Celebrazione dell’Esaltazione della Santa Croce nella Chiesa di Santa Croce in Aosta

"Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per...

“Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati” (Gal 6,14).

Sabato 23 settembre 2023 alle ore 16.30, in onore dell’Esaltazione della Santa Croce, la Delegazione di Piemonte e Valle d’Aosta del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, si ritroverà presso l’Église Sainte-Croix (chiesa di Santa Croce) in Aosta, per partecipare in unione di intenti con la comunità parrocchiale alla Santa Messa officiata Cappellano Capo di Delegazione, Don Fabrizio Balestra, Cappellano di Merito.

L’incontro in occasione dell’importante festività dell’Esaltazione della Santa Croce, che ricorre il 14 settembre, si svolgerà per motivi programmatici-organizzativi il 23 settembre prossimo, secondo il seguente programma:

Ore 16.00: Ritrovo in Chiesa e successiva vestizione

Ore 16.30: Santa messa

Ore 18.00: Incontro culturale presso il Salone Ducale del Municipio d’Aosta (foto sotto), a cura della Dott.ssa Lucia Graziano

Ore 20.00: Cena presso il Ristorante La Cave de Tillier

Ai fini organizzativi, i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli amici sono pregati di confermare la partecipazione, indicando eventuali ospiti al seguito, via Email (del.piemontevaldaosta@smoc.it) alla Segreteria di Delegazione, che trasmetterà direttamente ulteriori dettagli operativi.

La Chiesa Cattolica Romana, le Chiese Ortodosse e molte Chiese Protestanti celebrano la festività liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce il 14 settembre, anniversario del ritrovamento nel 320 della vera Croce da parte di Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino I e della consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme nel 335.

Secondo la tradizione, Sant’Elena avrebbe portato una parte della Croce a Roma, in quella che diventerà la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e una parte rimase a Gerusalemme. Bottino dei persiani nel 614, fu poi riportata trionfalmente nella Città Santa.

Nella celebrazione eucaristica per l’Esaltazione della Santa Croce il colore liturgico è il rosso, il colore della Passione di Gesù che richiama appunto la Santa Croce e che viene utilizzato anche il giorno del Venerdì Santo durante il quale i fedeli cattolici compiono l’adorazione della Croce. In Oriente questa festa, per importanza, è paragonata a quella della Pasqua.

La Croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il Cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla Croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. La Croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Nella tradizione dei Padri, la Croce è il segno del figlio dell’uomo che comparirà alla fine dei tempi.

La stessa evangelizzazione, operata dagli apostoli, è la semplice presentazione di “Cristo crocifisso”. Il Cristiano, accettando questa verità, “è crocifisso con Cristo”, cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo, gravato dal peso del patibulum (il braccio trasversale della Croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio dov’era conficcato stabilmente il palo verticale), fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota. Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.

La stessa natura equestre-religiosa dell’Ordine Costantiniano e le sue finalità sono affermate con chiarezza con la Glorificazione della Croce, la Propaganda della Fede e la difesa della Santa Romana Chiesa, alla quale l’Ordine è strettamente legato per speciali benemerenze e per molteplici prove di riconoscenza e di benevolenza avute dai Sommi Pontefici.

La chiesa di Santa Croce di trova nel centro storico di Aosta, in via Édouard Aubert, in prossimità dell’imbocco di via Torre del Lebbroso.

Il 12 maggio 1598 veniva istituita ad Aosta la Confrérie de la Sainte Croix et de la Miséricorde (Confraternita della Santa Croce e della Misericordia), il cui regolamento veniva approvato dal Duca Carlo Emanuele I di Savoia il 22 aprile 1600. All’atto della fondazione, la confraternita utilizzò come sede l’antica cappella di San Vincenzo, già esistente nel XIII secolo nella parte occidentale della città. Il piccolo edificio si rivelò tuttavia inadeguato alle esigenze dei confratelli e grazie a generosi lasciti negli anni 1682-1683 iniziarono i lavori di costruzione della chiesa di Santa Croce, che si protrassero fino ai primi decenni del secolo successivo. L’edificio mantenne la funzione di sede della confraternita fino al XX secolo, quando mutò temporaneamente la sua destinazione: dal 1923 al 1956, pur rimanendo dipendente dalla cattedrale di Aosta, fu utilizzato per il servizio religioso di un nuovo quartiere Cogne, che si era formato nelle vicinanze.

La chiesa presenta un’aula unica a pianta rettangolare e custodisce un monumentale altare ligneo policromo e dorato databile alla prima metà del XVIII secolo. La decorazione della facciata risale alla seconda metà del XIX secolo, attribuibile al pittore di Ivrea Giuseppe Stornone. Caratterizzata da una finta architettura dipinta a trompe-l’oeuil, che mette in risalto il riquadro figurato centrale, sovrastante il portone d’ingresso, destinato ad esaltare la dedica della chiesa alla Santa Croce di Cristo. Il tema illustrato è infatti il ritrovamento della Santa Croce.

«Non ti lamenterai mai delle offese, da qualunque parte ti vengono fatte, ricordandoti che Gesù venne saturato di obbrobri dalla malizia degli uomini che egli stesso aveva beneficato. Scuserai tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi agli occhi l’esempio del divino Maestro che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo» (San Pio da Pietrelcina).

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