Domenica 18 dicembre 2022, la Rappresentanza di Terra d’Otranto della Delegazione delle Puglie e Basilicata del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si è ritrovata presso la Parrocchia di San Pasquale Baylon nel borgo umbertino di Taranto, per la partecipazione alla Santa Messa officiata da Mons. Luigi Pezzuto, Arcivescovo titolare di Torre di Proconsolare, Nunzio Apostolico emerito, Cappellano di Gran Croce di Merito, concelebrante il parroco Fra Vincenzo Chirico, OFM.
Per i Cavalieri Costantiniani, cui come ormai tradizionalmente è stato riservato un’accoglienza fraterna e un posto d’onore, è stata anche l’occasione di incontro e di preghiera conclusiva delle attività del 2022.
Nella sua omelia, Mons. Pezzuto ha meditato sul mistero della Nascita di Gesù, ricordando che tutti dobbiamo a Dio Padre, Creatore nostro, la nostra identità, in quanto persone fatte a Sua immagine e somiglianza. E come San Giuseppe, siamo chiamati a collaborare e riconoscere il nostro ruolo nel progetto di Salvezza che Dio ha pensato per noi, mediante l’incarnazione di Suo Figlio, fattosi uomo come noi.
La Taranto ecclesiastica del ‘700, già ricca di presenze religiose sia nella città vecchia dell’isola e sia nel nuovo borgo umbertino, dopo molte resistenze accettò l’impianto di una residenza alcantarina all’imbocco dei due mari. Al tempo della costruzione del convento di San Pasquale Baylon, i Frati Minori Alcantarini dovettero superare numerosi ostacoli per la sua realizzazione, sia da parte del vicino convento Sant’Antonio dei Frati Minori Riformati e dei Carmelitani del convento del Carmine, sia da parte del clero diocesano. Ma il 31 maggio 1736 il sindaco Giovanni Delli Ponti e alcuni eletti tarentini si impegnarono col Provinciale Fra Bernardo della Concezione alla fondazione della casa religiosa. La realizzazione e costruzione dell’intero stabile la si deve ad un frate non sacerdote, Fra Serafino Carrozzini della Concezione da Soleto, che, col suo carisma, riuscì ad ottenere dal Re Carlo III di Borbone e dalla Regina Maria Amalia di Sassonia, nel 1747, il decreto per la fondazione del convento, un sussidio di centottanta ducati per la fraternità alcantarina e il consenso di Papa Benedetto XIV. Il convento ottenne dai reali borbonici, che provvidero anche con elargizioni personali donando al convento una ricca dote (oggi esposta nel museo-sacello), il titolo di Reale Convento.
Nel 1748 arrivarono i primi Alcantarini che, provvisoriamente, alloggiarono nei pressi della chiesa di San Michele in città vecchia, durante questo periodo i frati comunque curarono il giardino del erigendo convento e il postulante Francesco Antonio Pontillo (Sant’Egidio da Taranto) lavorava come giardiniere nei terreni di proprietà degli alcantarini. Il 2 giugno dello stesso anno si pose la prima pietra e il 18 giugno 1749 fu donato un terreno di circa 3200 m² adiacente al convento per l’ampliamento del giardino conventuale. I lavori di costruzione del convento terminarono nel 1761 e lo stesso anno il convento fu dichiarato guardiania con Fra Serafino dell’Immacolata. La chiesa, invece, fu terminata nel 1794. Il convento e la chiesa divennero successivamente un centro di studio e di cultura rilevante del Salento non solo per quanto riguarda la teologia ma anche per le scienze umane, infatti i frati Alcantarini dediti allo studio diedero vita a una fornitissima biblioteca che tutt’oggi esiste.
Con la soppressione risorgimentale nel 1865, il convento fu tolto ai frati e destinato prima come casa circondariale e poi venduto al comune che lo adibì a museo nazionale. Il giardino, invece, fu venduto all’asta, prima al comune e poi alla Marina Militare, per la costruzione della base navale. Solo la chiesa resistette alla soppressione risorgimentale grazie alla caparbietà dei frati, i quali, senza risorse economiche fisse, si sistemarono come dimora provvisoria in alcuni locali nel retro della sacrestia. Nel 1881 Fra Giuseppe di San Filomena da Capurso, acquistò dal comune parte del vecchio terreno dei frati per edificarci quello che sarà l’attuale convento. Nel 1959 il convento ottenne dal comune di Taranto la Casa Natale di Sant’Egidio in città vecchia.
Oggi la chiesa è officiata dai frati minori ed è il principale santuario per il culto a Sant’Egidio da Taranto. Il convento di San Pasquale, oltre ad essere stato il luogo nel cuore di Taranto che ha formato spiritualmente Aldo Moro, accoglie le reliquie di Sant’Egidio compatrono di Taranto e protettore dei bambini, dei giovani in cerca di lavoro e delle famiglie provate dalla sofferenza e dalla malattia. Da pochi anni è stato affidato nelle mani di giovani frati dal carisma e dall’energia generativa giusti per poter ridare luce alla città attraverso le numerose iniziative e attività connettive col territorio da loro portate avanti.