Domenica 7 maggio 2023 alle ore 11:00 presso la Chiesa di San Gennaro del Real Bosco di Capodimonte in Napoli, è stata celebrata una Santa Messa a cura dei francescani del Commissariato Generale di Terra Santa a Napoli.

Nel medesimo giorno a Gerusalemme, nella Basilica del Santo Sepolcro di N.S.G.C. viene celebrata solennemente l’Inventio o Ritrovamento della Santa Croce ad opera di Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, nel 327 in un luogo non molto lontano dal Calvario. Fu poi conservata a Gerusalemme, in parte a Costantinopoli e in parte a Roma, presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. I frati francescani del Commissariato Generale di Terra Santa a Napoli, con la Santa Messa nella Chiesa di San Gennaro del Real Bosco di Capodimonte, officiata dal Commissario Generale di Terra Santa, Cappellano Capo della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Fra’ Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, hanno fatto memoria di una festa ancora oggi importantissima per i Cristiani di Terra Santa. I legami con Gerusalemme e la Terra Santa sono stati sottolineati inoltre, dalla presenza sia di S. E. il Luogotenente per l’Italia Meridionale Tirrenica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Prof. Giovanni Battista Rossi, sia del Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e di Trentenara, Cavaliere di Giustizia, Delegato per Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, alla guida di una rappresentanza di Cavalieri di ambedue gli Ordini.

Nella sua omelia, Fra’ Galdi d’Aragona ha posto in evidenza il concetto di centralità della Croce di Cristo che si può riscontrare già nella Genesi per poi riaffermarsi nel sacrificio estremo del Figlio di Dio sulla Croce disposta in mezzo a quelle dei due ladroni.
Al termine della celebrazione è stata venerata una reliquia della Santa Croce, conservata presso il Commissariato Generale di Terra Santa a Napoli, che da oltre settecento anni mette in contatto Napoli ed il Sud Italia con i Luoghi all’origine della fede Cristiana.

La chiesa di San Gennaro del Real Bosco di Capodimonte fu voluta nel 1745 dal Re di Napoli e Gerusalemme, Carlo III di Borbone, per permettere ai nobili della Corte, ai contadini lavoranti nella riserva del Bosco e agli operai della Real fabbrica di ceramiche di Capodimonte di pregare insieme. Un legame ideale che unisce, oggi come in passato, l’antica capitale del Regno di Napoli con Gerusalemme, la Chiesa Madre della Cristianità.
La chiesa fu progettata da Ferdinando Sanfelice, uno tra i più importanti architetti del 700, che lavorò molto a Napoli ma anche in tutto il Regno con suoi interventi al Duomo di Amalfi, a Villa d’Elboeuf a Portici, al palazzo Serra di Cassano, a Pizzofalcone e poi allo splendido palazzo dello Spagnolo e al palazzo di famiglia, palazzo Sanfelice, alla Sanità e a tante chiese a Napoli come a San Giovanni, a Carbonara, a San Lorenzo Maggiore e a Santa Chiara, solo per citare qualche suo lavoro.

La chiesa di San Gennaro del Real Bosco di Capodimonte era chiusa al culto fin dal 1969 ed è stata recentemente restituita alla città e al culto dopo oltre cinquant’anni. Dal mese di aprile 2023 i Francescani di Terra Santa di Napoli hanno avuto l’incarico di celebrare qui la Santa Messa ogni domenica mattina alle ore 11.00.
La riapertura della chiesa è stata possibile grazie alla Regione Campania, con l’intervento dell’architetto e artista spagnolo di fama internazionale Santiago Calatrava che ha progettato e diretto un importante intervento di restauro e di decorazione degli interni, realizzato con il supporto degli allievi dell’Istituto Superiore a Indirizzo Raro Caselli-De Sanctis, situato a pochi metri di distanza dalla Chiesa di San Gennaro.
Sull’altare maggiore è rimasta la tela di Leonardo Olivieri, raffigurante San Gennaro in gloria. L’intervento di Calatrava ha riguardato una “rilettura” totale dello spazio della cappella settecentesca, dalle vetrate al soffitto, fino alle nicchie che ora propongono disegni e installazioni in porcellana ispirate ai valori del Real Bosco di Capodimonte. I manufatti sono stati realizzati sotto la direzione di Calatrava, che ha scelto personalmente le maestranze locali e ha utilizzato anche allievi dell’Istituto Caselli. Il progetto della Chiesa, con disegni e manufatti sono stati donati da Calatrava al Museo e Real Bosco di Capodimonte e andranno ad arricchire le sue collezioni.