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05.12.2022 – Incontro informativo sulla bolla "Militantis Ecclesiae" a Napoli

Lunedì 5 dicembre 2022, si è svolta presso la chiesa di San Giuseppe dei Nudi in Napoli un incontro formativo dal titolo L’importanza della Bolla Militantis Ecclesiae per l’Ordine Costantiniano, organizzato dalla Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio insieme al Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi.

Gli incontro formativi - nell'ambito delle attività culturali e formative organizzate dalla Delegazione di Napoli e Campania, curate dall’Avv. Alessandro Franchi, Cavaliere di Merito e dal Delegato Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei marchesi di Toverena e Trentenare, Cavaliere di Giustizia - sono rivolte particolarmente al percorso di preparazione dei Postulanti e ai Cavalieri e Dame della Sacra Milizia.

Il Relatore è stato l’Avvocato Rotale Nob. Alfonso Marini Dettina, Cavaliere de Jure Sanguinis con Placca d’Oro, Consultore per il Diritto Canonico della Real Commissione per l’Italia, uno studioso di indiscussa competenza e passione sull’argomento, noto, tra l’altro, per la sua profondità di ricerca delle fonti archivistiche. Ricordiamo il suo trattato Il Legittimo Esercizio del Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano, che rimane l’opera forse esaustiva su questo argomento così cruciale per l’Ordine Costantiniano.

L’incontro formativo è stato moderato dall’Avv. Ugo de Flaviis, Cavaliere di Merito, Consigliere della Delegazione di Napoli e Campania, Sopraintendente del Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, Presidente della omonima Fondazione. Nell’introduzione, l’Avv. de Flaviis e il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena hanno ribadito l’importanza di questi incontri formativi e la stretta collaborazione tra i due sodalizi, anche per le future attività benefiche.

Dopo aver ricordato sommariamente le note vicende storiche che portarono all’acquisizione del Gran Magistero Costantiniano da parte della famiglia Farnese, l’Avv. Marini Dettina ha focalizzato l’argomento della sua relazione: la bolla Militantis Ecclaesie.

Il 7 aprile 2018 la Real Commissione per l’Italia ne ha celebrato il terzo centenario con un solenne Pontificale nella Basilica magistrale di Santa Croce al Flaminio, istituendo anche una medaglia di benemerenza legata a questo evento.

La bolla Militantis Ecclesiae fu promulgata da Papa Clemente XI il 27 maggio 1718 con particolare solennità. I suoi contenuti sono oggetto di particolare attenzione, costituendo la bolla un riferimento essenziale per lo stato giuridico, le prerogative e la spiritualità del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani (1649-1721), che fu Papa dall’anno 1700 all’anno 1721, in precedenza era stato Cardinale Protettore dell’Ordine Costantiniano. Con la bolla Militantis Ecclesiae egli intese confermare la detenzione del Gran Magistero da parte della Casa ducale Farnese, che lo aveva legittimamente ricevuto dall’ultimo dei Principi Angelo Comneno. Questo evento di natura giuridica ed ereditaria costituisce una pietra miliare nella storia della Sacra Milizia. Nella bolla si stabilisce che al Gran Maestro compete la giurisdizione sull’Ordine Costantiniano, sui Cavalieri e su tutti i beni, compresa la facoltà di erigere commende, chiese e cappelle. Viene inoltre scelta la chiesa di Santa Maria della Steccata in Parma come sede «collegiale e conventuale» dei Cavalieri Costantiniani, direttamente dipendente dal Gran Maestro, con esenzione dalla giurisdizione episcopale. Questo inquadramento giuridico riveste un carattere particolare: il Gran Maestro, benché laico, detiene un ufficio ecclesiastico; mentre per quanto riguarda l’esercizio della cura pastorale è coadiuvato da un Gran Priore ecclesiastico al quale vengono concesse, all’interno della chiesa di Santa Maria della Steccata in Parma, le insegne episcopali e il coordinamento dei Cappellani. Un altro aspetto fondamentale sono gli obblighi ai quali sono tenuti i Cavalieri, «obbedienza, carità e castità almeno coniugale» (obbedienza, carità e castità almeno coniugale).

Nell’attuale contesto ecclesiastico e canonico le caratteristiche del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, così come sono delineate dalla bolla Militantis Ecclesiae, si rivelano molto interessanti e significative. Anzitutto il governo della realtà spirituale dell’Ordine da parte di un Gran Maestro laico, in accordo con un Gran Priore clericale, è perfettamente in linea con la tradizione bimillenaria della Chiesa ribadita dalla dottrina e dalla prassi del Concilio Vaticano II: i laici sono a tutti gli effetti responsabili della vita concreta della Chiesa attraverso il loro impegno e la loro testimonianza cristiana. Tale responsabilità, affidata in primis al Gran Maestro e da lui condivisa con il Gran Priore, mostra la pienezza e la modernità della visione di Papa Clemente XI. Il Gran Maestro e i Cavalieri, tutti laici, esercitano le virtù cristiane e difendono la Chiesa attraverso la loro appartenenza all’Ordine, in accordo con la componente clericale dell’Ordine ossia i Cappellani. Nel quadro giuridico voluto da Papa Clemente XI, l’Ordine costituisce una Prelatura indipendente dall’Ordinario. I Cappellani, attivi presso la sede «collegiale e conventuale» di Santa Maria della Steccata in Parma, sono eletti dal Gran Maestro e coordinati dal Gran Priore, sempre in modo indipendente dall’Ordinario. Soprattutto però, appare moderno e promettente il profilo dei Cavalieri: essi, obbligati ad osservare «obbedienza, carità e castità almeno coniugale», paiono pienamente in linea con la visione moderna di un Ordine sì cavalleresco, ma di natura prettamente religiosa. Questo aspetto meriterebbe approfondimento da parte dei canonisti e degli esperti di spiritualità laicale.

Da ultimo è importante ricordare perché Papa Clemente XI abbia voluto confermare con tanta solennità i privilegi dell’Ordine Costantiniano. Egli, che ne fu Cardinale Protettore prima di assurgere al soglio pontificio, ne aveva potuto apprezzare le qualità, soprattutto dal punto di vista militare in difesa della Cattolicità. I Cavalieri dell’Ordine erano particolarmente attivi nelle guerre dell’epoca contro i Turchi e avevano guadagnato sul campo molti meriti.


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