Solenni celebrazioni in onore della Madonna del Conforto ad Arezzo

Come da tradizione, la Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, aderendo all’invito del Vescovo di...

Come da tradizione, la Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, aderendo all’invito del Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Mons. Andrea Migliavacca, ha presenziato alle celebrazioni per la festività della Madonna del Conforto, tra le più solenni ed importanti ricorrenze della Chiesa aretina, cortonese e biturgense.

Una rappresentanza di Cavalieri della Sacra Milizia ha partecipato alla Novena di preparazione spirituale e mercoledì 15 febbraio 2023, solennità della Madonna del Conforto, nella Cattedrale di San Pietro e Donato di Arezzo alla Santa Messa Pontificale presieduta dal Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo Metropolita di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, concelebrata dal Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, ed alla solenne Santa Messa vespertina, presieduta da Mons. Migliavacca, raccogliendosi quindi in preghiera ai piedi della sacra icona mariana venerata dagli aretini da oltre due secoli.

Santuario mariano della città e dell’intera diocesi, la monumentale cappella costruita nella cattedrale, splendente di marmi e tesori d’arte, conserva in un prezioso reliquiario il quadretto di terracotta invetriata che rappresenta la Madonna a mezzo busto con la scritta “Santa Maria, ora pro nobis”. La Sacra immagine era custodita nella cantina dell’ospizio dei camaldolesi, annerita dal fumo di una lampada devozionale ad olio che ardeva ogni sera per devozione alla Vergine. La manifestazione della Madonna, che portò agli aretini la grazia e il conforto della liberazione dal flagello del terremoto sotto cui giacevano da quindici anni, avvenne la sera del 15 febbraio 1796: mentre tre artigiani, insieme con la cantiniera, pregavano genuflessi davanti all’immagine di Maria, chiedendo la cessazione del terremoto, improvvisamente e istantaneamente la videro diventare bianchissima e rilucente senza conservare traccia del nero e del giallo che aveva sempre avuto. Pio VII, cardinali, vescovi, regnanti e principi vennero ad Arezzo per onorare la Madonna del Conforto. Il 15 agosto 1814 fu incoronata dal capitolo vaticano.

Nella sua omelia durante il Pontificale, il Cardinal Lojudice ha detto che “nel brano delle nozze di Cana la Madre di Gesù è così attenta, che si accorge che è finito il vino, che dà ricchezza e sapore alla festa. La sua mancanza è simbolo di una vita dove regna ciò che chiude e toglie speranza: malumori, pessimismo, acidità, tristezze, malinconie. Se ci sono questi aspetti deteriori è difficile che ci sia festa ed è difficile che una relazione umana funzioni. Oggi purtroppo molte relazioni sono caratterizzate da questo”. “Allora penso – ha aggiunto il Cardinal Lojudice – che questa pagina di Vangelo nell’occasione di questa festa così gioiosa e sentita ci induca a guardarci dentro e a dire dov’è la nostra gioia? Qualcuno direbbe – e lo capisco – ‘con i tempi che corrono c’è poco da gioire’, c’è tanto da essere preoccupati. È vero, ma vivere nella gioia non significa stare con la testa tra le nuvole e non accorgersi di ciò che ti accade vicino, ma vivere queste esperienze difficili non da soli, nella prospettiva di un incontro profondo con il Signore che deve corrispondere a un incontro aperto e solidale con tutti quelli che mi stanno vicino. A partire dalla famiglia tradizionale, nel luogo di lavoro e in tutti i contesti di vita”.

Durante la solenne Santa Messa vespertina, il Vescovo Andrea ha letto nell’appello di Maria rivolto a Gesù “non hanno più vino” non un limite, quanto “una possibilità che c’è in quella festa”, ovvero che ci sia vino, gioia, “una fatica che rivela una risorsa”. Questo “non hanno più vino”, ha proseguito Mons. Migliavacca, rivolgendosi anche agli ordini Cavallereschi presenti, oggi riguarda le forze del volontariato e della carità “che possono moltiplicare la solidarietà verso i più poveri”. E ancora: “Maria incoraggia a rinnovare nell’intraprendenza”, ad “aprirsi ai poveri”, ci invita “a costruire comunità accoglienti e città abitabili che portano il loro piccolo contributo per la pace di cui tanto abbiamo bisogno”.


Preghiera alla Madonna del Conforto

Preghiera alla santa Madre di Dio recitata da Papa Benedetto XVI di fronte alla prodigiosa immagine di Maria venerata nella Cattedrale di Arezzo col titolo di Madonna del Conforto, 13 maggio 2012

Dolce Madre di Cristo e della Chiesa,

fonte di ogni nostro conforto,

Tu che donasti al mondo il Salvatore

nella povertà di Betlemme;

gli fosti accanto nella trepidazione della fuga in Egitto,

nel nascondimento di Nazareth,

nel faticoso cammino verso Gerusalemme;

sempre vicina al tuo Unigenito

fino alla Sua gloriosa Passione,

e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito,

ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.

Madre dell’Amore,

facci praticare la carità operosa,

che ancora meraviglia il mondo

e ci manifesta come Chiesa del Signore.

Sii di sollievo ai malati,

di aiuto ai più poveri movendo tutti a praticare la giustizia,

di sostegno a chi si impegna per il bene comune.

Madre santa, onnipotente per Grazia,

fai che il popolo di Dio

sia sempre più radicato nella fede

che i Santi irradiarono tra le genti.

Madre del Redentore,

ottienici che la vita cristiana delle famiglie

sia efficace nell’educazione dei figli

e risani la società con testimonianze credibili.

Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità,

con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro.

Infondi la Sapienza nel cuore dei giovani.

Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio,

perché, come a Cana di Galilea,

tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede:

spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.

Amen.

Avanzamento lettura