Mercoledì 21 dicembre 2022, Fra Sergio Galdi d’Aragona, O.F.M., Commissario Generale di Terra Santa in Napoli, Cappellano di Giustizia, ha tenuto la meditazione nell’imminenza del Santo Natale del Signore per la catechesi di Avvento 2022, organizzata dalla Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

L’incontro è stato svolto presso la cappella del monastero delle Clarisse nel Complesso Monumentale di Santa Chiara, uno dei luoghi più ricchi e rappresentativi della storia spirituale della città di Napoli, testimone di un prezioso periodo storico legato alla presenza della dinastia angioina che ha governato Napoli tra il 1266 e il 1357.
La costruzione del Complesso Monumentale di Santa Chiara ebbe inizio nel 1310, per volere del Re Roberto d’Angiò e della sua seconda consorte, Sancia di Maiorca.
La chiesa, aperta al culto nel 1340, fu quasi del tutto distrutta nel bombardamento aereo del 4 agosto 1943 e ricostruita secondo l’originario stile gotico provenzale, fu riaperta al culto dieci anni dopo, il 4 agosto del 1953. Si presenta con una facciata a larga cuspide, nella quale è incastonato l’antico rosone traforato, con il pronao dagli archi a sesto acuto. L’interno è a navata unica con dieci cappelle per lato.
Il presbiterio è caratterizzato dalla presenza di monumenti funebri della famiglia reale angioina. Al centro campeggia la tomba di Roberto d’Angiò realizzata dai fratelli Bertini, mentre le due tombe sul lato destro, destinate ad accogliere le spoglie di Carlo di Calabria e Maria di Valois, si devono al grande maestro Tino di Camaino. La tomba sul lato sinistro è di Maria di Durazzo, realizzata da uno scultore anonimo.
Nell’ultima cappella sulla destra sono riposte le spoglie dei Borbone della Casa Reale delle Due Sicilie. Sul pavimento è posto un prezioso mosaico che riproduce lo stemma della dinastia, eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. In questa cappella riposano le spoglie di tutti gli esponenti dei Borbone delle Due Sicilie, tra cui la Beata Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando I e madre di Francesco II, ultimo Re delle Due Sicilie.

Con l’occasione ricordiamo – come abbiamo annunziato – che martedì 27 dicembre 2022 alle ore 18.30 presso la basilica cattedrale di Santa Maria Assunta a piazza Duomo in Nola si svolgerà la Concelebrazione Eucaristica in memoria del Servo di Dio S.M. Francesco II di Borbone, Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, ultimo Re delle Due Sicilie, presieduta da Don Domenico De Risi, parroco della Cattedrale, concelebranti Mons. Sebastiano Bonavolontà, Cappellano di Merito con Placca d’Argento; Don Carlo Giuliano, Cappellano di Merito; e Don Carmine Sbarra, Cappellano di Merito.
Nel complesso monumentale si trova anche il celeberrimo chiostro maiolicato, di rara bellezza artistica e una delle mete più visitate dai turisti, su cui si affaccia l’antico refettorio.
Alle spalle dell’altare maggiore è situato l’ex coro delle clarisse, dal quale le monache partecipavano alle funzioni religiose. La cittadella francescana fu realizzata costruendo due conventi contigui: uno femminile, destinato ad accogliere le clarisse, e l’altro maschile, ospitante i frati minori francescani. La parte della cappella dell’attuale monastero delle sorelle clarisse, adiacente alla basilica, che ha ospitato l’incontro di meditazione prenatalizio Costantiniano, è aperta agli incontri e alle liturgie coram populo, mentre nell’altra metà, separata da una grata, le clarisse assistono alle sacre funzioni. In fondo della cappella si trova un affresco di Lello da Orvieto (XIV secolo), raffigurante la Maestà di Cristo attorniato dai principali esponenti della dinastia angioina, con Santa Chiara, San Francesco e Sant’Antonio.
In questo ambiente del Complesso Monumentale di Santa Chiara, così spiritualmente suggestivo e ricco di fascino medievale, Fra Sergio Galdi d’Aragona ha offerto dei punti di riflessione improntati sul Natale come momento fondamentale incontrato non solo in alcuni eventi riportati dalle Scritture, ma anche dai più antichi testi rabbinici.
Nel testo rabbinico Poema delle Quattro Notti, riletto in chiave Cristiana, vengono indicate le quattro notti nella Storia della Salvezza in cui Dio ha vegliato:
- Notte della Creazione
- Notte dell’Alleanza con Abramo
- Notte della liberazione dall’Egitto (evento che seppure menzionato in un testo rabbinico, maggiormente si riferisce alla Resurrezione e al passaggio dalla schiavitù alla libertà)
- Notte del Messia (ovvero l’avvento del Messia e l’Incarnazione di Gesù)
Con il commento al testo evangelico di Luca, la meditazione ha seguito un itinerario tra fede, storia e cultura:
- partendo dalla figura di Cesare Ottaviano Augusto e la Pax Augustae che regnava in tutto l’Impero, fino a quella del sanguinario Erode il Grande, autore della Strage degli Innocenti;
- dal computo errato del calendario ad opera di Dionigi il Piccolo (e dunque una riflessione sulla reale età di Gesù al momento della morte), alle ricerche scientifiche di Jacob Talmon sulla veridicità della data del 25 dicembre, quale giorno della nascita di Gesù:
- dagli eventi astronomici riguardanti la stella cometa e la loro menzione nelle tavole cronologiche cinesi, alla etimologia del termine Redentore.
Fra Sergio ha concluso la sua meditazione. ponendo l’accento sul mistero dell’Incarnazione attraverso una citazione del filosofo, teologo e scrittore danese, Søren Kierkegaard: “Dio divenne uomo. Questo desidera la vera compassione: mettersi al posto di chi soffre per poter davvero recare conforto. Questo la compassione umana non è capace di farlo: solo la compassione divina lo può. E Dio divenne uomo”.
E Dio divenne uomo.