Santa Messa e “Conferenze brevi” della Delegazione della Lombardia a Milano

Come abbiamo annunciato [QUI], nell’incontro mensile di giovedì 9 marzo 2023, i Cavalieri e le Dame della Delegazione Lombardia del Sacro...

Come abbiamo annunciato [QUI], nell’incontro mensile di giovedì 9 marzo 2023, i Cavalieri e le Dame della Delegazione Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano hanno partecipato alla Santa Messa officiata dal Prof. Don Maurizio Ormas, Cappellano di Merito con Placca, in presenza del Delegato Vicario Dott. Ing. Gilberto Spinardi, Cavaliere di Gran Croce di Merito.

Poi, i Cavalieri e le Dame hanno assistito alle successive Conferenze dei Cavalieri della Delegazione Triveneto, Dott. Nicola D. Bergamo, il Cavaliere di Merito, sul tema 17 giugno 1717. Il battesimo del fuoco dell’Ordine Costantiniano: la guerra in Dalmazia e Dott. Alessandro Scandola, Cavaliere di Merito, sul tema La Legge 178/1951 e le Commissioni in materia di onorificenze.

Nela sua omelia, Don Ormas ha commentato le Letture del giorno (Gen 18, 1-15 e Prov 7, 1-9. 24-27) per trarne spunto per affrontare le sfide dei tempi moderni.

Riprendendo il Libro dei Proverbi, Don Olmas ha evidenziato quanto quest’ultimo citi spesso l’atteggiamento tipico dei Farisei nel proteggere l’esperienza del popolo di Israele rispetto alle culture delle popolazioni presso le quali vivono. Cosa fare ai giorni nostri in mezzo a questo stravolgimento culturale, di usi e di costumi? Fu proprio questa scelta dei Farisei – ha ricordato Don Omas – che consentì al popolo ebraico di reggere a tutte le occupazioni e a tutte le influenze, soprattutto della cultura ellenistica fino al tempo di Gesù, permettendo ad Israele di resistere. Di fronte a follie moderne, come quella di negare il sistema binario maschio/femmina, sorge la domanda su come agire, ha spiegato Don Ormas, senza nascondere un certo sconforto. Una eventuale apertura ad una condivisione con la cultura dominante consente una interlocuzione con essa, ma rischia un assorbimento.

Il Libro dei Proverbi fa eco alla scelta dei Farisei: costruire una siepe intorno alla vigna del Signore in modo che sia protetta. Invocare la Sapienza e l’Intelligenza può aiutare a scegliere come meglio operare, ha concluso Don Ormas: guardiamo a Gesù, il Logos di Dio, la sapienza di Dio, il pensiero e la ragione di Dio affinchè ci illumini anche nell’affrontare le scelte che la contemporaneità ci mette di fronte.

Dopo la Santa Messa, il Prof. Edoardo Brioschi, Cavaliere di Merito con Placca. Promotore delle Attività Culturali, ha introdotto i Relatori in una duplice conferenza che ha portato ad approfondire l’istituzione “dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” e la dottrina in materia di onorificenze cavalleresche vigente nel nostro Paese, ed a comprendere meglio il termine “Militare” presente nella denominazione dell’Ordine Costantiniano, con un accenno al ruolo della Bolla di Papa Clemente XI Militantis Ecclesiae.

Trattando del tema La Legge 178/1951 e le Commissioni in materia di onorificenze, il Dott. Alessandro Scandola ha parlato della legge 178 del 3 marzo 1951, una norma che istituisce l’Ordine al Merito della Repubblica italiana e regola l’uso e il divieto di Onorificenze cavalleresche e decorazioni estranee al sistema premiale italiano. Una legge che fece chiarezza a seguito del vuoto normativo, venutosi a creare dopo il mutamento istituzionale Monarchia/Repubblica e del conseguente decadimento dello Statuto Albertino, in particolare dell’Art. 80, che portò ad un notevole proliferare di Ordini Cavallereschi e nomine rivelatisi fittizie. Un fenomeno arginato al punto tale – ha spiegato il Dott. Scandola – da inibire in pratica tutti gli Ordini, ad esclusione degli Ordini Pontifici, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e del Sovrano Ordine di Malta.

Di particolare interesse l’Art. 7 che vieta ai cittadini italiani il porto delle onorificenze cavalleresche rilasciate da Ordini di Stati Esteri o da Ordini non nazionali, se non preventivamente autorizzati dal Presidente della Repubblica. Una autorizzazione che dal 1991 non ha più la forma di decreto del Presidente della Repubblica ma di decreto del Ministro degli Esteri.

È stato discusso in particolar modo l’Art. 9 che tratta la soppressione dell’Ordine della Santissima Annunziata, dell’Ordine della Corona d’Italia, e la cessazione dei conferimenti dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, un provvedimento che ha suscitato numerosi dibattiti presso le Commissioni istituite successivamente dal Governo. Sorse infatti il problema in questo caso di come considerare gli ordini di Casa Savoia, Ordini Dinastico-famigliari che appartengono alla Dinastia indipendentemente dall’esercizio successivo della sovranità sul territorio, per cui disconoscibili, ma non sopprimibili avendo anche i requisiti necessari per essere incardinati nella categoria degli Ordini non nazionali.

Il Dott. Scandola ha parlato quindi delle tre Commissioni istituite successivamente dal Governo dal 2001 al 2014 per comprendere al meglio quali onorificenze potessero essere autorizzate. Tali Commissioni fornirono importanti conclusioni su come classificare gli Ordini cavallereschi in base alle loro caratteristiche e venne riformulata la definizione di Ordine non nazionale, ovvero: “Quelli appartenenti al patrimonio araldico e famigliare delle Dinastie ex regnanti nei quali il Gran Magistero è ereditario di una Famiglia ex sovrana”. Le Commissioni individuarono le seguenti istituzioni appartenenti agli stati pre-unitari d’Italia le cui onorificenze potevano essere autorizzate: l’Ordine di San Gennaro, l’Ordine Costantiniano di San Giorgio di casa Borbone e Due Sicilie, l’Ordine di Santo Stefano, l’Ordine di San Giuseppe di casa Asburgo-Lorena Toscana, il Sacro Imperiale Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio e l’Ordine di San Ludovico di Casa Borbone e Parma. Sono stati accennati anche Ordini specifici e specifiche onorificenze trattate delle Commissioni ed infine il caso dell’Ordine della Corona di Ferro.

Nella successiva conferenza sul tema 17 giugno 1717. Il battesimo del fuoco dell’Ordine Costantiniano: la guerra in Dalmazia, il Dott. Nicola Bergamo ha parlato di una data fondamentale per l’Ordine Costantiniano, il 17 giugno 1717, considerato il suo battesimo del fuoco, nella guerra in Dalmazia.

Il Dott. Bergamo ha ricostruito lo scenario storico in cui Venezia, in cerca di alleati per difendersi dall’assedio dell’Impero Ottomano, ricevette aiuti dallo Stato Pontificio, dal’Imperatore asborgico Carlo VI, da Genova, dal Portogallo e dal Gran Ducato di Toscana facendo inoltre affidamento sulle difese appena ammodernate con numerose fortezze, ma nulla potè contro lo strapotere turco.

In questo frangente di visibilità multipolare si inserisce il primo Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano attuale, il Duca di Parma e Piacenza Francesco Farnese, il quale dopo aver acquisito l’Ordine Costantiniano approfittò per cercare un riconoscimento dello stesso, e decide di schierare una parte del suo esercito privato, sotto la croce costantiniana e il vessillo di San Giorgio, inviandolo in Dalmazia. Per la prima volta venne istituito il grado di Cavaliere di Giustizia, insignito agli Ufficiali che produssero prove di quattro quarti di nobiltà.

Il Dott. Bergamo ha descritto nel dettaglio questo reggimento inviato in battaglia e trucidato a causa della propria inesperienza e della strapotenza turca, ma successivamente rafforzato e impiegato con successo nell’assedio di Dulciano e a Cattaro, nonché nelle zone di Spalato. Tuttavia l’ambito riconoscimento da parte di Papa Clemente XI avvenne con la Bolla emanata il 26 giugno 1718, comprendente la Costituzione dell’Ordine e un Cardinale protettore.

È stata la prima volta che un Ordine Cavalleresco venne inviato a combattere una guerra dopo il periodo delle Crociate.

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