Incontro presso il Complesso interparrocchiale di San Benedetto a Lamezia Terme

Domenica 15 gennaio 2023, alcuni membri del Coordinamento per la Calabria della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare...

Domenica 15 gennaio 2023, alcuni membri del Coordinamento per la Calabria della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si sono riuniti presso il Complesso Interparrocchiale di San Benedetto a Lamezia Terme, per inaugurare il nuovo anno e stilare un programma di appuntamenti, volti a sostenere progetti di aiuto nei confronti delle fasce di popolazione meno fortunate e consolidare i rapporti con il tessuto sociale locale.

Due sono stati i momenti significativi della giornata: la Santa Messa celebrata nella concattedrale di San Benedetto presso il Complesso Interparrocchiale e la successiva agape fraterna. I membri della Sacra Milizia sono stati accolti dal Rettore, Can. Domenico Cicione Strangis, Cappellano di Merito, che ha poi officiato la Santa Messa, coadiuvato dal Diacono Permanente Don Giovanni Perri e dal Ministrante Santino Vescio.

Nella sua omelia, il Rettore ha sottolineato quanto “Dio si prenda cura di ciascuno di noi, guardando con tenerezza e occhi di Padre questa nostra umanità smarrita, malata, sperduta”, sottolineando che “Dio stesso è venuto incontro alla nostra debolezza e alla nostra fragilità tramite il Figlio Gesù, per liberarci e guarirci”. Infatti, “ci libera lui, che è la Verità su Dio, sull’uomo, contro ogni politicamente corretto, oggi dilagante, ma anche così scorretto”. Gesù è “l’agnello che toglie il peccato del mondo”, così lo addita ed indica il precursore Giovanni. Sono parole che guariscono, quelle dette da Giovanni: “Ecco l’agnello”, in aramaico “taljah”, servo-agnello, che toglie il peccato del mondo, peraltro “al singolare”. Infatti, non i peccati, ma la loro matrice e la loro stessa radice, ovvero il grembo che partorisce azioni che sono il contrario della vita, quel pensiero strisciante che si insinua dovunque e dal quale deriva il modus operandi “mi importa solo di me, e non mi toccano le lacrime o la gioia contagiosa degli altri; non mi importano, non esistono, non ci sono, non li vedo”. Questo peccato è il disamore e Gesù guarisce proprio da questo peccato. Gesù è venuto come agnello, l’ultimo nato del gregge, a liberarci da una idea terribile e sbagliata di Dio, restituendoci la Sua vera identità: “Dio è Amore”. Gesù capovolge la velenosa pianta del disamore affinché possano seccare le sue radici, dischiudendo il cuore dell’uomo all’amore.

Questo significativo evento, organizzato dal Dott. Francesco Sgobba, Cavaliere di Merito, di concerto con il Delegato Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro e il Vice Delegato Nob. Dott. Sandro Calista Cavaliere Jure Sanguinis con Placca d’Oro, è stato il primo in un percorso di formazione storica e spirituale rivolto ai Cavalieri, alle Dame e ai Postulanti che, a vario titolo, vorranno contribuire a esaltare e diffondere in terra di Calabria i valori sociali e caritatevoli dell’Ordine Costantiniano, sotto la Regola di San Basilio. A fine giornata, il Rettore ha ringraziato gli intervenuti, chiedendo loro di portare il proprio saluto filiale all’Arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, Mons. Salvatore Nunnari, Cappellano di Gran Croce di Merito.

A seguito del concorso internazionale indetto nel 2014 dalla Diocesi di Lamezia Terme, la progettazione del Complesso Interparrocchiale di San Benedetto fu affidata a Paolo Portoghesi, architetto che ha dedicato molto del suo lavoro al tema dell’architettura sacra, ideando diverse chiese cattoliche ed edifici per altre religioni, tra cui la grande Moschea di Roma e che nella progettazione ha tratto ispirazione in particolare dagli scritti Papa Benedetto XVI.

Il Complesso sorge in posizione dominante, con il preciso obiettivo di dare un significato spirituale alla fusione dei tre comuni – Sambiase, Nicastro e S. Eufemia – che portarono nel 1968 alla costituzione di Lamezia Terme. “Per assolvere a questo compito di unificazione spirituale – ha raccontato Portoghesi – era necessario che la chiesa avesse dei requisiti ben precisi: l’emergenza territoriale che la rendesse ben visibile dal territorio circostante, l’apertura accogliente verso la città, la capacità di esprimere la coralità della nuova liturgia. L’emergenza territoriale ha suggerito la scelta degli alti campanili come richiamo visivo e l’analogia del volume della navata con il vascello che ha nella letteratura cristiana una presenza ricorrente, resa ancora più suggestiva dalla vicinanza del mare”.

Il Complesso comprende, oltre alla concattedrale, un insieme di spazi religiosi e caritativi e un auditorium che può ospitare fino a 800 persone. All’esterno la facciata è affiancata da due porticati, di chiara ispirazione berniniana, che accolgono i fedeli e che uniscono la concattedrale al municipio esistente, dando vita ad un nuovo spazio pubblico per manifestazioni cittadine.

“L’esigenza di neutralizzare il rischio sismico – ha spiegato Portoghesi – ha portato ad adottare per l’organismo della chiesa una struttura in acciaio che meglio di qualunque altro materiale ha consentito leggerezza, economia e rapidità di costruzione. Mentre all’interno la struttura metallica appare solo nelle volte delle cappelle, all’esterno è ben visibile nella facciata rivestita di lamiera e nei due campanili in acciaio corten, un materiale che l’ossidazione non corrompe ma fortifica assumendo colorazioni cangianti”.

L’imponente Complesso, fortemente voluto dall’allora Vescovo di Lamezia Terme, Mons. Luigi Antonio Cantafora, è stato costruito su un terreno donato alla Chiesa locale dall’Amministrazione comunale, a sua volta ricevuto gratuitamente da privati cittadini. Fu realizzato in tempi record, in meno di tre anni dalla posa della prima pietra, avvenuta il 30 aprile 2016, con una liturgia sobria ma solenne, presieduta dall’allora Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino. Il Complesso fu inaugurato il 25 marzo 2019 con la solenne cerimonia di consacrazione della nuova Concattedrale di Lamezia Terme dedicata a San Benedetto, presieduta dal Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin.

Nella sua omelia durante la Santa Messa celebrata il 9 ottobre 2011 nella Zona ex Sir, nella periferia industriale della città, per l’occasione ufficialmente ribattezzata Area Benedetto XVI, in occasione della sua Visita Pastorale a Lamezia Terme e a Serra San Bruno. Nella spianata di San Pietro Lametino, dove ha anche benedetto la prima pietra della concattedrale di San Benedetto, Papa Benedetto XVI disse: «Conosco, poi, lo zelo e la dedizione con cui i Sacerdoti svolgono il loro servizio pastorale, come pure il sistematico ed incisivo lavoro di formazione a loro rivolto, in particolare verso quelli più giovani. Cari Sacerdoti, vi esorto a radicare sempre più la vostra vita spirituale nel Vangelo, coltivando la vita interiore, un intenso rapporto con Dio e distaccandovi con decisione da una certa mentalità consumistica e mondana, che è una tentazione ricorrente nella realtà in cui viviamo. Imparate a crescere nella comunione tra di voi e con il Vescovo, tra voi e i fedeli laici, favorendo la stima e la collaborazione reciproche: da ciò ne verranno sicuramente molteplici benefici sia per la vita delle parrocchie che per la stessa società civile. Sappiate valorizzare, con discernimento, secondo i noti criteri di ecclesialità, i gruppi e movimenti: essi vanno bene integrati all’interno della pastorale ordinaria della diocesi e delle parrocchie, in un profondo spirito di comunione. A voi fedeli laici, giovani e famiglie, dico: non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana! Avete tutti i motivi per mostrarvi forti, fiduciosi e coraggiosi, e questo grazie alla luce della fede e alla forza della carità».

Tra le maggiori peculiarità del Complesso Interparrocchiale di San Benedetto, ci sono i numerosi ambienti da destinare alle svariate attività diocesane, come il Volontariato Vincenziano e la Caritas diocesana, che trovano sede nei locali dove sono nati e nasceranno altri servizi caritativi, in spirito di condivisione con la città con l’obiettivo di guardare agli ultimi, ai più sfortunati, e di farlo con gratuità e servizio ma anche con l’intento di dare dignità all’uomo sin dai locali che ospitano sala pranzo, cucine, uffici, centro di ascolto.

La concattedrale di San Benedetto, quindi, non è solo un imponente luogo di culto, con la più grande aula liturgica della Diocesi di Lamezia Terme, ma il cuore di un complesso polifunzionale all’avanguardia capace di unire la dignità delle grandi liturgie, soprattutto quelle presiedute dal Pastore della Chiesa locale, con la promozione della cultura e l’azione caritativa.

La chiesa è dotata di due altorilievi raffiguranti la Madonna di Visora e San Benedetto (realizzati dall’artista Guido Borghi), nonché dell’opera nell’abside raffiguranti i santi più venerati nella diocesi (realizzata dall’artista lametino Maurizio Carnevali).

L’Architetto Paolo Portoghesi stesso ha descritto l’opera della sua concezione e progettazione, sullo sfondo di quanto avvenuto dal Concilio in poi, nel testo La concattedrale di Lamezia Terme e il pensiero di Benedetto XVI [QUI].

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