitato il Parco della Real Tenuta “La Favorita”, la colonna d’Ercole e delle torrette delle Scuderie Reali, oggi Casa Natura.
Al termine della visita, Don Pedro ha dichiarato: «Sono grato alle Autorità coinvolte nella cerimonia d’oggi per avere consentito queste intitolazioni che onorano la mia famiglia». L’erede primogenito dei Borbone e dei Farnese ha aggiunto: «Senza alcun revanscismo politico e fuori da inutili revisionismi, questo è un giorno per restituire la memoria storica a luoghi emblematici di Palermo ma è anche il simbolo dell’immutato amore della mia Famiglia per la Città. I mei avi hanno dedicato la vita al progresso del Regno. Abbiamo parlato a lungo con l’Assessore regionale ai Beni Culturali, col Sindaco di Palermo e col Vice Presidente per avviare un tavolo di studio, al quale ho delegato a partecipare mio figlio Don Jaime, per un piano che possa valorizzare questo bene, non solo conservandolo e restaurandolo ma anche avviando percorsi di maggior fruizione e conoscenza nelle scuole».
«Con questa visita – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – si conclude una tre giorni di grande attrattività internazionale della nostra città. Sabato scorso abbiamo partecipato al matrimonio di Don Jaime e Lady Charlotte e abbiamo incontrato i genitori degli sposi facendo riferimento alla grande tradizione reale borbonica spagnola e alla tradizione nobiliare scozzese. Oggi un momento di memoria della presenza dei Borbone delle Due Sicilie a Palermo: ricordiamo Carlo III che da Re di Sicilia alla fine del Settecento divenne poi Ee di Spagna e ricordiamo sui figlio Ferdinando I che si trasferì a Palermo fino al 1816 realizzando la Palazzina Cinese, il Parco della Favorita, le stanze in stile cinese del Palazzo Reale. È un modo per fare memoria di un pezzo di storia della nostra città sapendo che oggi viviamo un’altra stagione. Ma il modo migliore per vivere oggi è non dimenticare il passato e costruire futuro. Ed è questo il senso di questa importante visita. I Borbone hanno esaltato la biodiversità di Palermo e oggi la biodiversità, la multiculturalità in chiave certamente innovativa sono la cifra distintiva della città».
La scorsa settimana, Palermo “Prima Sedes, Corona Regis Caput” è tornata davvero la “Capitale del Regno” per l’affetto che la lega alla millenaria Dinastia, decisa a celebrare il matrimonio del proprio erede nei luoghi emblematici della storia siciliana. Nell’atto d’amore per la Palazzina Cinese si sono racchiusi le diverse sensibilità dei Borbone delle Due Sicilie per opere filantropiche, sociali e culturali a favore del Meridione. E non solo, come è stato dimostrato ancora una volta nel gesto che raccontiamo in conclusione.
L’Ordine Costantiniano dona 23 posti letto all’Ospedale di Santiago de Cuenca
Il 15 settembre 2021, il Duca di Calabria, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, prima di partire per Palermo in occasione del matrimonio del suo figlio primogenito Don Jaime, Duca di Noto, Gran Prefetto dell’Ordine Costantiniano, con Lady Charlotte Lindesay-Bethune, è stata coinvolta personalmente nel coordinare con la sua famiglia una donazione all’Ospedale Reale di Santiago de Cuenca, uno dei più antichi centri ospedalieri spagnoli. Fu fondato nel XII secolo come rifugio per i cristiani salvati dalla prigionia e divenne ospedale per i poveri e i pellegrini nel 1250. Attualmente è una residenza geriatrica nel capoluogo di Cuenca, che accoglie 80 anziani, molti dei quali non autosufficienti.
La donazione consisteva nella consegna di ventitré posti letto, corredati da materassi, guanciali e corredo, oltre alla logistica di ritiro e consegna presso l’ospedale stesso. Questa donazione rappresenta un aiuto pieno di solidarietà e di buone intenzioni che contribuirà agli operatori socio-sanitari a svolgere professionalmente le loro funzioni di cura e aiuto agli anziani.