Cavalieri della Tuscia e Sabina alla Santa Messa in suffragio per Ferdinando II a Sora

Una nutrita rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha presenziato...

Una nutrita rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha presenziato il 14 gennaio 2022 in Sora alla solenne Santa Messa celebrata nella Abbazia di San Domenico Abate in suffragio di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie. I Monaci Cistercensi, infatti, raccomandano al Signore l’anima benedetta del Sovrano due volte l’anno, in segno di riconoscenza per la restituzione del Monastero all’Ordine di San Bernardo, avvenuta nel 1831.

La liturgia eucaristica è stata presieduta da Dom Alessandro Cancelli, OSB, che nella sua magistrale omelia ha rivolto un caldo saluto ai rappresentati della Sacra Milizia.

Al termine del rito, il Cavaliere di Merito con Placca Angelo Musa ha letto il messaggio trasmesso dal Delegato, Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro, che, nel sottolineare la grande devozione di Ferdinando II verso la Chiesa e la Santa Sede, ha doverosamente ricordato la sollecitudine sempre mostrata dal Re delle Due Sicilie verso l’Ordine Costantiniano, appartenente alla sua Dinastia. Il Delegato ha inoltre espresso il più vivo compiacimento ai Confratelli del Territorio per la partecipazione alla tradizionale cerimonia ferdinandea e per l’intensa attività caritativa da loro esercitata in favore dei fratelli più bisognosi.

L’Abbazia di San Domenico, dedicata alla Beata Madre di Dio e Vergine Maria, ubicata alla confluenza del fiume Fibreno con il Liri, è stata fondata nel 1011 dall’Abate Domenico di Foligno. Al titolo originario di Beata Madre il Papa Pasquale II, nella riconsacrazione della chiesa del 1104, aggiunse anche quello di San Domenico.

Il monastero ebbe un rapido sviluppo economico e sociale. Ma dopo poco più di due secoli, nell’opera di riforma delle abbazie benedettine, fu incorporata nel 1222 da Onorio III alla comunità dell’abbazia di Casamari. Nel 1430 il monastero, con quello di Casamari, fu concesso in commenda.

Nel 1833, dopo l’intesa con il Re Ferdinando II, l’Abate commendatario, il Cardinale Ludovico Micara reinsediò in San Domenico una comunità monastica.

Nel 1865, con le leggi eversive del Regno d’Italia, venne eseguita l’espulsione dei monaci e l’acquisizione, de jure, dei beni al demanio dello Stato. Ma nel 1871, dopo una lunga causa, fu riconosciuta la illegittimità dell’incameramento, perché il monastero e i suoi beni costituivano un beneficio di appartenenza al Capitolo Vaticano per disposizione del Re Ferdinando II.

Nel 1935 la chiesa venne eretta a parrocchia con la cura pastorale delle due cappellanie dipendenti di Sant’Antonio in Tofaro e della Madonna del Buon Consiglio.

Agli inizi degli anni ‘70 si è reso necessario un robusto intervento della Soprintendenza ai Beni Culturali per lavori di consolidamento e di ristrutturazione del fabbricato della chiesa. Alla fine dei lavori, l’impegno della comunità monastica, dell’intera comunità parrocchiale e il generoso sostegno di molti benefattori hanno reso possibile una generale risistemazione liturgica e funzionale.

La comunità monastica e quella parrocchiale mantengono vive le ricorrenze tradizionali: il 22 gennaio il transito dell’Abate Domenico, il 15 agosto la Solennità dell’Assunta con la sera del 14 la processione con la Madonna Dormiente, il 22 agosto la dedicazione della chiesa, eretta basilica minore con privilegio pontificio dal 12 febbraio 2011, in occasione del Millenario di fondazione.

Nel 2004 la comunità di San Domenico ha fatto memoria del IX centenario della canonizzazione del fondatore (1104-2004) pubblicando, tra l’altro, il testo San Domenico e la sua Abbazia a cura di Federico Farina e di Felice Calò. Con grande impegno e solennità è stato celebrato il millenario di fondazione dell’Abbazia (1011-2011).

Saluto del Delegato

Nella mia qualità di Delegato della Sacra Milizia Costantiniana per la Tuscia e Sabina, apprendo con vivo piacere dal Cavaliere di Merito con Placca, Angelo Musa, che una Rappresentanza di Cavalieri e Dame del Territorio presenzierà oggi in Sora, nella Basilica di San Domenico Abate, alla Santa Messa in suffragio di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie.

Mi è noto come i Padri Cistercensi raccomandino al Signore l’anima benedetta del Sovrano due volte l’anno, in segno di riconoscenza per la restituzione del Monastero all’Ordine di San Bernardo nel 1831. E come già da tempo a questo rendimento di grazie si associno i Cavalieri della Sacra Milizia.

Salito al trono appena ventenne, Ferdinando regnò per 29 anni. Provvide immediatamente a riordinare le istituzioni. Grazie al suo carattere energico venne promosso lo sviluppo di grandi opere, facendo acquisire al Regno delle Due Sicilie una serie di primati che resero il suo periodo di governo come uno dei più fiorenti dell’intera storia del meridione.

Grande fu la sua devozione verso la Chiesa e la Santa Sede, accogliendo e proteggendo il Beato Pio IX, durante la Repubblica Romana.

E sempre grande attenzione mostrò verso il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, appartenente alla sua Dinastia, che colmò di riconoscimenti e privilegi.

Nel ricordo del pio Sovrano, Vi invito pertanto cari Confratelli e Consorelle a testimoniare la Vostra fede in un’epoca pure così difficile e a intensificare le opere caritatevoli verso i fratelli più fragili, soprattutto in occasione della pandemia.

Grazie di cuore a Voi tutti ed in particolare ai Monaci Cistercensi e al Rev. Padre Francesco Cancelli celebrante.

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