La Delegazione Tuscia e Sabina alla distribuzione della “Luce della Pace da Betlemme”

Sabato 17 dicembre 2022, su invito dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) e del Movimento Adulti Scout Cattolici...

Sabato 17 dicembre 2022, su invito dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) e del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI) di Viterbo, il Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro. Delegato della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è stato invitato a partecipare nella chiesa di Sant’Angelo in Spatha a Viterbo alla cerimonia di accoglienza e distribuzione della Luce della Pace da Betlemme.

Nel corso della cerimonia, il Delegato della Tuscia e Sabina in un breve intervento ha ricordato come il gesto di mantenere sempre accesa la Luce della Pace ci fa vivere con più partecipazione l’Avvento, l’attesa dell’arrivo di Gesù e ci fa ricordare che la Pace deve essere sempre degna di attenzione e di vigilanza, affinché non si spenga nell’animo delle persone. Fintanto che la Luce sarà accesa nel nostro cuore, saremo portatori di Pace, ha concluso.


La Luce della Pace da Betlemme

Dal 1347 in poi, la Chiesa della Natività a Betlemme è stata affidata alla custodia dei frati francescani, che la gestiscono tuttora insieme con alcuni religiosi di altre confessioni cristiane ortodosse.

La tradizione della Luce della Pace da Betlemme nasce dall’iniziativa natalizia di beneficenza Licht ins Dunkel (Luce nel Buio) della radiotelevisione austriaca, ORF-Landestudio Oberoesterreich di Linz. È un telethon annuale che si tiene in Austria dal 1973 alla vigilia di Natale per 14 ore su ORF2. Nell’ambito di tale iniziativa sono raccolte offerte spontanee con cui si vuole aiutare bambini invalidi, emarginati sociali, ma anche stranieri bisognosi, come ad esempio i profughi.

Nel quadro di questa iniziativa di beneficenza, la ORF per la prima volta nel 1986 ha dato vita alla Operazione Luce della Pace da Betlemme, pensando alla tradizione natalizia e come segno di ringraziamento per le numerose offerte.

Poco prima di Natale un bambino, giunto appositamente dall’Austria, accende un lume attingendo la fiamma dalla lampada mantenuta accesa grazie alle donazioni di olio da parte da tutte le Nazioni di fede cristiana e non si è mai spenta da molti secoli nella Grotta della Basilica della Natività a Betlemme. Poi la porta a Linz con un aereo della compagnia austriaca.

Dal 1986 gli scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l’amore per il prossimo espresso nella “buona azione” quotidiana. Di anno in anno è cresciuta la partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della Luce della Pace tramite i gruppi scout degli altri Paesi europei.

La Luce della Pace arriva in Italia già nel 1986. Nel 1994 viene costituito un comitato spontaneo delle associazioni scout triestine e nel Natale dello stesso anno esso partecipa fattivamente alla manifestazione per la Luce della Pace, accendendola a Vienna e portandola in Italia. Aderiscono l’Associazione Amici delle Iniziative Scout, l’Associazione Scout San Giorgio, i Giovani Esploratori Italiani del Friuli Venezia Giulia, Scoutprom, Slovenska Zamejska Skavtska Organizacija e le principali associazioni cattoliche nazionali: Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (FSE) e Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI).

La Luce della Pace va diffusa a più gente possibile: ricchi e poveri, colti e ignoranti, bianchi e neri, credenti ed atei… La Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti. Si vorrebbe che la Luce della Pace arrivasse in special modo nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono speranza e futuro nella vita. L’occasione della distribuzione può essere occasione di “buone azioni”: fare compagnia a chi è solo, visitare gli ammalati, dar da mangiare a chi ha fame… anche il carcere è un posto ove la Pace va portata.


“Uniamo tutte le nostre forze per costruire la pace”

La parola pace ci richiama alla mente immagini di serenità, di tranquillità; la pace richiede invece impegno e tenacia. Quale migliore occasione ci offre la Luce di Betlemme per farci costruttori di pace? Nessuno ha l’imprimatur sulla Luce della Pace. Chi organizza una distribuzione, una manifestazione o qualsiasi altra cosa in suo onore non si può arrogare il diritto di esserne l’unico gestore. Sarebbe come dire di essere padroni dell’aria, perché la Pace non discende dagli uomini ma da Dio, e nessuno deve arrogarsi il diritto di “gestire” ciò che Dio ci ha dato. Ognuno può dare alla Luce della Pace significati diversi, ma deve dare identico valore. La Luce della Pace non ha solo un significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede.

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