Santa Messa in onore di San Giorgio a Cauria/Gfrill

Domenica 7 maggio 2023, i Cavalieri del Trentino Alto Adige della Delegazione del Triveneto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di...

Domenica 7 maggio 2023, i Cavalieri del Trentino Alto Adige della Delegazione del Triveneto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio renderanno onore al Patrono e Protettore della Sacra Milizia, riunendosi presso Cauria/Gfrill per il secondo anno consecutivo [la notizia del primo incontro nel 2022 QUI].

L’iniziativa, organizzata dai Cavalieri Emanuele Tassi e Paolo Molinari, prevede l’accoglienza alle ore 09.30 presso la chiesetta alpina di Santa Margherita. La Santa Messa verrà celebrata alle ore 10.00 da Don Lazzeri Reinhard, accompagnata dal coro liturgico della parrocchia. Seguirà alle ore 12.30 il pranzo conviviale presso il Ristorante Fichtenhof, adiacente alla chiesa.

Cauria/Gfrill è un piccolo paesino di montagna a 1.330 m s.l.m., circondato dai prati e boschi del Parco Naturale Monte Corno. È una frazione del comune di Salorno/Salurn in provincia di Bolzano/Bozen. Conta insieme ai masi dei dintorni circa 50 abitanti. Qui si trova pace e tranquillità, grazie all’assenza di strade di transito, alla natura incontaminata ed al bellissimo panorama che spazia dalla Bassa Atesina al Lago di Caldaro.

La chiesa parrocchiale di Santa Margherita, menzionata per la prima volta in un documento del 1276, venne consacrata nel 1404 da “frater Vitali”, suffraganeo e vicario del principe vescovo Giorgio di Liechtenstein. Anche se le origini risalgono al XIII secolo, il suo stile è il tardo-gotico, essendo stata completamente restaurata intorno al 1500. Navata e coro hanno soffitti a volta, rispettivamente a nido d’ape e a stella, con costoloni sorretti da mensole e da teste umane. Pienamente gotici sono finestroni archiacuti a traforo, come pure a traforo sono le decorazioni delle finestre del campanile che ha una cuspide ottagonale.

L’arredo interno della chiesa è di stile neogotico. L’altare maggiore, a colonne e con ampio frontone, presentava la statua di San Giorgio e la pala di Santa Margherita, trafugate qualche anno fa, ricomposto con elementi più antichi nel 1655. Un incendio scoppiato il giorno dell’Assunzione del 1895 provocò la distruzione del tetto della chiesa e della torre, che fu rifatto utilizzando 20.000 scandole di larice ma, solo cento anni dopo, dovette essere nuovamente ricostruito per le infiltrazioni di acqua nel sottotetto. La sua navata venne ampliata nel 1913/14 e proprio a questo periodo risale la maggior parte degli arredi interni.

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