23.04.2023 – Solenni festeggiamenti di San Giorgio a Varzi con la Delegazione Lombardia
A Varzi, in provincia di Pavia e diocesi di Tortona, si sono svolti domenica 23 aprile 2023, ricorrenza di San Giorgio Martire, i solenni festeggiamenti del Santo patrono della città, con la tradizionale processione.



Come di consueto, ha presenziato una rappresentanza della Delegazione Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Referente della Sezione di Pavia, il Dott. Gianfranco Cicala, Cavaliere di Merito, mantenendo fede al gemellaggio reso istituzionale grazie al forte legame con il comune Santo protettore
La solenne cerimonia è stata presieduta dal Parroco, Don Francesco Favaretto, nella chiesa parrocchiale di San Gennaro d’Auxerre nel centro storico di Varzi, dove si conservano le insigne reliquie del Santo, custodite durante l’intero Sacro Rito da due Cavalieri Costantiniani in segno di devozione. Il Parroco ha salutato e ringraziato il Sindaco Giovanni Palli, tutte le Autorità presenti e i membri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, uniti alla Comunità festante per rendere omaggio alle insigne reliquie.

Al termine della funzione religiosa i Cavalieri hanno portato la preziosa Reliquia lungo la tradizionale processione per le vie della Città, unitamente alla festosa partecipazione della comunità cristiana.

La reliquia del braccio e della mano destra di San Giorgio fu portata a Varzi fra il 1473 e il 1479. Volendo azzardare una ipotesi si può presumere che sia stata introdotta da un feudatario locale, un Malaspina o più probabilmente uno Sforza di Santa Fiora, che già dal 1466 avevano parte del feudo di Varzi. Quindi, quasi certamente non dall'autorità religiosa, perché il proprietario della reliquia era il comune di Varzi. Con molta probabilità da un tentativo di furto nacque la leggenda secondo la quale al ladro, quando tentò di rubare la reliquia, si staccò il braccio. Il presunto arto è ancora conservato nella chiesa parrocchiale di Varzi. Questa leggenda è stata tramandata fino ai giorni nostri non solo oralmente. Al tentativo di furto della reliquia del braccio di San Giorgio si rifà anche la storia di un albero posto sul piazzale dell'antica parrocchiale. Il Guardiano del convento dei cappuccini di Varzi nel 1929 scrisse: «Era questo un enorme castagno d'India, diforma spropositata, piantato ancora dai primitivi frati sul piazzaletto della chiesa a destra di chi entra. Questo albero è stato oggetto di molte dicerie, era chiamato l'albero delle streghe, del diavolo, degli amanti, del ladro della reliquia di San Giorgio ecc. Secondo la leggenda sarebbe l'albero intorno al quale girando, immaginandosi di poter correre un grande cammino, fu preso l'uomo che dalla medesima chiesa aveva rubato il santo braccio del patrono del paese San Giorgio Martire. Quest'albero ormai quasi secco e marcio, una mattina fu trovato caduto al suolo. Fra’ Ermenegildo da Rossiglione ai primi di agosto del 1929, facendo personalmente lo scavo per realizzare un giardinetto, trovò le ultime radici e nello stesso tempo dalle molte persone curiose di passaggio si sentì ripetere la storia delle streghe, del braccio, ecc. [*].

Il comune di Varzi sorge in una conca della Valle Staffora, nel sud della provincia di Pavia, cuore dell'Oltrepò Pavese (l'unica area lombarda, insieme all'Oltrepò mantovano, che si estende a sud del fiume Po). È percorso dal torrente Staffora, che dà il nome alla vallata che attraversa. Dista circa 55 km da Pavia, capoluogo provinciale, mentre Voghera è a circa 29 km a nord-ovest. Confina a sud-ovest con la provincia di Alessandria, regione di Piemonte. Il borgo fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.

O glorioso martire San Giorgio,
che hai sacrificato il sangue e la vita per confessare la fede, ottieni dal Signore la grazia di essere, per amor Suo, fedeli testimoni della nostra fede nel Cristo Risorto.
Fa che la comunità varzese, mentre ti onora come protettore, abbia in sé le tue virtù eroiche e sappia oggi glorificare Dio, nell’attesa di incontrarLo nella gioia dell’Eternità.
Amen.
[*] Fiorenzo Debattisti, La storia di Varzi – Volume II (Edizioni Guardamagna 2001).