“Ecco la dimora di Dio con gli uomini”. La riapertura della Basilica di Biancavilla

Con Ordinanza dell’8 gennaio 2020, il Sindaco di Biancavilla ha disposto la revoca dell’Ordinanza per la chiusura del Tempio Massimo...

Con Ordinanza dell’8 gennaio 2020, il Sindaco di Biancavilla ha disposto la revoca dell’Ordinanza per la chiusura del Tempio Massimo della Città del 7 ottobre 2018, a causa dei seri danni dopo il terremoto di magnitudo nella notte tra il 5 e 6 ottobre 2018. Si tratta della prima chiesa nell’Arcidiocesi di Catania ad essere riaperta, tra quelle danneggiate dal sisma.

Domenica 12 gennaio 2020, alle ore 12.00 era stata celebrata nella chiesa del Santissimo Rosario, che per 14 mesi l’ha ospitato, l’ultima Santa Messa per la Comunità parrocchiale di Santissima Maria dell’Elemosina. In mattinata, al Rosario, è stata benedetta una lapide in ricordo dei tempi di permanenza in quella chiesetta, sussidiaria della Basilica-Chiesa madre. L’icona prodigiosa della Madonna dell’Elemosina, che aveva vegliato con la Comunità, ha lasciata la chiesa del Rosario e ha fatto rientro nella Sua Chiesa Titolare.

Quindi, alle ore 18.30, dopo quindici mesi di chiusura e nove di restauro, il Santuario è ritornata alla normalità. Completati i lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro – a cui ha fatto fronte per il momento il parroco e la comunità parrocchiale, con fondi privati e da tante aziende del territorio, per evitare le attese e le lungaggini burocratiche – la chiesa madre di Biancavilla è stata restituita ai fedeli per il culto divino, in un solenne rito di riapertura presieduta dall’Arcivescovo metropolita di Catania, Mons. Salvatore Gristina.

Presenti alla cerimonia di riapertura della prestigiosa Pontificia Basilica Collegiata-Santuario Santa Maria dell’Elemosina il Sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno con le autorità civili e militari, tutto il clero diocesano, religiosi e religiose, le associazioni diocesane e una rappresentanza della Delegazione della Sicilia Orientale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

L’Arcivescovo Cristina è stato accolto sul sagrato della Basilica per poi procedere al rito della apertura della Porta maggiore centrale, affiancato dal Prevosto Don Pino Salerno e dal Sindaco di Biancavilla. L’Arcivescovo dopo l’apertura in processione ha raggiunto il presbiterio, benedicendo il Popolo di Dio. Con la processione liturgica d’ingresso, l’Icona della Madonna dell’Elemosina, titolare della Basilica parrocchiale (che per 14 mesi ha sostato con la Comunità presso la chiesa del Rosario), ha attraversato la navata centrale del Santuario ed è stata solennemente intronizzata presso l’altare maggiore.

Alle ore 19.00 ha avuto inizio la Concelebrazione Eucaristica. Don Salerno, che immediatamente dopo sisma si era attivato per i lavori, terminati in tempi tecnici tutto sommato brevi grazie alla sua caparbietà e tenacia, nel suo saluto all’Arcivescovo, ha elencato i lavori fatti e ha ringraziato il popolo e quanti hanno contribuito con generosità, specialmente tutti gli enti preposti alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio storico-artistico: Protezione Civile, Comune di Biancavilla, Ufficio Beni Culturali della Curia Metropolitana, Soprintendenza, nonché progettisti e maestranze locali che con dedizione e autentica passione hanno reso possibile la restituzione del gioiello più insigne della città. “I lavori durati nove mesi – ha confessato il Prevosto – sono come per una madre che dà alla luce una nuova vita. Saremo testimoni di un evento storico”.

“Oggi riapriamo questo tempio ed è bello farlo nella festa del battesimo del Signore – ha sottolineato Mons. Cristina nella sua omelia -. La chiesa costruita su pietre che siamo noi, fatti di pietre vive. Ringraziamo il Signore per quello che abbiamo qui questa sera. Ci sono qui molti ragazzini, il mio augurio va anche a loro perché questa chiesa possa accogliere tutti, particolarmente i ragazzi, i giovani e le nuove generazioni. Sappiamo le difficoltà e le preoccupazioni per la crescita dei piccoli, ma prendiamo l’impegno a rendere sempre più tutte le chiese di Biancavilla accoglienti per loro. Il mio grazie va anche alle salesiane che qui, a Biancavilla, da anni lavorano con le nuove generazioni. Impegniamoci tutti in questo ambito, faremo onore a chi in passato si è distinto in questa attività. Dobbiamo diventare sempre buoni punti di riferimento per i nostri ragazzi, questo fa diventare migliori anche noi adulti. Siamo la Chiesa del Dio vivente che ancora oggi continua a camminare nel territorio e nelle strade di questo Paese”.

Alla termine della Celebrazione Eucaristica, l’Arcivescovo ha comunicato: “Con la data di oggi firmerò il decreto per la revisione dei statuti della Collegiata, in modo che possa essere ricostruita in pieno la Collegiata di questa insigne basilica. Questo per farvi lavorare meglio. Auguro che la Collegiata possa essere un valido strumento, soprattutto per aiutare i giovani”.

Poi stata svelata una lapide commemorativa della riapertura.

Il Sindaco Antonio Bonanno, facendosi interprete dei sentimenti dei biancavillesi ha dichiarato: “Quella di oggi è una serata di profonda gioia e viva emozione, tutta la Chiesa biancavillese e l’intera comunità cittadina si rallegrano nel rivedere aperta quella che è, senza dubbio alcuno, la nostra “casa”, il nostro rifugio spirituale, il nostro luogo di conforto e di accoglienza”. Ha sottolineato come quella drammatica notte del forte sisma “ha inevitabilmente segnato tutti noi, ci ha messo alla prova, ci ha indubbiamente ferito, ma ci ha anche reso più uniti. Ci ha reso più comunità, ci ha permesso di far valere la nostra caparbietà e determinazione”. L’amministrazione comunale -ha proseguito Bonanno – si è attivato per quanto di sua competenza e la Chiesa ha fatto altrettanto. Ed oggi ci ritroviamo qui, io con una emozione che ripercorre i sacrifici compiuti, dall’inseguire una burocrazia con cui ci siamo ritrovati a fare i conti all’incrociare per strada i volti dei miei concittadini che chiedevano rassicurazioni e concretezza. Un po’ come è accaduto per la riapertura delle nostre scuole”. Il sindaco ha ribadito che la riapertura della chiesa madre “è un segno di rinascita”, ricordando come la città si sia ritrovata davanti alle effigi dei santi patroni al campo sportivo, il giorno dopo il terremoto: “Non dimentico quella sera, non dimentico la nostra partecipazione. Oggi è un giorno di speranza. Da qui ripartiamo. W Biancavilla”.

Una basilica nuova e antica

Nella Basilica di Biancavilla, il maggior monumento della cittadina etnea è racchiusa la più antica storia spirituale e civile della comunità. Iniziata con ogni probabilità subito dopo la fondazione della città nel 1488 e poi ampliata e restaurata nel corso dei secoli, raggiunse suo assetto attuale, con le tre navate e le sette arcate, intorno alla prima metà del 1700. Inizialmente era dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, fu poi intitolata alla Madonna dell’Elemosina in età più recente. Risalgono alla fine del secolo XIX gli interventi sul prospetto dell’architetto milanese Carlo Sada che, agli elementi strutturali e decorativi settecenteschi di pietra lavica, come portali e finestre, affianca con una certa “modernità” forme classiche e neobarocche, rendendolo un edificio eclettico tra i più imponenti e garbati della Sicilia cristiana. L’interno, molto ampio e luminoso, di impianto basilicale, a croce latina, si rifà alle basiliche romane, sebbene plasticamente decorata e rifinita con gusto barocco siciliano, con forme e caratteristiche proprie rispetto a quello romano o nordico.

L’attuale lavoro di consolidamento e restauro, reso necessario per mettere in sicurezza l’edificio danneggiato dal sisma, ha permesso anche di arricchirlo e abbellito con colori nuovi. Più sfarzosa di prima con stucchi dorati e un’alternanza di rosa e azzurro. Completata anche la doratura degli stucchi rimaste incompiute negli anni ‘80 per mancanza di fondi. Pertanto, la Basilica che è stata riconsegnata, è in grandissima parte quella che vollero e videro i decoratori, le maestranze e fedeli del settecento, che con il gusto dell’epoca seppero consegnare ai posteri un monumento degno di ammirazione e bellezza che gode oggi dei titoli più belli che la cristianità cattolica possa dare ad alcuni dei suoi edifici: Basilica Pontificia, Collegiata Insigne e Santuario Mariano diocesano.

Sito web con interessanti informazioni sulle attività culturali, religiose e spirituali della Basilica: Santamariaelemosina.it.


Foto di Giovanni Stissi.

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