Come abbiamo annunciato [QUI], venerdì 17 dicembre, giunti al termine del cammino spirituale d’Avvento, la Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si è ritrovata nell’antica chiesa del Santo Sudario di Torino, per celebrare la Santa Messa in preparazione al Natale, presieduta dal Cappellano della Delegazione, Don Fabrizio Balestra, Cavaliere di Merito, alla presenza del Delegato, Nob. Avv. Paolo Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, Cavaliere di Giustizia; del Delegato Vicario, Dott. Mario Rodolfo Baschirotto, Cavaliere di Merito con Placca, con il supporto del Referente per Torino, Dott. Massimo Trasforini, Cavaliere di Merito con Placca e del Segretario Generale, Nob. Gabriele Gregorio Sarlo dei Marchesi Sarlo, Cavaliere di Giustizia e con la partecipazione delle rappresentanze regionali della Sacra Milizia, del Sovrano Militare Ordine di Malta, dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme e della Confraternita del Santo Sudario, grazie alla cui ospitalità la celebrazione ha potuto tenersi in una cornice tanto prestigiosa quanto intrisa di bellezza e profonda spiritualità.
Questo superbo luogo di culto, vero gioiello del rococò pedemontano, nacque per volere della Confraternita fondata nel 1598 e posta sotto il titolo del Santissimo Sudario e della Madonna delle Grazie, dedita all’assistenza ai malati di mente. Fu il Duca Vittorio Amedeo II a donare ai confratelli il terreno sul quale presto sorse il cosiddetto “Ospedale dei pazzerelli”, la prima struttura rivolta a queste persone sofferenti nei territori ducali. Nel 1734 venne eretto il primo oratorio interno all’ospedale, ovvero la struttura dalla quale, su progetto di Ignazio Mazzone, nacque l’attuale chiesa, impreziosita dagli affreschi del piemontese Pietro Milocco e dagli stupefacenti trompe l’oeil del veneziano Pietro Alzeri. La facciata venne realizzata solo successivamente, su progetto di Giovanni Battista Borra, ispirata alla Sainte Chapelle di Chambery, il luogo nel quale era custodito il Santo Sudario prima di essere trasferito a Torino.
Potrebbe sembrare quasi “stridente” prepararsi a celebrare il Natale di Gesù proprio in una chiesa dedicata alla più insigne reliquia della Sua Passione, eppure questo aspetto si rivela di aiuto nella riflessione: non si può, infatti, scindere la nascita del Redentore da quel Mistero doloroso e dalla Sua Resurrezione. È per quel sacrificio e per la vittoria sulla morte, che il Verbo si è fatto carne nel Bambino di Betlemme.
Anticipando di qualche giorno le letture proprie della IV domenica di Avvento (cfr Mi 5, 1-4, Sal 79, Eb 10, 5-10), Don Fabrizio Balestra ha offerto una profonda riflessione sulla pagina che l’Evangelista Luca dedica all’incontro tra la Vergine Maria e la cugina Elisabetta (Lc 1, 39-45), poiché questo episodio offre importanti insegnamenti per il cammino di crescita spirituale, in particolar modo, di chi appartiene ad un Ordine cavalleresco.
Il primo insegnamento viene offerto, ha spiega Fabrizio, dalla solerzia di Maria nell’andare incontro a chi ha necessità. Ella, sebbene portasse in grembo il Figlio di Dio, non appena appresa la notizia della gravidanza della propria parente, già avanti negli anni, senza esitare si mette in viaggio per andare a portarle il proprio aiuto. Maria è esempio di sollecitudine nel pensare agli altri, prima che a se stessi. Il racconto evangelico sottolinea come Ella si alzò e si recò in fretta là dove viveva la cugina in attesa del figlio Giovanni. Un avverbio, quindi, legato alla carità fraterna, poiché l’amore (caritas, da non confondere con “elemosina”) verso i fratelli, non può essere rimandato. Quando viene prontamente donato, il cuore è contento, sobbalza, riecheggiando quasi quel sussulto di gioia che il Battista provò nel grembo della madre Elisabetta, all’udire il saluto di Maria.
Il secondo aspetto, sul quale si sono soffermate le parole di Don Fabrizio, riguarda l’esempio di umiltà offerto dalla Madre di Dio in questa pagina di Vangelo. Alla domanda di Elisabetta “a cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?”, Maria risponde con le splendide parole che compongono il Magnificat, definendo se stessa “serva del Signore”. Da qui l’invito rivolto da Don Fabrizio, a non ricercare la personale gloria, ma quella di Dio e a non deragliare, durante il cammino di preparazione alla nascita di Gesù, verso quella tentazione di dimenticare che Egli è il protagonista del Natale, il centro, il cuore di questa solennità. Contemplare la grandezza di Dio nell’umiltà del Bambinello, lasciare che il Suo volto si imprima come uno “stampo”, perché dall’incontro con Lui, la propria vita, lo stesso proprio volto, diventino autenticamente belli, autenticamente nuovi. Questo, ha concluso Don Fabrizio, è il modo migliore di vivere il Natale.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Delegato e il Delegato Vicario, con il supporto del Cerimoniere, Cav. Massimo Tiberio, hanno espresso il riconoscimento della Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta verso alcuni enti e singoli che hanno collaborato con la Sacra Milizia nel corso dei momenti più critici dell’emergenza sanitaria ancora in corso:
Il diploma di Benemerenza, per il prezioso contributo nella donazione di materiale sanitario, raccolto e distribuito dalla Delegazione a diverse realtà sanitarie presenti sul territorio, è stato consegnato al CEO Ambu srl, rappresentato dal Dr. Milko Volanti.
Copie del libro del Cav. Alessandro Scandola L’Ordine Costantiniano di San Giorgio sono state consegnate a suggellare l’operosa collaborazione con la Delegazione nell’attività di distribuzione del materiale sanitario, durante le prime, critiche fasi della pandemia:
– alla Dr.sa Grazia Ceravolo, Direttore del Servizio farmaceutico Asl To3 e Responsabile forniture 118 Regione Piemonte;
– alla Dr.sa Claudia Fruttero, Direttore Sc. Farmacia Ospedale S. Croce e Carle;
– alla Dr.sa Monica Rebora, Direttore Sanitario azienda Ospedaliera S. Croce e Carle;
– al Dr. Alessandro Locatelli, Dipartimento emergenza aree critiche;
– al Dr. Roberto Sorgente.
La pandemia porta con sé un corollario di situazioni di disagio e necessità non solo di natura strettamente sanitaria, ma anche economica e sociale, andando ad aumentare pesantemente il numero di famiglie che vivono in stato di indigenza o difficoltà anche sul territorio della Delegazione.
In questi mesi, fedele alla propria vocazione, la Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta si è adoperata con sollecitudine anche nella raccolta e distribuzione di generi alimentari donati a realtà religiose impegnate in questo servizio, quali la stessa Confraternita del Ss. Sudario di Torino ed il centro Caritas delle parrocchie S. Maria della Scala e S. Egidio, del Beato Bernardo e della SS. Trinità in Moncalieri, impegnate nel sostegno ad oltre centocinquanta famiglie in difficoltà.
Queste ultime donazioni sono state rese possibili grazie al particolare impegno e contributo del Postulante Sig. Flavio Bruni, Presidente dell’Associazione U.N.A.D.V. (Unione Nazionale Associazioni di Volontariato e Protezione Civile).