Il Cappellano della Sacra Milizia Don Sebastiano Bonavolontà presiederà domenica 8 dicembre 2019 alle ore 09.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Croce in San Nicola, via Aniello Alise 84 a Marigliano (dove svolge il suo ministero pastorale) nella Diocesi di Nola, la celebrazione della Santa Messa e la Processione devozionale nella Solennità di Maria SS. Immacolata Concezione, antica Festa nazionale per la Protettrice del Regno delle Due Sicilie.
Questa Solennità ha un doppio volto: spirituale e tradizionale. Per coloro che hanno una fede viva e sentita, si tratta di una delle ricorrenze più importanti dell’anno. Per tutti indistintamente coincide con l’inizio simbolico del periodo delle festività natalizie ed è proprio il giorno in cui si fa il presepe.
Per il Regno delle Due Sicilie l’Immacolata Concezione ha un significato particolare, poiché questo culto è sempre stato molto sentito. Carlo di Borbone più di un secolo prima, tra il 1747 e il 1750, fece costruire la guglia dell’Immacolata sita in Piazza del Gesù Nuovo a Napoli. Il giorno 8 dicembre 1816 avvenne l’unione del Regno di Napoli con quello di Sicilia nel Regno delle Due Sicilie con re Ferdinando I delle Due Sicilie. In occasione della promulgazione del dogma nel 1854, il Re Ferdinando II donò allo Stato Pontificio la colonna dell’Immacolata Concezione che si trova in Piazza di Spagna. Il giorno 8 dicembre 1860, il Re Francesco II fece il proclama da Gaeta: “Da questa Piazza dove difendo più che la mia corona l’indipendenza della patria comune, si alza la voce del vostro Sovrano per consolarvi nelle vostre miserie, per promettervi tempi più felici. Traditi ugualmente, ugualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo delle nostre sventure; che mai à durato lungamente l’opera della iniquità, nè sono eterne le usurpazioni. Ho lasciato perdersi nel disprezzo; ò guardato con sdegno i tradimenti, mentre che tradimenti e calunnie attaccavano soltanto la mia persona; ò combattuto non per me ma per l’onore del nome che portiamo….Io sono napoletano; nato tra voi, non ò respirato altra aria, non ò veduto altri paesi, non conosco altro che il suolo natio. Tutte le mie affezioni sono dentro il Regno: i vostri costumi sono i miei costumi, la vostra lingua la mia lingua; le vostre ambizioni mie ambizioni. Erede di una antica dinastia che à regnato in queste belle contrade per lunghi anni ricostituendone l’indipendenza e l’autonomia, non vego dopo avere spogliato del patrimonio gli orfani, dei suoi beni la Chiesa ad impadronirsi con forza straniera della più deliziosa parte d’Italia. Sono un principe vostro che à sacrificato tutto al suo desiderio di conservare la pace, la concordia, la prosperità tra’ suoi sudditi. Il mondo intero l’à veduto; per non versare il sangue ò preferito rischiare la mia corona”.
Il dogma dell’Immacolata Concezione – che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento – fu proclamato nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”, nella Cappella Sistina dal beato Pio IX l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata. Durante questo soggiorno forzato constatò quanto era forte in tutto il Mezzogiorno il culto dell’Immacolata, così si convinse nel senso di “trasformare” una semplice devozione in un dogma.
Ulteriori informazioni: Cav. Antonio de Stefano – destefano.a@libero.it