Le attività di maggio 2023 della Delegazione Napoli e Campania

Sabato 6 maggio 2023 ore 10.00 Concattedrale di Sant'Amato Nusco (Avellino) Santa Messa e visita della Cripta con il misterioso presepe...

Sabato 6 maggio 2023 ore 10.00

Concattedrale di Sant’Amato

Nusco (Avellino)

Santa Messa e visita della Cripta con il misterioso presepe celato.

A seguire, colazione.

Subito dopo visita guidata alla sontuosa Abbazia del Goleto.

++++ AGGIORNAMENTO – Visto il periodo particolarmente carico di impegni, si è ritenuto opportuno rinviare questo appuntamento a dopo la pausa estiva, tenendolo sempre presente come metà particolarmente interessante dai punti di vista storico/artistici/spirituali ++++

Con l’arrivo di Guglielmo da Vercelli nell’Irpinia, si assistette alla costruzione di diversi monasteri, tra cui quello di Montevergine nel 1114

Il santo giunse nella zona del Goleto, situato in una piana di Sant’Angelo di Lombardi, nel 1133 e dopo aver vissuto in una fessura di un albero, iniziò ad edificare un monastero femminile; tuttavia fu anche costruito un piccolo convento maschile, dove i monaci avevano il compito di vegliare e gestire economicamente le monache, che vivevano in clausura. Con il passare degli anni l’abbazia diventò ricca e potente, arricchendosi sia dal punto di vista artistico che di possedimenti terrieri. Le principali fautrici del successo del monastero furono le abbadesse Febronia, Marina I, Marina II, Agnese e Scolastica.

Dopo due secoli di splendore, a partire dal 1348, a causa anche della peste, iniziò un lento declino, che si concluse con la decisione di Papa Giulio II del 24 gennaio 1506, di sopprimere il monastero, alla morte dell’ultima abbadessa, che avvenne nel 1515.

In seguito, il monastero fu unito a quello di Montevergine e continuò ad esistere grazie alla presenza di alcuni monaci. Iniziò quindi una lenta ripresa, che ebbe il suo culmine tra il XVII e XVIII secolo con il totale restauro del complesso e la costruzione di una chiesa, opera di Domenico Antonio Vaccaro. Con la soppressione degli ordini monastici voluta da Napoleone Bonaparte, anche l’abbazia del Goleto fu abbandonata nel 1807 e le spoglie di San Guglielmo spostate a Montevergine. Negli anni fu depredata di tutti gli oggetti artistici e spartiti tra i vari paesi della zona, mentre le strutture si coprirono di rovi ed in parte crollarono. Altri danni furono causati dal terremoto dell’Irpinia del 1980, che portò al cedimento degli archi della Chiesa Grande.

Giovedì 11 maggio 2023 ore 20.30

Circolo Nazionale dell’Unione

via San Carlo 99

Napoli

Galà di beneficenza in favore dell’Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon per la realizzazione del Centro Ustioni Pediatrico alla presenza di S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, Conte di Caserta e delle LL.AA.RR. Don Jaime e Donna Charlotte di Borbone delle Due Sicilie, Duchi di Noto.

Il Real Circolo Francesco II di Borbone e il Corpo Internazionale di Soccorso OdV, con il sostegno della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell’Archivio di Stato di Napoli, sostengono un progetto tanto ambizioso quanto importante: contribuire alla realizzazione del primo Centro Ustioni Pediatrico del Sud Italia, in accordo con il Dott. Rodolfo Conenna, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono-Pausilipon.

Il nuovo Centro Ustioni Pediatrico è stato progettato al primo piano del Padiglione Torre partendo dai requisiti minimi infrastrutturali per un Centro Ustioni in accordo alle linee guida EBA-European Burn Association (Associazione Europea Ustioni).

Si tratta di ridurre quanto più possibile i viaggi per curarsi, che nel nostro Paese riguardano 750mila persone, accompagnate da 640mila familiari. Sono i dati dell’ultimo rapporto redatto dal Censis (“Migrare per curarsi”, realizzato per conto di CasAmica onlus): circa un milione e mezzo di persone che si spostano per curarsi. Più del 30% degli spostamenti avvengono dal Sud verso il Nord: 258mila persone lasciano la Campania (56 mila partenze annue), la Sicilia (43mila), la Calabria e la Puglia (40mila). Oltre allo stress emotivo, su queste famiglie pesa anche il costo del trasferimento. Nella metà dei casi, l’accompagnatore torna a casa dopo un paio di giorni, nell’altra metà, soprattutto pediatrici, rimane nel luogo di cura per una decina di giorni, secondo i dati, spendendo una volta su tre più di 500 euro per l’alloggio. Un giro d’affari che supera i 4,6 miliardi di euro.

Questo centro permetterà a tanti bambini di potersi curare adeguatamente vicino casa e a tanti familiari eviterà complicati e costosi trasferimenti lontano dalla propria residenza.

Ulteriori informazioni [QUI]

Domenica 14 maggio 2023

Pellegrinaggio al Santuario-Abbazia di Montevergine

Mercogliano (Avellino)

Guiderà il pellegrinaggio, Padre Antonio Chirichella, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano

L’Abbazia di Montevergine, fondata all’incirca nel 1118 da San Guglielmo da Vercelli e intorno al cui santuario si sviluppa presto un forte culto mariano, fu eretta in abbazia nullius con due provvedimenti di Papa Alessandro IV (1261) e Papa Urbano IV (1264). Essi costituiscono il punto di arrivo dell’espansione spirituale e temporale raggiunta dall’abbazia nell’Italia meridionale, arrivando essa a comprendere San Giovanni degli Eremiti in Sicilia ed esercitando, dal 1195, i poteri feudali su Mercogliano.

Nel XII secolo, cuore del medioevo cristiano, San Guglielmo incarna una delle immagini più elevate dell’uomo di Dio. Apostolo e pellegrino, perennemente in marcia, Guglielmo dedicò la sua vita, per molti aspetti avventurosa e fantasiosa, alla diffusione del Vangelo in ogni luogo e presso ogni genere di umanità. Nell’ambito del cristianesimo medioevale, egli rappresentò un anello di congiunzione fra le esperienze dei monaci che guidarono la riforma dell’ordine benedettino dagli eremi di Camaldoli, Vallombrosa e Chiaravalle, e il ritorno ad una religiosità più viva e spontanea, semplice e popolare, meglio adatta a interpretare il modello evangelico. Per questo motivo Guglielmo è stato spesso affiancato alla figura di San Francesco, sebbene il “poverello” di Assisi nascerà soltanto quarant’anni dopo la morte del fondatore di Montevergine. La sua opera di apostolato nel Meridione di Italia precorre quella di San Francesco, tuttavia un’iconografia e una letteratura troppo scarse, sorte comune a quella di molti altri precursori, non ci restituiscono oggi la giusta misura della vita e delle opere di San Guglielmo da Vercelli.

La vera storia del Santuario di Montevergine comincia con la consacrazione della prima chiesa da parte del Vescovo di Avellino, quando (come si esprime il primo biografo) «edificata la chiesa e raccolto ivi non piccolo numero di persone per il servizio di Dio, dietro il parere comune, Guglielmo decise che la suddetta chiesa fosse dedicata ad onore di Maria, Madre di Dio e sempre Vergine». Perciò il Santuario di Montevergine deve la sua origine non già ad un’apparizione della Madonna o a qualcosa di simile, ma a quello spirito ascetico mariano di San Guglielmo e dei suoi discepoli, che, non senza ispirazione divina, vollero costruire a Montevergine un faro di devozione alla Madonna, consacrandole su quel monte una chiesa e dedicandole il primitivo cenobio. Guglielmo, acceso il fuoco dell’amore di Dio e della Vergine sul sacro monte, si porta altrove consigliere di potenti, soccorritore di umili, operaio infaticabile nell’edificare le case del Signore e dei suoi religiosi, che dappertutto gli fanno intorno spessa corona.

La sua laboriosa giornata terrena si chiude il 24 giugno 1142, nel Monastero del Goleto, presso Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino).

Ben presto alle dipendenze del Monastero di Montevergine sorsero molti altri monasteri, sviluppandosi in tal modo la Congregazione verginiana. I secoli XII-XIV segnarono il massimo splendore di questo istituto: papi, re, principi e grandi feudatari fecero a gara nell’arricchire Montevergine chi di beni spirituali, chi di munifici doni, chi di larghi feudi e di protezione sovrana. La Congregazione ebbe molto a soffrire durante il Grande Scisma d’Occidente (1378-1420), e così cominciò a declinare, prendendo addirittura una piega vertiginosa dal giorno in cui l’infausta commenda (1430-1588) fece passare la responsabilità del governo abbaziale su uomini che non avevano altro interesse che di percepire le laute prebende dei benefici ad essi assegnati. Questa fatale discesa si cercò di frenare dopo il 1588 con un secondo periodo di risveglio e di vitalità; ma in seguito intervennero altri fattori, che distrussero quasi completamente la Congregazione nelle due fatali soppressioni del 1807 e 1861. A stento si salvò il Santuario, come a tenere accesa per i secoli la devozione alla Madonna e al suo servo fedele, Guglielmo da Vercelli.

Il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, Legato Pontificio, presiederà la solenne Celebrazione Eucaristica per i 900 anni del Santuario alle ore 11.00 del 28 maggio 2023 in Basilica, alla presenza delle Autorità nazionali, regionali e locali e Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. Il Cardinal Parolin sarà accompagnato da una delegazione di 2 abati benedettini: Padre Mauro Meacci, Abate Visitatore della Provincia Italiana e Abate Ordinario di Subiaco e Padre Diego Gualtiero Rosa, Abate Ordinario di Monteoliveto Maggiore.

Avanzamento lettura