Lunedì 18 dicembre 2023, nella suggestiva cornice della cappella del Monastero delle Clarisse, adiacente alla Reale Basilica di Santa Chiara in Napoli, si è svolta la catechesi prenatalizia per i Cavalieri, le Dame e i Postulanti della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, sotto la guida del Delegato, il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e di Trentenara, Cavaliere di Giustizia.
La meditazione per questo significativo momento spirituale, condotta da Fra’ Massimiliano Scarlato, OFM, Guardiano del Convento dei Frati Minori e Parroco di Santa Chiara, ha avuto come fulcro il “eccomi” di Maria, un atto di consenso preceduto e seguito da una vasta gamma di emozioni e sentimenti. Fra’ Scarlato ha portato i partecipanti nell’intimità di questo momento cruciale, in cui Maria, una semplice ragazza, si preparava a unire la sua vita a Giuseppe, appartenente alla Casa di Davide, figura di rilevanza sociale dell’epoca e del territorio.
Nonostante la giovane età e la mancanza di esperienze simili, Maria ha reagito con coraggio e fede, aderendo al piano divino che stava per compiersi. Fra’ Scarlato ha evidenziato analogie con l’incontro tra Maria e Elisabetta, sottolineando la riconoscenza di quest’ultima nell’identificare Maria come “la Madre del suo Signore”, evitando così un possibile rifiuto da parte di Maria all’invito dell’Angelo.
In riconoscimento del prezioso dono ricevuto dalle parole di Fra’ Scarlato, arricchite dal carisma francescano, che ha reso la catechesi ancor più toccante e profonda, i partecipanti hanno ringraziato il Delegato per l’iniziativa, auspicando che venga ripreso il ciclo di catechesi della Delegazione nel corso del prossimo anno.
L’incontro prenatalizio è stato concluso con una agape fraterna, offrendo un momento di condivisione e di comunione, con lo scambio degli auguri natalizi.
Il Complesso Monumentale di Santa Chiara, di cui fa parte il Monastero delle Clarisse dove si è svolta la catechesi prenatalizia della Delegazione di Napoli e Campania, è uno dei luoghi più emblematici della storia spirituale di Napoli, testimone di un periodo prezioso legato alla dinastia angioina, che governò la città tra il 1266 e il 1357. La sua costruzione iniziò nel 1310, su impulso di Re Roberto d’Angiò e della sua consorte Sancia di Maiorca, e fu consacrata nel 1340.
La basilica subì gravi danni durante il bombardamento del 4 agosto 1943. Fu fedelmente ricostruita in stile gotico provenzale e riaperto al culto il 4 agosto 1953.
La facciata presenta una larga cuspide, con l’antico rosone traforato e un pronao caratterizzato da archi a sesto acuto. L’interno, a navata unica con dieci cappelle per lato, ospita il presbiterio con i monumenti funebri della famiglia reale angioina. Il presbiterio è impreziosito dalla tomba di Roberto d’Angiò, opera dei fratelli Bertini, e da due tombe a destra, realizzate dal maestro Tino di Camaino per Carlo di Calabria e Maria di Valois. La tomba a sinistra di Maria di Durazzo è opera di uno scultore anonimo.
Nell’ultima cappella a destra, nella Cappella Reale dei Borbone, riposano le spoglie dei membri della Real Casa delle Due Sicilie. Sul pavimento si trova un mosaico rappresentante lo stemma della dinastia dei Borbone, realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Il celeberrimo chiostro maiolicato del complesso, affacciato sull’antico refettorio, è una delle attrazioni più visitate dai turisti.
Dietro l’altare maggiore si trova l’ex coro delle clarisse. La parte della cappella dell’attuale monastero delle clarisse che ha ospitato l’incontro di catechesi prenatalizia Costantiniana, è aperta agli incontri e alle liturgie pubbliche, mentre l’altra metà, separata da una grata, consente alle clarisse di assistere alle sacre funzioni. Nella parte posteriore della cappella si trova l’affresco di Lello da Orvieto (XIV secolo) raffigurante la Maestà di Cristo circondato dagli esponenti della dinastia angioina, con Santa Chiara, San Francesco e Sant’Antonio.