La visita a Napoli del Gran Maestro e del Gran Prefetto

Sabato 22 aprile 2023, il Gran Maestro, S.A.R. il Serenissimo Signor Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di...

Sabato 22 aprile 2023, il Gran Maestro, S.A.R. il Serenissimo Signor Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, per Grazia di Dio e Diritto Ereditario Capo della Real Casa delle Due Sicilie, Grande di Spagna, Gran Maestro del Real e Insigne Ordine di San Gennaro e degli Ordini Dinastici della sua Real Casa, ecc., e il Gran Prefetto e Presidente della Real Deputazione, S.A.R. il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie e Landaluce, Duca di Noto, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, hanno presenziato al solenne Pontificale in onore di San Giorgio [QUI].

Il giorno precedente al solenne Pontificale, S.A.R. Don Pedro è stato accolto al Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe di Vestire i Nudi, dopo il solenne Pontificale LL.AA.RR. Don Pedro e Don Jaime hanno svolto una visita al Palazzo Reale di Napoli e il giorno successivo LL.AA.RR. hanno concluso gli impegni privati in occasione dei tre giorni a Napoli con una visita a Palazzo Reale e Museo e Real Bosco di Capodimonte.


La visita alla Cappella Magistrale
e al Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe di Vestire i Nudi

I tre giorni di permanenza a Napoli di S.A.R. Don Pedro sono iniziati con regale puntualità venerdì 21 aprile 2023 quando alle ore 17.00, insieme a S.Em. il Signor Cardinale Dominique Mamberti, Balì Gran Croce di Giustizia, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, ha fatto il suo ingresso nella Cappella Magistrale di San Giuseppe dei Nudi. Era accompagnato dal Vice Presidente Vicario della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Principe Don Flavio Borghese dei Principi di Sulmona e di Montecompatri, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, Consigliere Istituzionale della Real Deputazione, Delegato per Roma e Città del Vaticano; dal Vice Presidente della Commissione Araldica, S.E. il Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano, Principe di Melisanno e di Scanno, Cavaliere di Giustizia.

Ad accogliere gli illustri ospiti, il Delegato per Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e di Trentinara, con una rappresentanza del Consiglio e dei Cavalieri della Delegazione, tra cui il Nob. Giancarlo de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena, Cavaliere di Giustizia, e il Conte Jacopo Avogadro di Casalvolone, Cavaliere di Giustizia, unitamente al Sopraintendente del Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe di Vestire i Nudi, l’Avv. Ugo de Flaviis, che nel suo indirizzo di saluto ha illustrato le attività di carattere artistico, culturale e di assistenza ai bisognosi che l’Opera sta realizzando o che è in procinto di farlo

S.A.R. Don Pedro In occasione della sua prima visita, il 18 novembre 2018, ha decretato la chiesa di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi quale Cappella Magistrale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e l’ha indicata quindi come sede istituzionale dell’Ordine a Napoli. “La fondazione che presiedo è orgogliosa di ricevere in visita per la seconda volta S.A.R. Don Pedro. Scevri da ogni nostalgia, siamo profondamente legati al Regno dei Borbone. A Re Carlo III dobbiamo la nostra fondazione e ispirazione caritatevole e sociale. Li accoglieremo con grande gioia e partecipazione. Sono 283 anni che la Fondazione che presiedo opera nella città di Napoli nel solco della generosità borbonica”, ha dichiarato il Sopraintendente.

Oltre a svolgere opere di carità, la Fondazione di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi è ‘un piccolo scrigno di tesori di inestimabile valore religioso e culturale nel cuore del centro storico di Napoli, poco distante dal Museo Archeologico. Venne fondata nel 1740 da Re Carlo III per assistere i poveri e mendicanti. Il nome originario era Real Arciconfraternita Monte di San Giuseppe di Vestire i Nudi Vanta una pinacoteca importantissima, con firme prestigiose come Andrea Vaccaro, Giuseppe Bonito, Jusepe de Ribera e tanti altri. Inoltre, ha un fondo musicale, costituito da manoscritti di opere la maggior parte delle quali inedite, composte dai più celebri esponenti della Scuola Musicale Napoletana. Basti pensare che lo stesso Giovanni Paisiello fu nominato nel 1801 Maestro straordinario di cappella. Conserva una raccolta di reliquie di primaria importanza a partire dal bastone di San Giuseppe, ma anche la Stauroteca ed il “Sacro Legno”, un prezioso reliquiario in rame dorato con finiture d’argento contenente alcuni frammenti della Vera Croce lignea di Gesù. La fondazione di San Giuseppe di Vestire i Nudi è visitabile previo appuntamento telefonico (081 5496421).

Gli illustri ospiti hanno venerato la reliquia di San Giuseppe, il bastone fiorito in legno di cedro che secondo la leggenda fu utilizzato dal Santo per camminare, e hanno assistito ad un concerto di musica sacra del Coro Polifonica della Fondazione e dall’ensemble strumentale “Jubilius”, diretti dal Maestro Ernesto Pagliaro, con brani di Mozart e di Giovanni Paisiello, Maestro di musica della Cappella di San Giuseppe, di cui il Coro ha eseguito la versione originale del 1787 dell’Inno del Re o Inno nazionale delle Due Sicilie, commissionato da Re Ferdinando I:

Iddio conservi il Re

Per lunga e lunga età

Come nel cor ci sta

Viva Ferdinando Il Re

Iddio lo serbi al duplice

Trono dei Padri suoi

Iddio lo serbi a noi

Viva Ferdinando Re

È seguito un vin d’honneur nel hortus conclusus, il giardino settecentesco accanto alla chiesa.

Il pranzo offerto dal Duca di Andria

La prima serata di LL.AA.RR. a Napoli si è conclusa con il pranzo offerto in loro onore dal Duca di Andria, Don Riccardo Carafa della Stadera, Vice Presidente della Real Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro, nella magnifica cornice di Villa Belvedere Carafa a Napoli.

Nel corso della serata S.A.R. il Gran Maestro ha conferito Motu proprio al Duca di Andria le insegne di Cavaliere di Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Presenti S.Em. il Signor Cardinale Dominique Mamberti, S.E. l’Ambasciatore Don Carlos Bárcena y Portolés, S.E. l’Ambasciatore Alfredo Bastianelli, Donna Paola dei Duchi Carafa della Stadera, la Marchesa Irene Cedronio di Rocca d’Evandro, Dott. Giorgio Berti, Don Vittorio Talamo de Vargas Machuca e il Gr.Uff. Dott. Paolo Rivelli, Presidente del Real Circolo Francesco II di Borbone.

La Visita al Palazzo Reale di Napoli

Dopo il solenne Pontificale, sabato 22 aprile 2023 alle ore 17.30, il Dott. Mario Epifani, Direttore di Palazzo Reale di Napoli, ha accolto LL.AA.RR. Don Pedro e Don Jaime in visita ufficiale, organizzato dal Circolo Francesco II. LL.AA. RR. erano accompagnati da S.E. l’Ambasciatore Don Carlos Bárcena y Portolés, S.E. il Principe Don Flavio Borghese, il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena con il Cav. Avv. Alessandro Franchi, rispettivamente Delegato e Responsabile delle Attività Culturali e Caritatevoli della Delegazione Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e il Gr.Uff. Dott. Paolo Rivelli con il Cav. Nicola Di Frenna, rispettivamente Presidente e Segretario della Delegazione Campania del Real Circolo Francesco II di Borbone.

Il Direttore del complesso monumentale ha illustrato gli appartamenti di Stato, la sala del trono, il teatrino di corte e le numerose iniziative che mirano a conservare il monumento, ma anche a dare nuovo slancio al Palazzo, con iniziative culturali che vedranno una stretta collaborazione con S.A.R. il Duca di Calabria, Capo della Real Casa delle Due Sicilie. Il Dott. Epifani ha illustrato anche la importante mostra su Caravaggio in corso a Palazzo Reale con opere come La Flagellazione.

Il pranzo offerto dal Marchese Pierluigi Sanfelice

La sera, S.E. il Marchese Pierluigi Sanfelice, dei Duchi di Bagnoli ha ospitato presso il Circolo Nazionale dell’Unione il pranzo in onore di LL.AA.RR. Don Pedro e Don Jaime, che ha concluso l’intensa giornata.

Nel corso della serata S.A.R. il Gran Maestro ha conferito Motu proprio al Marchese Sanfelice le insegne di Cavaliere di Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Presenti S.E. l’Ambasciatore Don Carlos Bárcena y Portolés, S.E. l’Ambasciatore Alfredo Bastianelli, S.E. il Principe Don Flavio Borghese, l’Avv. Valeria Pessetti, il Prof. Carlo Guardascione e il Gr.Uff. Dott. Paolo Rivelli, Presidente del Real Circolo Francesco II di Borbone.

La visita al Palazzo Reale e Museo e Real Bosco di Capodimonte

Domenica 23 aprile 2023 alle ore 10.00, le LL.AA.RR. hanno coronato il loro programma di impegni privati in occasione dei tre giorni a Napoli, con una visita al Palazzo Reale e Museo e Real Bosco di Capodimonte, entrando da Porta Piccola. La visita è stata organizzata dalla Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, grazie alla fattiva collaborazione della Direzione del Museo, con l’aiuto della guida di lingua spagnola, Carolina Petrucci, alla presenza del Dott. Attilio Antonelli, storico dell’arte presso il Palazzo Reale.

Accompagnavano le LL.AA.RR.: S.E. Don Carlos Bárcena y Portolés, Ambasciatore di Spagna, Balì Gran Croce di Giustizia decorato del Collare, Gran Cancelliere; S.E. il Principe Don Flavio Borghese dei Principi di Sulmona e di Montecompatri, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, Consigliere Istituzionale della Real Deputazione, Presidente Vicario della Real Commissione per l’Italia, Delegato per Roma e Città del Vaticano; il Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e di Trentenara, Cavaliere di Giustizia, Delegato per Napoli e Campania; l’Ing. Patrizio Giangreco, Cavaliere Jure Sanguinis M.P., Segretario Generale della Delegazione di Napoli e Campania; il Sig. Nicola Di Frenna, Cavaliere di Ufficio, Segretario della Delegazione di Napoli e Campania del Real Circolo Francesco II di Borbone.

La Reggia di Capodimonte è un palazzo reale, con annesso un parco, nella località di Capodimonte a Napoli. Fu la residenza storica dei Borbone di Napoli, ma anche dei Bonaparte e Murat, nonché dei Savoia.

Costruita a partire dal 1738 per volere di Carlo di Borbone come luogo dove accogliere la collezione Farnese, è stata successivamente adibita a reggia fino al 1957, anno dal quale ospita il Museo Nazionale di Capodimonte.

La reggia si estende su due livelli. Al primo piano si trovano gli Appartamenti Reali. Si tratta in parte di ricostruzione, in parte di originali, degli arredi appartenuti alle famiglie dinastiche che hanno abitato nella dimora. Tra gli elementi di spicco: porcellane, oggetti di vita quotidiana e sculture e pitture di artisti italiani ed europei del XVIII e XIX.

Per felice coincidenza temporale, LL.AA.RR. hanno avuto l’occasione di visitare la mostra pittorica Gli Spagnoli a Napoli. Il rinascimento Meridionale, curata dal Prof. Riccardo Naldi, docente di Storia dell’arte moderna all’Università “L’Orientale” di Napoli e dal Prof. Andrea Zezza, docente di Storia dell’arte moderna all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il progetto espositivo è stato realizzato in partenariato con il Museo Nacional del Prado, dove una prima versione della mostra è stata inaugurata, ottenendo un notevole successo di critica e di pubblico, il 18 ottobre 2022 con il titolo Otro Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles al comienzos del Cinquecento. Grazie a questa importante collaborazione, è tornata a Napoli per la prima volta dopo 400 anni la Madonna del pesce eseguita da Raffaello. Il dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce in San Domenico Maggiore a Napoli, divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti attivi a Napoli durante il Cinquecento. Fu asportata dai governanti spagnoli e trasferita a Madrid intorno alla metà del Seicento.

La mostra è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciuti della civiltà artistica napoletana: il trentennio (1503-1532 circa). È il periodo che, sotto il profilo politico, vide l’estinguersi della dinastia aragonese, con il passaggio del Regno di Napoli sotto il dominio della Corona di Spagna; sotto il profilo culturale, il raggiungimento dell’apice della sua grande stagione umanistica, con il passaggio di consegne da Giovan Gioviano Pontano a Iacopo Sannazaro. Le novità artistiche elaborate in quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente recepite e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto viva, per la quale la perdita della funzione di capitale autonoma non costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario, contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di cinghia di trasmissione della cultura rinascimentale tra le due sponde del Mediterraneo.

La mostra propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete. Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del pieno Rinascimento italiano. Gli spagnoli divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando opere di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli Spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare declinazione della cultura figurativa dell’alto Rinascimento, sostenuta da inventiva e capacità tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna all’interno della compagine imperiale di Carlo V diede un respiro europeo.

La mostra focalizza l’attenzione su questa breve ma felicissima stagione, ponendo nel giusto rilievo l’altissima qualità delle opere e il loro carattere cosmopolita. Alla base del percorso espositivo vi è la convinzione che quella fioritura vide una strettissima connessione tra pittura e scultura. Il confronto tra le cosiddette «arti sorelle» trovò a Napoli un terreno particolarmente fertile per l’elaborazione di modelli che contribuirono al definirsi di un’autonoma scuola locale, di cui la mostra propone un’ampia selezione dei maggiori protagonisti, dai pittori Andrea Sabatini da Salerno e Marco Cardisco agli scultori Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Come avvenne a Roma a causa del celebre ‘Sacco’ del 1527, anche per la capitale già aragonese e poi vicereale questa ‘età dell’oro’ venne improvvisamente spezzata dal durissimo assedio francese del 1528 e dalla grave crisi politica che ne derivò.

La mostra è realizzata in collaborazione con l’Ambasciata spagnola in Italia e l’Ambasciata italiana a Madrid, con il Ministero dell’Interno-Fondo edifici di culto e la Curia arcivescovile di Napoli.

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