Sabato 25 marzo 2023 si svolgerà l’incontro in preparazione della Santa Pasqua della Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio presso il Complesso Monumentale di Santa Maria dell’Orto, all’incrocio fra via Anicia e via Madonna dell’Orto a Trastevere in Roma.
L’incontro è suddiviso in due parti.
Nella prima parte, dalle ore 10.30 alle 12.00 verrà illustrato il Complesso Monumentale, seguita da una visita ai vari ambienti, il chiostro e l’oratorio. Ad accompagnare ci sarà il Camerlengo dell’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto, Dott. Domenico Rotella, il quale illustrerà la storia della chiesa e i preziosi capolavori d’arte che custodisce, realizzati da artisti importantissimi (Vignola, Giacomo della Porta, Giovanni Baglione, Federico Zuccari, ecc.), nonché le tante curiosità legate all’edificio ed al rione Trastevere.
Nella seconda parte, dalle ore 12.00 alle 12.45 presso l’oratorio di Santa Maria dell’Orto Mons. Carlo del’Osso, Cappellano di Giustizia terrà una meditazione spirituale.
Seguirà alle ore 13.00 un pranzo conviviale presso una caratteristica trattoria trasteverina.
La chiesa di Santa Maria dell’Orto deve la sua origine ad un miracolo alla fine del Quattrocento (probabilmente intorno al 1488) ed ebbe grande risonanza in tutto il rione: un contadino ammalato (la tradizione orale parla di una grave forma di paresi) ottenne la guarigione dopo aver pregato un’immagine della Madonna dipinta accanto al portale di accesso al suo orto. Ne nacque una devozione popolare per l’immagine e fu eretta una prima piccola cappella votiva e quindi una vera chiesa più grande, i cui arredi e spese per il culto furono forniti da dodici associazioni professionali dette “università”. Nel 1492 Papa Alessandro VI concesse l’istituzione di una Confraternita. Con Breve del 20 marzo 1588 Papa Sisto V la decretò Arciconfraternita, conferendole altresì il raro privilegio di poter chiedere ogni anno – in occasione della Festa titolare – la liberazione di un condannato a morte.
La Madonna dell’Orto, incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1657, compare nella raccolta della fine del Settecento dell’incisore romano Pietro Bombelli. Si conservano opere dei fratelli Federico e Taddeo Zuccari, di Corrado Giaquinto e di Giovanni Baglione.
La chiesa è ancor oggi custodita dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto che, per anzianità di istituzione pontificia, tra quelle ancora attive in Roma è la più antica dedicata alla Beata Vergine e tra le prime in assoluto [QUI].
La chiesa non è semplicemente un edificio sacro dedicato alla Beata Vergine, ma un vero e proprio santuario mariano, ricco di precisi simbolismi. Le storie di Maria sono narrate attraverso un programma iconografico monografico di opere d’arte collocate progressivamente dal basso verso l’alto, ovvero dal pavimento fino alla volta, dall’Annunciazione fino all’Assunzione e Incoronazione celeste. Le stesse finestre della navata centrale, tre per lato, rappresentano metaforicamente Maria portatrice di luce e per questo ognuna di esse è cimata da un festone e una conchiglia di stucco dorato. Queste decorazioni sono accompagnate da motti o simboli: entrando, sul lato destro sono una porta e la scritta Felix cœli porta, il Sole e una stadera, e una stella e la scritta Maris stella, mentre sul lato sinistro una torre e la scritta Iter para tutum, la Luna una stadera, e un’arca e la scritta Fœderis arca in basso. La Torre, l’Arca, la Porta e la Stella sono altrettanti attributi che si ritrovano nelle Litanie Lauretane, i motti sottostanti – a parte il Fœderis arca – sono ripresi dai versi dell’inno mariano Ave Maris Stella, mentre Sole e Luna sono riferimenti ai «grandi luminari del firmamento» da Genesi I, 14 e seguenti, nonché al diffuso simbolismo teologico della Chiesa per cui Maria è la Luna che riflette la luce del Sole, che è Cristo. Le finestre di centro non recano scritte, ma solo una stadera, in quanto emblema discreto dell’Università mestierale dei Pizzicaroli che finanziò gli stucchi. Conchiglie e altri simboli mariani sono distribuiti nelle decorazioni di tutto l’edificio.
La chiesa di Santa Maria dell’Orto è la chiesa nazionale dei Giapponesi a Roma. Il rapporto fra la comunità giapponese di Roma e la chiesa nasce in antico. Una missione giapponese composta da quattro dignitari era giunta a Roma, nel 1585, per incontrare il Papa: una delle feste date in onore degli ospiti venuti da così lontano si è svolta l’8 giugno e consisteva nella discesa del fiume Tevere dal porto di Ripa Grande a Ostia su una nave riccamente imbandita con banchetti allietati da musicisti, ma una volta giunti al mare si leva una tempesta e tutti temono per la vita. I delegati giapponesi pregano allora la Madonna dell’Orto, la cui chiesa avevano visitato poco prima di partire, e la tempesta si placa. L’Ambasciatore pro tempore del Giappone presso la Santa Sede viene tradizionalmente insignito della dignità di Guardiano d’Onore del sodalizio. Nel mese di ottobre 2009 è stato collocato in chiesa, per la venerazione dei fedeli, un ritratto di Giuliano Nakaura – uno di quei quattro ambasciatori, morto martire nel 1633 e beatificato nel 2008 – dipinto dalla pittrice giapponese Kazuko Mimaki.