La Delegazione Tuscia e Sabina partecipa all’ingresso del Vescovo di Civita Castellana

Domenica 8 gennaio 2023, nella ricorrenza della Festa del Battesimo di Gesù, su invito della Diocesi di Civita Castellana, la Delegazione...

Domenica 8 gennaio 2023, nella ricorrenza della Festa del Battesimo di Gesù, su invito della Diocesi di Civita Castellana, la Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha partecipato all’inizio del ministero pastorale del Vescovo di Civita Castellana, Mons. Marco Salvi, avvenuto nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore con una celebrazione solenne, ma nello stesso tempo semplice, che è trascorsa tra momenti di gioia, commozione e tanta partecipazione.

La Rappresentanza della Sacra Milizia, composta dal Delegato Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro; dal Vice Delegato Nob. Dott. Sandro Calista, Cavaliere Jure Sanguinis con Placca d’Oro; dal Segretario Generale Dott. Alessio Lamoratta, Cavaliere di Merito con Placca; e dal Consigliere Responsabile della Comunicazione Dott. Giuseppe Trevi, Cavaliere di Merito; ha assistito al Sacro Rito da seggi riservati nel presbiterio, subito dopo i vescovi concelebranti, tra cui il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo Emerito di Perugia-Città della Pieve, già Presidente della Conferenza Episcopale Italiana; il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; Mons. Ivan Maffeis, Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve; Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Presidente della Conferenza Episcopale Umbra; Mons. Mario Ceccobelli, Vescovo emerito di Gubbio, già Vicario Generale di Perugia; e vescovi della Conferenza Episcopale Laziale.

Inoltre, hanno concelebrato sacerdoti e parroci della Diocesi di Civita Castellana e dell’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Presenti Luca Giampieri, Sindaco di Civita Castellana; Alessandro Romoli, Presidente della provincia di Viterbo; Donatella Tesei, Presidente della regione Umbria; Andrea Romizi, Sindaco di Perugia; altri sindaci della diocesi, oltre al Prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, le autorità militari, e numerosi fedeli.

Prima dell’inizio della Concelebrazione Eucaristica, il Delegato si è premurato di ossequiare il Cardinale Gualtiero Bassetti, da lui personalmente conosciuto, che gli ha manifestato viva considerazione per l’attività dell’Ordine Costantiniano in Italia. Al termine della celebrazione, la Rappresentanza della Tuscia e Sabina ha avuto modo di salutare il nuovo vescovo Mons. Marco Salvi e Mons. Romano Rossi, il suo immediato predecessore nella Sede episcopale di Civita Castellana.

Con il Battesimo, Nostro Signore Gesù Cristo fu mirabilmente dichiarato Figlio di Dio, l’amato, le acque sono santificate, l’uomo è purificato e tutto il creato esulta. Ci sono pagine straordinarie e difficili nei vangeli: quella in cui si racconta il Battesimo di Gesù è una di esse. Le azioni si incrociano con le parole e le parole con la Parola: è la testimonianza del Padre che rivela in Gesù il proprio Figlio (Mc 1,9-11).

Il Battesimo per i cristiani può essere considerato come una “porta” che conduce alla santità, perché rende partecipi della vita di Dio. Quell’immersione nell’acqua del Giordano di Gesù è l’immagine dell’ingresso nel cuore di Dio, un Dio che condivide il percorso dell’umanità. Così nel sacramento del Battesimo viene resa evidente la possibilità data all’uomo di vincere il male e di scegliere la via del bene, il cammino che porta alla vita piena. Un cammino che si è realizzato pienamente in ognuno dei santi e dei beati ricordati dalla Chiesa: facendo spazio a Dio essi diventati dei ponti di riconciliazione tra il Signore e il mondo. La festa del Battesimo di Gesù, quindi, può essere vista come un’altra delle tante “lezioni” sulla santità che l’anno liturgico offre ai credenti.

Già nel 300, il 6 gennaio la Chiesa d’Oriente celebrava l’Epifania e il Battesimo di Gesù, mentre nella Chiesa d’Occidente di questa festa se ne parlava nella Liturgia delle Ore. Con la riforma liturgica del 1969, la festa fu fissata nella domenica dopo l’Epifania: dove la solennità dell’Epifania non può essere celebrata il 6 gennaio, viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio, e la festa del Battesimo il lunedì seguente l’Epifania. Con questa festa, si conclude il tempo di Natale, pur restando aperta una “finestra” il 2 di febbraio, giorno in cui si celebra la Presentazione di Gesù al Tempio, “luce delle genti” (conosciuta popolarmente come “la candelora”).

Mons. Marco Salvi è nato a Sansepolcro (AR), il 4 aprile 1954. Riceve l’ordinazione sacerdotale il 28 maggio 1983 nella cattedrale della sua città natale dopo aver compiuto il percorso vocazionale nel Seminario di Arezzo, a partire dal 1978, per poi proseguire il Baccellierato in Teologia presso il Seminario-Facoltà Teologica di Firenze. Prima ancora, nel frequentare l’Università degli Studi di Firenze, dove nel 1979 si laurea in Architettura e Ingegneria civile e dal 1991 è iscritto all’Albo degli Architetti, vive l’esperienza di una «proposta di educazione alla fede cristiana» nel Movimento di Comunione e Liberazione, cosciente della necessità di «ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo» e di vivere la propria fede nella comunione, «il fondamento dell’autentica liberazione dell’uomo».

Eletto il 15 febbraio 2019 Vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, con l’assegnazione della sede titolare di Termini Imerese, significativo è l’annuncio della sua nomina dato a mezzogiorno durante la solenne Concelebrazione Eucaristica nella Cattedrale di Arezzo nella ricorrenza della festa della Patrona della diocesi aretina, la Madonna del Conforto. Il 31 marzo 2019 nella Cattedrale di Arezzo viene consacrato vescovo dal Cardinale Gualtiero Bassetti, co-consacranti il Cardinale Francesco Coccopalmerio e l’Arcivescovo Riccardo Fontana.

All’inizio del 2021 istituisce la Commissione diocesana per la preparazione delle celebrazioni del V Centenario della morte del Perugino (1523-2023), definendola «un’occasione importante per dare inizio ad un percorso di valorizzazione delle opere di proprietà della Diocesi: un patrimonio da tutelare ma anche da far conoscere attraverso mostre, conferenze e studi specialistici. Ho avvertito da subito la necessità di costituire un gruppo di lavoro, ritenendo fondamentale la presenza dell’Archidiocesi nelle celebrazioni che si andranno a programmare a livello regionale. L’Umbria, regione conosciuta in tutto il mondo per la sua arte e la sua spiritualità, deve molto alla personalità di Pietro Perugino, grande artefice del rinnovamento del linguaggio artistico rinascimentale». Entra a far parte nel 2022 del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto “Il Perugino”, istituito presso il Ministero della cultura.

Con la rinuncia al governo pastorale del Cardinale Gualtiero Bassetti per raggiunti limiti d’età, il 30 maggio 2022 Mons. Salvi viene eletto dal Collegio dei consultori Amministratore diocesano, incarico che ricopre fino al successivo 11 settembre, giorno della presa di possesso da parte del nuovo Arcivescovo metropolita, Mons. Ivan Maffeis.

L’11 novembre Papa Francesco lo nomina Vescovo di Civita Castellana, diocesi della Regione Ecclesiastica Lazio immediatamente soggetta alla Santa Sede che conta circa 270mila abitanti con 76 parrocchie. È una delle diocesi più recenti d’Italia, nata nel 1986, anno in cui sono pienamente unite a Civita Castellana quelle di Nepi, Sutri, Orte e Gallese che vengono dichiarate sedi titolari, ma la sua origine e quella delle ex circoscrizioni diocesane che la compongono è fra le più antiche della cristianità. La Patrona è la Vergine “ad Rupes” dell’omonimo Santuario Pontificio Mariano di Castel Sant’Elia.

Mons. Marco Salvi ha spiegato suo stemma e il motto episcopale con le seguenti parole: «Nello stemma ho cercato di rendere attraverso dei segni la mia storia e la mia identità. Una Croce ciò che San Francesco passando per Anghiari piantò su un’altura, mettendo sotto la sua protezione tutto il popolo della Valtiberina e di Anghiari. Croce fiorita, perché tale protezione ha generato una ricchezza di vita per secoli e di grazia per tutto il popolo. Una stella a otto punte, segno di Maria che guida e protegge con maternità infinita il suo popolo e perché Maria mi ha sempre accompagnato nella mia vita. Una palma sempre verde segno della Resurrezione, che oltre alla vita nuova mi richiama al mio paese natale, Sansepolcro, che ha come icona principale la Resurrezione di Piero della Francesca. Duc in Altum, prendi il largo, è l’invito di Cristo rivolto a Pietro e agli Apostoli dopo una nottata infruttuosa di pesca, di riprendere il largo (non fermarsi alle sconfitte) e gettare di nuovo le reti. Segno di Cristo che ha stima e amore per noi più di quanto ne abbiamo per noi stessi».

Saluto del Vescovo Marco Salvi alla comunità diocesana di Civita Castellana

Carissimi fratelli e sorelle della Diocesi di Civita Castellana, con grande timore e tremore ho accolto la comunicazione con cui Papa Francesco ha voluto nominarmi Vescovo di Civita Castellana. Con sentimenti di profonda gratitudine al Santo Padre per la fiducia che ha riposto in me, saluto con affetto il Vescovo Romano che ha guidato questa chiesa con premuroso zelo pastorale per ben quattordici anni e al contempo saluto tutti i confratelli Vescovi della Regione Ecclesiastica del Lazio.

Vengo con umiltà in questa bella terra che è fra le più antiche della cristianità, espressione autentica di quella fede forte e sicura per la quale tanti martiri dei primi secoli hanno dato la propria vita. Vengo con il desiderio di incontrarvi e di ascoltarvi, per conoscerci reciprocamente ed avviare un cammino di fede che possa essere una testimonianza tangibile di ripresa in questo tempo difficile. Vengo con semplicità, consapevole che questa nuova chiamata, è un ulteriore segno della benevolenza di Dio, che non lascia mai soli i propri figli. Vengo per amare questa Diocesi con la certezza che in ogni persona c’è un riflesso della bellezza del volto di Dio da conoscere e da scoprire.

Saluto i presbiteri, i diaconi, i religiosi, le religiose, i seminaristi: sono certo che sapremo comprenderci per costruire insieme una chiesa sinodale, pronta ad ascoltare e ad aiutare. Vi invito sin d’ora alla comunione ecclesiale, certo che la condivisione è la giusta via da intraprendere, che sa colmare ogni distanza.

Abbraccio i malati e i sofferenti, i poveri e gli ultimi che desidero incontrare sin da subito; ricordo all’altare del Signore i miei venerabili predecessori defunti. Un pensiero affettuoso alle famiglie e a giovani. Desidero camminare insieme a voi, senza lasciare che nessuno rimanga indietro.

Saluto le Istituzioni Civili e militari alle quali garantisco sin d’ora la mia piena e completa disponibilità a collaborare per la ricerca del bene comune, nel rispetto dei reciproci ruoli.

Un pensiero riconoscente alla chiesa aretina che mi ha generato al sacerdozio e alla chiesa perugino-pievese in cui ho compiuto i primi passi dell’episcopato.

A Maria Santissima “ad rupes” affido il mio ministero e l’inizio di questo nuovo percorso insieme. Nel salutarvi con paterno affetto vi chiedo un ricordo nella preghiera.

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