La Prenatalizia della Delegazione Lombardia si è svolta quest’anno presso il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, un luogo sacro storico, che a seguito dei numerosi eventi prodigiosi riconosciuti, gode di particolari privilegi che i Sommi Pontefici nel corso dei secoli hanno concesso, tra cui il titolo di Basilica Romana Minore, parificando il santuario con la concessione di indulgenze alle sette basiliche di Roma.
In occasione dell’Anno Giubilare, che commemora il 525° anniversario della posa della prima pietra del santuario, sabato 25 novembre 2023 i Cavalieri e le Dame Costantiniani hanno potuto lucrare l’indulgenza plenaria prevista per la circostanza giubilare, accogliendo l’invito del Delegato Dott. Ing. Gilberto Spinardi, Cavaliere di Gran Croce di Merito. Questa particolare circostanza ha contribuito ad intensificare la preparazione alla solennità del Santo Natale ed a consolidare l’appartenenza alla Sacra Milizia in un periodo storico delicato che vede attraversare il mondo intero.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Primo Cappellano per il Nord Italia, Don Fabio Fantoni, Cappellano di Gran Croce di Merito, concelebrante il Prof. Don Maurizio Ormas, Cappellano di Merito con Placca.
In apertura del Sacro Rito è stata recitata la preghiera che l’Arcivescovo metropolita di Milano, Mons. Mario Delpini, ha scritto in occasione di questo giubileo.
Successivamente il Prevosto Don Claudio Galimberti, Parroco della Comunità Pastorale Crocifisso Risorto di Saronno, ha dato il benvenuto alla Sacra Milizia, affidando tutti i partecipanti alla Madonna dei Miracoli. Si è detto onorato, a nome di tutta la Comunità, di ospitare il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Ha sottolineato la sua felicità di aver appreso della sua esistenza, per la quale ringrazia il Signore. Ammirando i numerosi segni che l’Ordine veste, ha ricordato una frase del venerabile Tonino Bello: “Non sono segni del potere ma è il potere dei segni che rende visibile la nostra appartenenza”. Ha augurato in questo modo a tutti di vivere pienamente il proprio carisma e la propria testimonianza di fede attraverso l’appartenenza all’Ordine Costantiniano ed attraverso i segni che portano, arricchita in questo giorno con il passaggio attraverso la Porta Santa.
Don Fabio Fantoni ha saluta il Sindaco di Saronno, Augusto Airoldi, ringraziandolo per l’onore della sua presenza, ponendosi al cospetto della Vergine in rappresentanza di tutti i cittadini. Poi, ha salutato il Delegato ed ha trasmesso i saluti del Presidente della Real Commissione per l’Italia, S.E. Don Flavio Borghese, dei Principi di Sulmona e Montecompatri, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia.
Nella sua omelia, Don Fantoni ha fatto notare il tema della verità, della testimonianza e della giustizia che riecheggiano nei vangeli di Giovanni in questi giorni. Siamo nel tempo dell’attesa dell’ultimo mistero che deve compiersi in Gesù Cristo (III settimana per il Rito Ambrosiano), quello della parusia, l’avvento del Cristo glorioso che torna per rendere giustizia alle cose di questo mondo.
Proprio nel luogo assiduamente frequentato da San Carlo Borromeo e da egli stesso dedicato alla riconciliazione nel 1570, Don Fantoni interroga la coscienza portando ad alcune riflessioni tratte dalle Letture. Il compito imprescindibile del cristiano per la propria educazione è quello di rendere testimonianza di se stessi, domandandosi nel profondo della propria coscienza: “Chi sono, cosa dico di me?”. Conoscere se stessi significa anche non cadere nella schizzofrenia che i fatti di cronaca di questi giorni ci vogliono far vivere.
Don Fantoni ha evidenziato inoltre quanto la testimonianza di se stessi sia legata anche al tema della giustizia – citato più volte anch’esso nelle letture del giorno – e ha fatto notare quanto sia contrapposta l’esigenza odierna di una pace immediata, alle parole di Papa Paolo VI nel famoso discorso all’ONU: “Non c’è pace senza giustizia”. Ci sarà pace se si crea una situazione di giustizia. Rendendo testimonianza di se stesso, si raggiunge ciò che è giusto. La pace è frutto di una vera giustizia applicata, vissuta, creduta. La giustizia crea la pace perchè è una continua ricerca di ciò che è vero, di ciò che è buono, di ciò che è giusto e non della sua mistificazione.
In conclusione, Don Fantoni ha chiesto quindi di pregare, in questo tempo di Avvento, affinchè il Regno di Dio, Regno di Pace, aiuti, come cristiani, a portere in se stessi e nel mondo quella giustizia che crea la vera pace.
Uno splendido coro, accompagnato dall’antico organo del Santuario, hanno impreziosito la solenne Celebrazione Eucaristica, al termine della quale è stato possibile ammirare nel dettaglio il santuario.
Il santuario è sorto a seguito della guarigione miracolosa di un giovane del borgo che avvenne intorno al 1460. Il giovane Pietro Morandi detto Pedretto soffriva da parecchi anni di una grave forma di sciatica che lo immobilizzava sul suo pagliericcio non consentendogli di camminare.
Una notte la sua cameretta si illumina di un improvviso fulgore, dentro il quale appare una bellissima Donna che per tre volte gli dice: “Pietro, se brami guarire, va’ alla cappella di strada Varesina, edifica un tempio là dove sorge il simulacro della Madonna, i mezzi non mancheranno giammai”.
Davant alla piccola edicola con una statua della Madonna con in braccio il Bambino Gesù; una statua di terracotta datata nella seconda metà del trecento, in una fredda notte d’inverno – “in una invernata”, così sta scritto – avvenne il miracolo. Riconoscente alla Madonna, Pedretto si dette da fare per esaudire il desiderio di Maria e la costruzione del Santuario fu terminata nel 1511.
Non si tratta una leggenda, ma di un fatto realmente avvenuto, provato da un documento ufficiale della Chiesa, il “Processo informativo canonico sull’origine del Santuario di Santa Maria de Miracoli di Saronno”, voluto da San Carlo Borromeo, allora Arcivescovo di Milano che, in ottemperanza alle disposizioni del Concilio di Trento, volle testimonianze e verifiche che dimostrassero, senza alcun dubbio, l’origine miracolosa dell’evento straordinario da cui ebbe origine il Santuario, perché in quel secolo era forte l’irrisione degli eretici per ogni evento soprannaturale attribuito alla Madonna e ai santi.
Il santuario è un glorioso inno a Maria, alla sua vita ed alla sua Assunzione in cielo. La grande fede e la sapienza degli “intelligenti” saronnesi, eletti dal popolo per gestire la fabbrica e le elemosine, portarono a scelte artistiche di immenso valore. Perciò, il santuario è definito uno “scrigno” pieno di tesori d’arte, ancora oggi apprezzate ed ammirate da numerosissimi pellegrini ed amanti dell’arte. La validità della definizione attribuita è giustificato dal lungo elenco di famosi personaggi che hanno operato in esso nei secoli scorsi, come per gli affreschi di Bernardino Luini di scuola Leonardesca.