Una rappresentanza della Delegazione della Serenissima Repubblica di San Marino del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha partecipato alle ore 11.00 di domenica 26 novembre 2023, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo, alla celebrazione della Santa Messa nella chiesa dei SS Pietro, Marino e Leone in Murata nella Città di San Marino, che è stata ripresa in diretta televisiva dalla televisione pubblica della Repubblica di San Marino RTV, visibile sulla piattaforma SKY CH 520.

La Santa Messa è stata officiata dal Gran Priore dell’Ordine Costantiniano, il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Balì Gran Croce di Giustizia, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, concelebranti Mons. Slawomir Śledziewskiv Slawek e il Parroco dei SS. Pietro, Marino e Leone, Don Marco Mazzanti, SdB, Rettore della basilica del Santo, assistiti dal Cerimoniere Don Marco Scandelli, Cappellano di Merito con Placca, alla presenza del Delegato Cesare Tabarrini, Cavaliere di Merito con Placca, Membro della Real Commissione per la Serenissima Repubblica di San Marino.

Al termine è seguito un conviviale fraterno nel centro storico della Città di San Marino.
Il Cardinal Müller ha visitato la basilica del Santo e la attigua chiesa di San Pietro.
Il Convegno Fede Ragione Missione
Il Cardinal Müller era venuto in visita a San Marino per partecipare all’importante Convegno in onore di Mons. Luigi Negri uomo di fede e maestro di cultura – Fede Ragione Missione, che si è svolto nella giornata di sabato 25 novembre 2023, al Teatro Nuovo di Dogana, in due sessioni. La prima, al mattino, era dedicata al tema Fede e ragione: un incontro per il bene dell’uomo. La seconda, nel pomeriggio, era dedicata al tema Missione: autorealizzazione della Chiesa.
Il Convegno è stato organizzato dal Centro Internazionale Giovanni Paolo II, da CulturaCattolica.it e dall’Associazione Culturale “La Contea degli insorgenti”, con la collaborazione della Diocesi di San Marino-Montefeltro, con il patrocinio della Segreteria di Stato agli Affari Esteri della Repubblica di San Marino e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, e con l’adesione dell’Associazione culturale Tu Fortitudo Mea (Milano), la Fondazione Enrico Zanotti (Ferrara), la Confraternita (Ferrara), la Cooperativa Culturale Il Sentiero (San Marino), il Centro Sociale S. Andrea (San Marino), l’Identità Europea (Rimini), l’Associazione Culturale Il Crocevia (Cesena), l’Associazione culturale Pantos (Riccione), la Compagnia dei Tipi Loschi (San Benedetto del Tronto), l’Associazione Centro Culturale Don Luigi Negri (Fano), l’Associazione Studentesca Aficionados (San Nicandro Garganico), il Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto (Moncalieri), il Comitato Amici di Rolando Rivi (Reggio Emilia) e la Scuola di Cultura Cattolica (Bassano del Grappa).

Relatori insieme al Cardinal Müller alla prima sessione sono stati il Prof. Rocco Buttiglione, della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e l’On. Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega per la Sicurezza della Repubblica italiana. Moderatore il giornalista Rodolfo Casadei di Tempi.
I tre pilastri fondamentali che permeano la profonda personalità e l’influenza storica di Luigi Negri sono fede, ragione e missione. Questi concetti guidarono la sua esistenza, poiché dedicò con fervore la totalità della sua vita e consumò le sue risorse fino all’ultimo istante, nel suo impegno a testimoniare la presenza immediata e tangibile di Gesù Cristo all’interno della Chiesa Cattolica. A distanza di 82 anni dalla sua nascita e due anni dalla sua dipartita, si assiste a una vasta mobilitazione di numerose organizzazioni dislocate in tutta Italia e nella Repubblica di San Marino. Questa mobilitazione coinvolge non solo enti ecclesiastici, ma anche istituzioni pubbliche e imprese private. L’obiettivo è tributare omaggio a Luigi Negri, riconoscendolo come un “uomo di fede e maestro di cultura” che ha lasciato un’impronta positiva in molte persone. Il suo influsso ha attraversato gli ultimi sessant’anni della storia ecclesiastica e nazionale.
Mons. Luigi Negri
Mons. Luigi Negri nasce il 26 novembre 1941 a Milano, figlio di un’umile famiglia del quartiere di Porta Romana (la madre era casalinga, il padre commesso in un grande negozio di tessuti). Ebbe l’incontro decisivo per la sua vocazione al liceo classico Berchet nel 1957, dove fu uno dei primissimi studenti a seguire Don Luigi Giussani, prima in Gs e poi in Cl. Ordinato sacerdote nel 1972 dal Cardinale Giovanni Colombo, è stato per anni responsabile scuola di Cl, tenendo esercizi spirituali e ritiri per migliaia di giovani, oltre che assistente di Filosofia teoretica e ricercatore presso l’Università Cattolica di Milano. È stato pure autore di molti libri (soprattutto sulla storia della Chiesa e sul rapporto fede-cultura) e di provocatori interventi sui giornali quotidiani.

Venne nominato Vescovo di San Marino-Montefeltro da Papa Giovanni Paolo II il 17 marzo 2005 e ha ricevuto l’Ordinazione Episcopale dalle mani del Cardinale Dionigi Tettamanzi il 7 maggio successivo. Il suo motto vescovile era Tu fortitudo mea.
Si è dedicato in modo particolare allo studio e alla diffusione del magistero di San Giovanni Paolo II e all’approfondimento della Dottrina Sociale della Chiesa, promuovendone la conoscenza anche attraverso apposite scuole. Su sua iniziativa è sorta la Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II, con lo scopo di diffondere il Magistero Sociale della Chiesa e favorire la riflessione e lo studio sistematico dell’opera e del pensiero di San Giovanni Paolo II.
È stato membro del Consiglio Internazionale di Comunione e Liberazione fino al 2005, componente della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Italiana ed accademico della Pontificia Accademia dell’Immacolata. Il 18 settembre 2012 è stato nominato da Padre Benedetto XVI come partecipante alla XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. È stato promosso Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa da Papa Benedetto XVI il 1° dicembre 2012. Si è dimesso per raggiunti limiti d’età il 3 giugno 2017.
Muore a Cesano Boscone il 31 dicembre 2021. Le esequie sono state celebrate il 5 gennaio a Ferrara dal Cardinale Matteo Maria Zuppi e a Milano dall’Arcivescovo Mario Delpini.
La basilica del Santo
La basilica di San Marino in piazzale Domus Plebis è il principale luogo di culto cattolico della Città di San Marino, appartenente alla Diocesi di San Marino-Montefeltro; è dedicata al patrono della città e dello Stato. Sul retro della basilica si trovano gli Orti Dell’Arciprete, luogo usato per concerti e altri eventi.

Nel luogo dove oggi sorge la basilica, già nel IV secolo si trovava una pieve dedicata a San Marino diacono. Il primo documento che attesta l’esistenza della pieve è La Vita di San Severino del 530 ad opera del monaco Eugippio. Un altro documento è il Placito Feretrano dell’885. Il primo documento che riguarda direttamente la pieve di San Marino è del 31 luglio 1113.
A inizio Ottocento la Pieve era in condizioni di grave degrado, così nel 1807 venne abbattuta e il progetto per la costruzione della nuova chiesa venne affidato all’Architetto bolognese Antonio Serra. Il 24 luglio 1825 il Consiglio Grande e Generale decise di costruire una nuova chiesa nel luogo dove c’era l’antica pieve. Il 28 luglio 1826 cominciò la costruzione che fu terminata nel 1838. Il 5 febbraio 1838 venne solennemente consacrata dal Vescovo di Montefeltro, Mons. Crispino Agostinucci, alla presenza dei Capitani Reggenti. Il 21 luglio 1926 fu elevata al rango di basilica minore da Papa Pio XI. La basilica fu visitata il 29 agosto 1982 da Papa Giovanni Paolo II e il 19 giugno 2011 da San. Benedetto XVI
La basilica ha un pronao formato da 8 colonne corinzie, con capitelli decorati con foglie d’acanto. Sul frontone della facciata esterna è apposta la scritta “Divo Marino Patrono et Libertatis Auctori sen. p.q.”. Sulla porta principale è posizionato uno stemma della Repubblica scolpito su pietra del monte Titano.
Sulla destra della chiesa, arretrato, sorge il campanile, in stile romanico e rimaneggiato nel Cinquecento con le sue sette campane, fuse dalla ditta Francesco de Poli di Vittorio Veneto nel 1961.
L’interno è costituito da tre navate, composte da sedici colonne corinzie che formano un grande ambulacro semicircolare intorno all’abside. Il soffitto della navata centrale è a forma di volta cilindrica mentre nelle navate vi sono sei altari, tre per parte.
L’altare maggiore è ornato dalla statua di San Marino diacono opera del Tadolini, allievo del Canova. Il santo tiene in mano una pergamena con la scritta “Libertas”. Sotto l’altare sono conservate parte delle reliquie del santo che vennero ritrovate il 3 marzo 1586, mentre alcune reliquie il 28 gennaio 1595 sono state donate all’isola di Arbe in Croazia, luogo natale del santo. Il cranio del Santo è conservato nella Sacra Teca, un busto reliquiario in argento e oro dal 2 settembre 1602, posto a destra dell’altare. A sinistra dell’altare c’è il Trono della Ecc.ma Reggenza (Capitani Reggenti), del Seicento circa.
Nella navata destra c’è un piccolo altare dedicato alla Madonna della Misericordia, copia di Sebastiano Conca e una tela di Elisabetta Sirani “Noli me tangere”. Nella navata sinistra c’è un quadro della Madonna di Loreto attribuito a Bartolomeo Gennari, collaboratore del Guercino.
L’organo a canne è di Giacomo Bazzani (1835) a tastiera unica e pedaliera a leggio.
La chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro o oratorio di San Pietro è una chiesetta che si trova sul lato destro ad angolo retto con la facciata della basilica di San Marino. Fu edificata nel XVI secolo e rimaneggiato intorno al 1826, e soprattutto nel 1940.

Secondo la tradizione sorge nel luogo dove San Marino e San Leo si insediarono originariamente nel loro percorso di fuga dalle persecuzioni dell’Imperatore Diocleziano (301 d.c.) che dalla Dalmazia li portò a Rimini e poi fin sul Monte Titano donato da Donna Felicissima. La parte absidale della chiesa è scavato nella roccia calcareo e in esso si trovano due nicchie che vengono popolarmente indicate come i letti dei due santi.
Sul pregevole altare in marmo intarsiato donato dal musicista romano Antonio Tedeschi nel 1689, vi è la statua di San Marino che scolpisce la pietra, in ricordo del lavoro che svolgeva. A fianco c’è un orso, secondo la leggenda addomesticato dal santo.
Nella chiesa vi è una statua dedicata a San Pietro opera donata dallo scultore Enrico Saroldi e un monumento dedicato a San Giovanni XXIII eretto dal governo dalla Serenissima Repubblica.
Nella cripta sottostante si rifugiarono nel 1849 Garibaldi e Anita mentre fuggivano dopo la caduta della Repubblica Romana.