Giovedì 7 dicembre 2023, nella vigilia della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, i Cavalieri, le Dame e i Postulanti della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidati dal Delegato, il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e Trentenare, Cavaliere di Giustizia, hanno vissuto un momento di profonda spiritualità e impegno sociale presso la Cappella Magistrale di San Giuseppe dei Nudi in Napoli. La ricorrenza, una delle più importanti feste mariane della Chiesa Cattolica Romana, che viene celebrata nove mesi prima della Natività della Beata Vergine Maria, fu solennizzata per la prima volta come giorno di precetto da Papa Clemente XI il 6 dicembre 1708 con la bolla Commissi Nobis Divinitus. Ricordiamo che la Madonna Immacolata è la Patrona del Regno delle Due Sicilie e del Regno di Spagna.
L’incontro prenatalizio ha preso avvio con l’inaugurazione e la benedizione dal Cappellano Capo della Delegazione, Fra’ Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli, di un prezioso presepe artistico, simbolo di devozione e tradizione, ad opera dell’Arch. Davide Vargas, fortemente promosso dall’Avv. Ugo de Flaviis, Cavaliere di Merito, Presidente della Fondazione di San Giuseppe dei Nudi, e dalla Prof.ssa Almerinda di Benedetto, Dama di Merito, Sopraintendente del Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’opera di Vestire i Nudi.
A seguire, la solenne celebrazione della Santa Messa vespertina presieduta dal Cappellano Capo della Delegazionei, concelebrante Fra’ Francesco Di Nanna, OFM, Vice Commissario di Terra Santa in Napoli, assistiti da due giovani frati francescani, rispettivamente dell’Africa e di Timor Est.
L’animazione liturgica è stata curata dal Coro Polifonico della Fondazione San Giuseppe dei Nudi, diretto dal Maestro Ernesto Pagliano, assistito dal Responsabile del Coro, il Maestro Gennaro Ciccarelli.
Domenico Giuseppe Costabile, Cavaliere di Merito, Responsabile del Cerimoniale della Delegazione ha svolto la funzione di Cerimoniere. La Prima lettura e il Salmo Responsoriale sono stati letti dall’Avv. Alessandro Franchi, Cavaliere di Merito, Responsabile delle Attività Culturali e Benefiche, e la Preghiera dei fedeli dall’Avv. Stefano d’Ambrosio, Cavaliere di Merito.
Nella sua omelia, Fra’ Di Nanna, apprezzato mariologo di chiara fama, ha offerto un momento di unione spirituale e di riflessione sulla figura di Maria nell’ambito della fede Cattolica, approfondendo il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Fra’ Di Nanna ha evidenziato il significato teologico del dogma, sottolineando il ruolo speciale di Maria come grembo puro e senza peccato in vista della venuta del Messia.
La proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione ha avuto un percorso senza precedenti: iniziata nel XII secolo, si è concluso soltanto nel 1854. Il Doctor subtilis, il beato Giovanni Duns Scoto, è stato il primo ad affrontare la questione teologica non dal punto di vista di Dio Padre, come si era fatto fino ad allora, ma da quello di Cristo Redentore. L’Immacolata Concezione poggiava, così, sulla perfezione dell’opera redentrice del Cristo e così l’Immacolata Concezione di Maria è apparsa come il frutto più perfetto di essa. Si è fatto così strada nella teologia il concetto di redenzione preventiva.
La maternità divina di Maria, la sua perpetua verginità e l’esenzione dalla colpa originale, sono i tre punti che ruotano intorno alla figura di Cristo, dalla quale centralità ha origine l’intera dottrina mariologica di Duns Scoto. La Redenzione è l’azione più grande e più libera dell’amore misericordioso di Cristo. Duns Scoto conferisce alla dottrina della preservazione di Maria dal peccato originale un’ampia sistematizzazione e le fornisce una vigorosa argomentazione probante.
Con la sua sottile capacità logica Duns Scoto è stato in grado di vanificare le obiezioni che venivano tradizionalmente sollevate contro l’immunità della Vergine dal peccato originale e che si riducevano sostanzialmente a due: la trasmissione inevitabile della colpa originale a tutti i discendenti di Adamo e l’universalità della redenzione operata da Cristo, per cui nessun essere umano avrebbe potuto conseguire la salvezza senza essere stato redento. La condizione eccezionale di Maria non è causata dall’introduzione di un mutamento nella sua natura umana, bensì da un intervento esterno, soprannaturale. Il privilegio dimostra, così, come nella Vergine santa la redenzione sia avvenuta in maniera diversa, dal momento che, invece di essere liberata da un peccato contratto, ne è stata preservata in virtù dei previsti meriti di Cristo Redentore.
Potuit, docuit ergo fecit. Se Dio poteva liberare la Vergine Maria dal peccato originale (potuit), era conveniente che colei che avrebbe dato alla luce il Salvatore del mondo fosse concepita immune dalla colpa originale (decuit), dunque lo fece (ergo fecit), per i meriti del Signore Gesù Cristo. L’universalità della redenzione rimane, quindi, fuori discussione, perché Cristo è il mediatore e il redentore di tutti gli esseri umani, compresa la Madre sua.
Al termine della Santa Messa, conclusa la recita della Preghiera del Cavaliere Costantiniano, il Delegato ha sottolineato l’importanza della fede, della solidarietà e dell’impegno sociale nella comunità.
Quindi, dopo la benedizione finale, si è svolta una piccola ma importante cerimonia con la consegna al Cappellano Capo, nella sua qualità di Commissario Generale di Terra Santa in Napoli (Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Puglia), di un contributo economico che, come ha specificato il Delegato, rappresenta la risposta con slancio e generosità della Delegazione di Napoli e Campania all’appello urgente che la stessa Custodia di Terra Santa ha lanciato a tutto il mondo per consentire un impegno adeguato agli enormi bisogni delle popolazioni che vivono in quella terra martoriata e in questa drammatica ora che si pone dinanzi agli occhi dell’umanità intera [QUI]. Insieme alla somma, con grande impegno e generosità raccolta dalla Delegazione di Napoli e Campania tra i suoi membri più assidui, che hanno risposto con spirito di fraternità alla sollecitazione in questo periodo drammatico, il Delegato ha consegnato a Fra’ Sergio Galdi d’Aragona una lettera, confermando la disponibilità e l’impegno a sostenere fattivamente lo sforzo quotidiano della Custodia di Terra Santa nei territori che hanno visto l’opera redentrice del Cristo e la cui popolazione non può essere abbandonata a se stessa in questo momento cruciale.