La Santa Messa per la solennità dell’esaltazione della Santa Croce a Milano

I Cavalieri della Delegazione di Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si sono ritrovati dopo la pausa estiva...

I Cavalieri della Delegazione di Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si sono ritrovati dopo la pausa estiva nella chiesa di San Sepolcro a Milano, per partecipare alla Santa Messa della solennità dell’esaltazione della Santa Croce, officiata dal Primo Cappellano della Real Commissione per l’Italia, Don Fabio Fantoni, Cappellano Gran Croce di Merito, alla presenza del Presidente della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Bali Gran Croce di Giustizia decorato con Collare e del Delegato Vicario, Dott. Ing. Gilberto Spinardi, Cavaliere di Merito con Placca.

All’inizio del Sacro Rito, il Cav. Spinardi ha ricordato la nomina del celebrante a Primo Cappellano della Real Commissione per l’Italia, sottolineando l’importanza di questo riconoscimento, che pone Don Fabio Fantoni ai massimi vertici del Consiglio Ecclesiastico. Inoltre, ha ringraziato il Duca de Vargas Machuca, che onora la Delegazione sempre della sua presenza, recentemente conferito del collare dell’Insigne e Real Ordine di San Gennaro, massima onorificenza della Real Casa delle Due Sicilie. Infine, ha ringraziato il Cav. Dott. Alessandro Scandola, valente cultore della materia cavalleresca ed acuto ricercatore dei rapporti tra l’Ordine Costantiniano e la Repubblica Italiana, per aver accettato l’invito a tenere la Relazione della successiva conferenza su tema L’Ordine Costantiniano di San Giorgio oggi, come abbiamo annunciato [QUI].

Don Fabio Fantoni, celebrando in questa occasione per la prima volta la Santa Messa mensile della Delegazione come Primo Cappellano, ha sottolineato la responsabilità di Governo dell’incarico, che deriva da questa importante nomina e assicurando che cercherà di svolgerlo al meglio.

Nell’omelia, il Primo Cappellano ha ricordato le bolle papali che consentono di celebrare la solennità della Santa Croce anche il giorno successivo al 14 settembre. Ha ricordato inoltre, che nella diocesi ambrosiana sono conservate ben due insigne reliquie della Santa Croce: la Corona Ferrea nel duomo di Monza e il Santo Chiodo nel duomo di Milano, innalzato con il Rito della Nivola, il rito liturgico celebrato ogni anno il 14 settembre dal 1500, per volere di Carlo Borromeo, nel duomo di Milano per la solennità dell’esaltazione della Santa Croce.

L’innalzamento richiama il mistero pasquale dell’Ascensione iniziato con la Croce ed è il primo aspetto di questa ricorrenza – ha specificato Don Fabio – innalzare per mostrare il Mistero di Dio, che diventa momento di redenzione.
Innalzare qualcuno significa proporlo come esempio qualora si ponga al servizio del prossimo compiendo il bene. La tendenza odierna di raggiungere una strana uguaglianza, impedisce l’individuazione di punti di riferimento, che rischia di portare ad un appiattimento generale senza stimoli. Per coloro che vengono onorati con titoli e riconoscimenti di diverso grado – ha continuato Don Fabio – è importante comprendere, che sono impegni verso gli altri, da non possedere in modo egoistico. Sono anche stimoli per andare oltre, per raggiungere coloro innalzati come esempio. Gesù viene innalzato per essere mostrato e imitato. Gesù viene innalzato sulla Croce per mostrare come si fa a donare tutto se stessi agli altri.

In conclusione, Don Fabio ha chiesto una preghiera per la sua nomina e per l’ulteriore incarico di Correttore delle Misericordie d’Italia per la Regione Lombardia, conferitogli di recente. Ha comunque assicurato il suo incarico di parroco del SS. Redentore e S. Francesco e nell’Oratorio presso la sua sede a Sesto San Giovanni.

Dopo la Celebrazione Eucaristica, il Responsabile delle Attività Culturali della Delegazione Lombardia, il Cav. Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, ha presentato nella Sala dei Cavalieri il Relatore della conferenza, il Cav. Dott. Alessandro Scandola, il quale ha svolto un approfondito lavoro di ricerca sui rapporti esistenti fra la Sacra Milizia e la Repubblica Italiana, per quanto riguarda in particolare il riconoscimento degli Ordini equestre, tra cui il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, raccolti nel volume L’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Storia, Governo, rapporti con la Repubblica Italiana, procedure autorizzative, decorazioni, porto delle insegne [QUI], che è l’opera di riferimento per i postulanti in procinto di entrare nell’Ordine.

Nell’Introduzione, il Presidente della Real Commissione per l’Italia scrive: «Con questo testo, l’autore accompagna il lettore in una sorta di interessante viaggio alla scoperta dell’Ordine, delle sue radici, della sua organizzazione, dei suoi obbiettivi nel terzo millennio, dei rapporti con la Repubblica Italiana del percorso autorizzativo necessario per il porto pubblico delle insegne costantiniane e di tante altre tematiche».

Nell’opera sono stati evidenziati numerosi segni che confermano una relazione unica e indiscutibile tra la Santa Sede e l’Ordine Costantiniano, come ad esempio il riconoscimento del Gran Magistero Costantiniano da parte della Real Casa delle Due Sicilie, con l’assegnazione di un Cardinale Patrono.

È stata affrontata nel dettaglio anche la disputa dinastica [QUI], riemersa nuovamente nonostante nel 2014 venne firmato a Napoli un atto ufficiale di riconciliazione famigliare, nel quale vennero riconosciuti reciprocamente i titoli posseduti, stabilito il futuro del Capo della Real Casa delle Due Sicilie e della carica di Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, in virtù della legge salica e della primogenitura farnesiana e dei Borbone delle Due Sicilie.

Ampio spazio è stato dato all’autorizzazione del porto pubblico delle insegne cavalleresche. Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio possiede tutti i requisiti per l’autorizzazione concessa dal Ministero degli Affari Esteri dell’Italia, con funzione di parificare le onorificenze estere a quelle italiane, permettendone l’uso all’insignito.

l Relatore ha concluso il suo intervento, citando le parole del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, riportate nella Prefazione del volume, con le quali sintetizza finalità e aspetto spirituale della Sacra Milizia: «La sua dimensione religiosa equestre militante aggiornata ai tempi odierni è ispirata alla realizzazione del bene comune attraverso concrete opere di assistenza e beneficenza. Essere Cavalieri Costantiniani significa testimoniare quotidianamente gli insegnamenti evangelici».

Avanzamento lettura