I Cavalieri Costantiniani della Tuscia e Sabina alla festa della Madonna della Quercia

Il Parroco e Rettore della Basilica Santuario Santa Maria della Quercia, Don Massimiliano Balsi, Cappellano di Merito con Placca del...

Il Parroco e Rettore della Basilica Santuario Santa Maria della Quercia, Don Massimiliano Balsi, Cappellano di Merito con Placca del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ha trasmesso alla Delegazione della Tuscia e Sabina l’invito della Diocesi di Viterbo a partecipare in forma ufficiale alle tradizionali celebrazioni in onore dalla Madonna della Quercia, svoltesi domenica 12 settembre 2021.

Una rappresentanza della Delegazione ha quindi preso parte al rinnovo del “Patto d’Amore”, svoltosi anche quest’anno con solennità, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia.

Il “Patto d’Amore” tra la città di Viterbo e la Madonna della Quercia, Patrona della Diocesi di Viterbo e Custode della Città, è in vita dal 1467, quando una grave epidemia di peste stava infestando l’Europa e quindi anche l’Italia. La popolazione viterbese, angosciata, si rivolse alla Madonna della Quercia, affinché intercedesse e fosse risparmiata. Questo accadde, e Viterbo fu un’isola felice.

Il Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli, che ha officiato la Santa Messa, ha affermato: “Il culto della Madonna della Quercia è nato spontaneamente, nel 1467, su una quercia, dove venne posta l’immagine della Madonna. La gente che passava davanti al mattino si affidava alla sua protezione e quando rientrava la sera dal lavoro la ringraziava. Questo affidamento si è accresciuto nel corso del tempo. La città di Viterbo era preoccupata per la peste, che mieteva il 50 per cento della popolazione ed ecco allora che si affidò alla Madonna della Quercia. Come ringraziamento per questa protezione i viterbesi hanno promesso di rinnovare ogni anno il Patto d’Amore e noi oggi lo rinnoviamo”.

Il Presule ha poi sottolineato come il tempo che stiamo vivendo sia molto simile al 1467: “Facciamo fatica a vivere con questo virus che ci costringe a cambiare le nostre abitudini di vita e rende difficile il rapporto interpersonale. Ci prendiamo a gomitate, abbiamo paura di chi ci si avvicina troppo. Questo virus ha messo poi a terra la nostra economia. Che la Madonna ci aiuti a non perdere la speranza, una speranza che ci dà la forza nell’affrontare la vita, rendendoci sensibili al prossimo affinché nessuno debba sentirsi solo. Una solidarietà che ci fa toccare con mano che la parrocchia è famiglia. Chiediamo oggi, rinnovando il Patto d’amore con la Madonna della Quercia, che mantenga in noi la Madonna questa speranza, che diventa attenzione, vicinanza, solidarietà. Usciremo così dalla pandemia rinnovati”.

Alle ore 18.00, il Sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, in una chiesa gremita ed alla presenza delle massime autorità civili e religiose e degli Ordini Cavallereschi, ha rinnovato il “Patto d’Amore”, ricordando come alla Madonna della Quercia siano state consegnate le chiavi della città, simbolo di accoglienza, verità, memoria, libertà e fede. “Con queste intenzioni e sentimenti – ha affermato il Sindaco Arena – rinnoviamo il Patto d’Amore. Stiamo vivendo un tempo non facile, sembra che il buio vinca sulla luce. Noi oggi rinnoviamo a te, Madonna della Quercia, il Patto d’Amore. Proteggici e salvaci, accogli le nostre preghiere. Guida le menti e i cuori di tutti alla solidarietà, alla pace, all’unità”.

Infine, il Sindaco e il Vescovo hanno acceso due lampade perpetue per la Madonna della Quercia.

Al termine della cerimonia, i Cavalieri Costantiniani hanno rivolto un saluto al vescovo diocesano, consegnandogli un donativo per le opere caritatevoli della diocesi.

Avanzamento lettura