Oggi, giovedì 10 settembre 2020 ricorre la festa di San Nicola da Tolentino, celebrata da secoli con particolare solennità presso la Chiesa della SS. Trinità in Viterbo, centro della vita spirituale dei Cavalieri Costantiniani della Tuscia e Sabina.
Al termine della Santa Messa, che avrà inizio alle ore 18.30, verrà distribuito a cura dei Padri Agostiniani il pane benedetto.
Il sevizio liturgico verrà prestato dai Cavalieri Costantiniani di San Giorgio.
Al grande taumaturgo agostiniano i fedeli si rivolgono, in particolare, per la sua potente intercessione in favore delle Anime Sante del Purgatorio.
Preghiera
Glorioso taumaturgo San Nicola, che nato per intercessione del grande Santo di Bari, non solo ne hai portato il nome, ma ne hai imitato le sue virtù, eccoci davanti a te per invocare la tua intercessione di essere fedeli a Gesù Cristo, alla Santa Chiesa e al Santo Padre; fa che nei momenti difficili la Chiesa sia luce per gli uomini e li conduca alla via del vero e del bene. Continua ad intercedere per le anime del Purgatorio e fa che noi non le dimentichiamo, non solo per rendere vivo il nostro suffragio, ma per avere ben presente che anche noi dobbiamo desiderare questa comunione piena con il Signore. Guidaci sulla via del bene e rendici capaci di fare spazio a Gesù nella nostra vita, affinché ciò che ti chiediamo sia in comunione con la volontà del Padre e assieme a Te e alle anime dei fratelli che ci hanno preceduto, possiamo godere della gloria del Paradiso.
Amen
Cenni biografici
Nicola nacque intorno al 1245 a Sant’Angelo in Pontano, vicino Loreto. All’età di circa 12 anni entrò presso gli Agostiniani eremiti, dove fu formato spiritualmente e intellettualmente. A soli 25 anni, il monaco, appena ordinato sacerdote, iniziò la sua attività di predicatore e confessore. La sua vita rigorosamente ascetica portò frutti abbondanti nella sua attività pastorale, perché le sue parole entravano direttamente nel cuore della gente e molti cambiarono la loro vita.
Ma il suo amore particolare era per le anime dee Purgatorio. Tutto ebbe origine da un avvenimento particolare, che accadde quando era giovane sacerdote. Un’anima del purgatorio si era presentata a lui chiedendo fervidamente: “Sono il tuo confratello morto, Pellegrino da Osimo. Per i miei peccati sarei stato perduto per l’eternità, ma per la misericordia di Dio sono salvo e brucio in questo fuoco, nel quale vivo una purificazione lunga e dolorosa. Ti supplico di celebrare domani la Santa Messa per noi affinché possiamo ricevere lenimento dei nostri tormenti”. Ma Padre Nicola non poté promettere al confratello defunto il suo aiuto, perché per tutta la settimana successiva aveva l’obbligo di celebrare tutte le Sante Messe per le intenzioni del monastero. Il confratello Pellegrino però insisteva singhiozzante: “Padre mio, vieni con me e vedrai quanto sia necessario intercedere per noi”.
Nicola si trovò trasferito nel purgatorio, dove vide una pianura immensa nella quale innumerevoli anime di ogni età e posizione venivano purificate dolorosamente in un mare di fiamme. Egli sentì dire dal suo confratello: “Ecco, sono loro che mi hanno mandato da te. Poiché tu sei ben visto da Dio, abbiamo fiducia che con la S. Messa offerta per noi saremo liberati dalla nostra sofferenza”.
Nicola, profondamente scosso a quel che aveva visto, la mattina dopo si recò dal suo superiore e gli chiese il permesso di celebrare tutta la settimana la Santa Messa per le anime del purgatorio. Egli pregò anche intensamente per queste anime e fece penitenza. Terminata la settimana il fratello Pellegrino venne di nuovo dal suo benefattore, questa volta circondato da luce. Egli ringraziò Nicola per il suo aiuto prezioso, grazie al quale lui e la maggioranza delle anime che il giovane agostiniano aveva visto nella visione, erano stati liberati dal purgatorio.
Ancora molte volte le anime del purgatorio apparvero a Nicola, il severo penitente, per ringraziarlo per la sua intercessione. Quale gioia quando le anime si presentavano a lui liberate e lo ringraziavano per l’aiuto ricevuto!