Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
Real Commissione per l’Italia
Il Presidente
Cari Confratelli, Care Consorelle,
all’inizio della pandemia del Covid-19, con il primo lockdown, abbiamo manifestato in vari modi la nostra fiducia e la nostra speranza. Abbiamo però anche visto e vissuto la tragedia che ha riguardato non poche vite umane per le quali, a causa di questo male, non è “andata bene”.
Ci ritroviamo ancora, purtroppo, dentro un dramma che ci tocca da vicino; quello che stiamo vivendo non è solo questione di numeri, di curve che salgono e che scendono, ma concerne persone, relazioni, legami, vissuti esistenziali.
Le pur necessarie restrizioni a tutela della nostra salute non ci consentono ancora di rapportarci tra noi, come vorremmo e come siamo soliti fare; siamo ancora impossibilitati ad esprimerci con questi gesti che costituiscono e intessono l’insieme dei nostri incontri. Non vediamo l’ora che tutto questo possa ritornare a far parte della nostra vita!
Intanto, come ben sapete, proprio al fine di superare le gravi difficoltà di comunicazione e sentirci parte di un Ordine militante, ho divisato di estendere a tutte le Delegazione della Lingua d’Italia il servizio di podcast, ottenendo ottimi risultati anche come indice di ascolto.
Dobbiamo registrare pure un forte incremento della povertà e delle povertà. Ci sono più poveri privi dei beni primari ed essenziali, ma ci sono più poveri anche da un punto di vista culturale, spirituale, sociale. Come Cavalieri Cristiani lasciamo che si faccia spazio nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti, nelle nostre scelte, la compassione e la solidarietà nei confronti di tutti. Esprimo vivo compiacimento verso le Delegazioni della Lingua d’Italia che, proprio in questo periodo di grave difficoltà, hanno intensificato le loro attività caritatevoli e assistenziali.
Davanti e dentro questo contesto che rischia seriamente di farci cadere nella sfiducia, come cantare la gioia del Natale? Come seguire l’insegnamento dei nostri Padri, che illuminati dalla parola del Vangelo, non hanno ignorato le ragioni profonde della speranza che abitava la loro vita, pur vivendo difficoltà e sofferenze nel corso della storia?
Il Natale celebra questo indicibile mistero ed avvenimento: Colui che abita nel più alto dei cieli ha voluto porre la sua dimora in mezzo a noi.
Come Cristiani siamo chiamati a cantare incessantemente il Signore Gesù che è venuto a salvarci.
Egli si avvicina e ci avvicina, si fa prossimo e ci fa prossimi.
Leviamo, allora, con fiducia il canto del Natale: Gloria a Dio nel più alto dei cieli!
Questo l’augurio più fervido che formulo a ciascuno di Voi e alle Vostre famiglie.
Vostro aff.mo Confratello
Duca Don Diego de Vargas Machuca
Balì Gran Croce di Giustizia decorato del Collare
Roma, 15 dicembre 2020