Il Gruppo di Enna della Delegazione della Sicilia Orientale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio si è riunito sabato 25 novembre 2023 presso il Santuario San Giuseppe di Enna, a conclusione dell’anno liturgico in preparazione all’Avvento. La solenne Santa Messa vespertina della XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, è stata officiata dal Parroco Don Giacomo Zangara, Cappellano di Merito con Placca.
La solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, non a caso coincidendo con l’ultima domenica dell’anno liturgico, indica che Cristo Redentore è il Signore della storia e del tempo, a cui tutti gli uomini e le altre creature sono soggetti, come recita l’Apocalisse: «Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita» (cfr. Ap 21, 6).
La solennità della regalità di Cristo fu introdotta da Papa Pio XI con l’Enciclica Quas primas dell’11 dicembre 1925 [QUI], a coronamento del “Giubileo della pace” di quell’anno, dopo la Prima Guerra Mondiale, e il “Papa missionario” ne parlò ogni giorno ai pellegrini. Nel sottolineare come i mali del mondo fossero il risultato dell’allontanamento della famiglia, della società e della vita stessa da Cristo e dalla sua legge, Papa Pio XI sosteneva che non potevano esserci speranze di pace duratura fra i popoli, finché le persone e le nazioni avrebbero continuato a negare e rigettare l’Impero di Cristo Salvatore. Ritenne quindi necessaria ed indispensabile, per il magistero della Chiesa, la restaurazione del Regno di Nostro Signore Gesù Cristo e la Sua proclamazione quale Re dell’Universo.
Il prezioso Paliotto del Santuario di San Giuseppe, già chiesa di San Benedetto, è tornato al suo posto dopo che per anni era stato posto in un altare laterale. La ricollocazione è merito di Don Giacomo Zangara, che con impegno ed abnegazione da diverso tempo si sta dedicando a riportare il santuario agli antichi splendori.
Come tutte le opere artistiche religiose, intende trasmettere innanzitutto la magnificenza di Dio. L’opera realizzata nel 1768, uno dei più fastosi esempi di “palcoscenico” in argento dal valore inestimabile, rappresenta al centro San Gregorio Magno e ai lati la raffigurazione delle virtù teologali della Speranza e della Carità.