Santa Messa mensile dei Cavalieri della Delegazione Piemonte e Valle D’Aosta

Nel cammino di vita spirituale dei Cavalieri Costantiniani, che vede nella celebrazione della Santa Messa mensile il proprio momento...

Nel cammino di vita spirituale dei Cavalieri Costantiniani, che vede nella celebrazione della Santa Messa mensile il proprio momento fondante, la Delegazione Piemonte e Valle D’Aosta del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si è ritrovata domenica 13 giugno presso la Cappella dei Banchieri e dei Mercanti, luogo di rara bellezza sito nel cuore storico del capoluogo piemontese. Alla presenza del Delegato Vicario, Cav. Dott. Mario Rodolfo Baschirotto e su iniziativa del Referente per la Città di Torino, Cav. Dott. Massimo Trasforini, una cospicua rappresentanza dei Cavalieri della Delegazione, accompagnata da diversi Postulanti ed amici, ha quindi partecipato alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Enzo Azzarrello della Congregazione dei Giuseppini di S. Leonardo Murialdo, collaboratore presso il Collegio degli Artigianelli in Torino.

Dopo una introduzione circa il valore ed il significato del linguaggio parabolico presente nelle Sacre Scritture, rapportato al loro imprescindibile contesto storico, agro-pastorale ed artigiano, Don Enzo ha accompagnato i presenti nella comprensione del “trittico” di parabole che la Chiesa offre ai fedeli nelle Letture dell’undicesima domenica del Tempo Ordinario (Ez 17,22-24; Sal. 91; 2Cor. 5,6-10; Mc 4,26-34).

Richiamando il Profeta Ezechiele, la prima similitudine che viene offerta è quella potente quanto suggestiva del magnifico cedro del Libano, albero tra i più maestosi. Immagine – ha spiegato Don Enzo – della gloria del Regno di Dio, gloria alla quale gli uomini sono chiamati a partecipare anche con le loro opere, con l’arte e la bellezza. Gli uomini non possono, tuttavia, prescindere dall’umile atteggiamento di stupore dinnanzi alla grandezza di Dio, senza incorrere nel pericolo di macchiarsi con quella superbia che vuole equipararsi o, peggio, sostituirsi a Lui.

Nel brano del Vangelo di Marco, il regno di Dio viene descritto attraverso altre due immagini: il chicco di frumento, dalla cui morte feconda germoglia e cresce la spiga di grano, “miracolo” dell’opera di Dio che l’uomo può semplicemente descrivere, ma non spiegare nella sua verità più profonda. Così come l’immagine del seme di senape, appena percepibile ad occhio nudo, ma in grado di germogliare e dar vita ad una pianta robusta a tal punto che “gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra” (Mc 4,32). Ogni creatura umana, quindi, è chiamata alla gloria del Regno di Dio, nonostante le cadute nel peccato, dal quale è sempre possibile risollevarsi, riconoscendo – ricorda Don Enzo – la signoria di Dio nella nostra vita. Quest’ultima deve essere testimoniata dal Cavaliere Costantiniano con ancor più tenacia: a maggior ragione delle insegne che porta e serve, egli è chiamato ad essere segno della presenza di Dio, di un Dio talmente grande da donarsi in tutto agli uomini, nel Suo Corpo e nel Suo Sangue.

Ecco quindi che la processione offertoriale che ha preceduto la presentazione dei doni nella liturgia, ha visto due Cavalieri recare all’altare il pane ed il vino per il Sacrificio Eucaristico.

Al termine della celebrazione il Referente per la Città di Torino, Cav. Dott. Massimo Trasforini, facendosi voce di tutti i Cavalieri presenti, ha proclamato la preghiera del Cavaliere Costantiniano, recando, infine, i saluti del Delegato, il Nob. Avv. Paolo Maria Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy.

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