Un ultimo abbraccio, carico di affetto e di riconoscenza. È quello che la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia ha dato al Vescovo emerito Mons. Luigi Marrucci, scomparso domenica 4 giugno 2023, solennità della Santissima Trinità.
Cattedrale gremita mercoledì 7 giugno 2023 alle ore 10.30, con il feretro portato a spalla dal Santuario della Santissima Concezione al Ghetto, dove risiedeva e dove in questi giorni è stata aperta la camera ardente. Il solenne corteo funebre si è mosso alle ore 10.15, con la partecipazione dei rappresentanti del Sacro Miliare Ordine Costantiniano di San Giorgio, del Sovrano Militare Ordine di Malta, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, delle Confraternite e delle Associazioni e Movimenti ecclesiali. Seguiva il clero secolare e regolare con il Vescovo diocesano Mons. Gianrico Ruzza, accompagnato dai Vescovi di Volterra, Grosseto, Orvieto-Tivoli e Sabina-Poggio Mirteto, e dai Vescovi emeriti di Salerno, Volterra, Viterbo, Porto Santa Rufina e Fiesole. Presente alla Celebrazione Eucaristica Esequiale, anche il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.
Al rito di commiato hanno partecipato anche i Sindaci di tutti i comuni della Diocesi, istituzioni, autorità civili e militari e un gran numero di fedeli. Il corpo di Mons. Marrucci è stato quindi sepolto all’interno della Cattedrale, nell’ala del museo diocesano.
La scomparsa di Mons. Luigi Marrucci, che ha guidato la Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia per dieci anni, dal 2010 al 2020, ha suscitato un vivo dolore nei Cavalieri Costantiniani della Tuscia e Sabina, che dodici anni fa avevano accolto solennemente il Presule nel suo ingresso in Diocesi, il 20 febbraio 2011 nel Duomo di Tarquinia (foto sopra).
«Un uomo buono, un sacerdote esemplare, un pastore vicino al suo gregge e sempre attento alle sofferenze». Così è stato ricordato Monsignor Luigi Marrucci, Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, scomparso all’alba di domenica 4 giugno 2023. A darne notizia è stato il suo successore, Monsignor Gianrico Ruzza, che lo ha accompagnato negli ultimi giorni di una lunga malattia vissuta presso l’abitazione nel Santuario della Santissima Concezione a Civitavecchia, dove si era ritirato al termine del mandato episcopale. Già negli ultimi mesi del suo servizio da vescovo, Monsignor Marrucci è stato affetto da una patologia invalidante che lo ha costretto a ricoveri frequenti presso gli ospedali romani, ma in questi anni non si è mai risparmiato nell’attenzione ai presbiteri e nell’accoglienza dei fedeli. «La diocesi di Civitavecchia-Tarquinia piange la scomparsa del vescovo che l’ha guidata per dieci anni. Il Signore lo ricompensi per il tanto bene che nel suo servizio episcopale ha offerto a questa Chiesa e gli doni la pace riservata ai servi fedeli e giusti», ha detto Monsignor Ruzza.
Nato il 24 marzo 1945 a Montescudaio, nella Diocesi di Volterra, Monsignor Luigi Marrucci è stato ordinato presbitero il 29 giugno 1970 e perfezionò in seguito la sua formazione liturgica presso il Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma. Tornato in diocesi, ricoprì diversi incarichi e fu parroco ai Santi Filippo e Giacomo in Jano di Montaione, a Santa Maria Assunta a Castelnuovo d’Elsa di Castelfiorentino e San Donato di Terricciola. Al contempo fu assistente diocesano dell’Unitalsi, insegnante e direttore spirituale presso il seminario regionale Pio XII di Siena, docente presso lo studio teologico di Firenze. Nel 2001 si trasferì a Roma dove assunse l’incarico di Vice Assistente Ecclesiastico Nazionale dell’Unitalsi.
Il 25 novembre 2010 fu eletto Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia e consacrato il 29 gennaio 2011 nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Nel maggio 2011 la Conferenza Episcopale Italiana lo ha nominato Assistente Ecclesiastico Nazionale dell’Unitalsi, ruolo che ha ricoperto per cinque anni. Dal 18 giugno 2020 era Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia. «Don Luigi è stato e rimarrà un pezzo importante nella nostra storia associativa – ha commentato Rocco Palese, Presidente Nazionale dell’Unitalsi – ha dimostrato il suo grande amore in anni significativi per l’Unitalsi. Lo ricordiamo per la sua grande disponibilità ad ogni necessità e per la sua personalità riconosciuta anche presso il Santuario di Lourdes». «Come assistente – ha detto Palese – ha sempre voluto l’Unitalsi unita al proprio interno e profondamente incarnata nel cammino della Chiesa».