I Cavalieri Costantiniani della Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, aderendo all’invito di dell’Arcivescovo Riccardo Fontana, Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, hanno presenziato alle celebrazioni per la festività della Madonna del Conforto, tra le più solenni ed importanti ricorrenze della Chiesa aretina, cortonese e biturgense.

I Cavalieri della Sacra Milizia hanno partecipato alla Novena di preparazione spirituale, alla Santa Messa Pontificale presieduta dal Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi di martedì 15 febbraio 2022, ed alla Santa Messa vespertina, raccogliendosi quindi in preghiera ai piedi della sacra icona mariana venerata dagli aretini da oltre due secoli.
Nel richiamare i tempi del prodigio che ha dato origine alla devozione mariana in terra d’Arezzo (“… segnati dall’incertezza e dalla sofferenza, nel quale si è potuto sperimentare la consolazione del Signore attraverso l’intercessione di Maria…”), nella sua omelia [QUI] il Cardinal Grech ha invitato a riflettere come anche i nostri giorni siano caratterizzati da sofferenze ed incertezza, da disorientamento e dal bisogno di conforto e di consolazione, non soltanto con riferimento alla storia della società, ma anche alla “nostra Chiesa”. Richiamando poi le parole del profeta Isaia nelle quali ad un popolo segnato dalla prova dell’esilio, dallo sradicamento da tutto ciò che aveva di più caro, il Signore promette la consolazione: “… come una madre consola suo figlio, così io vi consolerò…”, il Cardinale ha quindi invitato a meditare sul significato della consolazione di Dio e su come l’opera del Signore, nella nostra vita non sia solamente “consolatoria”: “Dio non ci conforta lasciando tutto come prima, esprimendo semplicemente la sua vicinanza morale, affettiva, Dio consola liberando, ridonando la gioia, facendo ritornare gli esuli alle proprie case, ma soprattutto, facendoli ritornare a Lui per essere saziati dalle Sue Consolazioni”.
Proseguendo, il Cardinal Grech ha invitato a cogliere, nei nostri giorni, i segni della consolazione del Signore, riflettendo sul brano del Vangelo delle notte di Canaa e di come, quell’episodio, ci parli della nostra famiglia, della Chiesa, della comunità dei discepoli di Gesù, del loro rapporto con il “Maestro” e di come la consolazione di Dio nasce dall’incontro della Sua parola “potente” con la nostra “operosa fedeltà”. Il conforto di Dio si manifesta nella nostra vita quando la nostra fedeltà si incontra con la Sua parola, e Maria ci invita a questo incontro. In questo senso la Madre di Gesù è una “donna sinodale”, immagine della Chiesa sinodale, che fa quindi da “intermediaria” tra gli uomini, che devono fare la Parola di Dio e Gesù stesso: è donna dell’ascolto non solo perché obbediente alla Parola, ma anche perché ci invita ad ascoltare la Parola.