Martedì 27 dicembre 2022 presso la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta in piazza Duomo a Nola è stata celebrata la Santa Messa in suffragio del Servo di Dio S.M. Francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie. Ritrovarsi in questa circostanza è una felice consuetudine per i Cavalieri Costantiniani della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, anche per lo scambio degli auguri per il nuovo anno.
Oltre ai Cavalieri Costantiniani, guidati dal Delegato di Napoli e Campania, Nob. Manuel de Goyzueta, dei Marchesi di Toverena e di Trentenare, Cavaliere di Giustizia, con vari esponenti del Consiglio di Delegazione, erano presenti Postulanti, familiari e amici della Sacra Milizia.
Gradita è stata la presenza dei Cavalieri del Santo Sepolcro, guidati dal Delegato Dott. Francesco Santaniello, Commendatore dell’Ordine e dal Delegato Emerito Ing. Nunzio De Falco, Cavaliere di Gran Croce.
La solenne Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Parroco della Cattedrale, Don Domenico De Risi, concelebranti Mons. Sebastiano Bonavolontà, Cappellano di Merito con Placca d’Argento e Don Carlo Giuliano, Cappellano di Merito, assistiti dal Diacono Dott. Giovanni Prevete, Cavaliere di Ufficio.
Don De Risi nella sua omelia, oltre a commentare il brano del Vangelo e la differenza tra i cosiddetti Vangeli sinottici e quello scritto da San Giovanni Evangelista, di cui ricorreva la festività, ha ricordato le virtù eroiche del Servo di Dio, S.M. Francesco II di Borbone, di cui è in corso il processo di beatificazione. Tra queste quella dell’umiltà, (“l’umiltà è il fondamento di tutte le virtù”, Sant’Agostino) e dell’onore che lo hanno contraddistinto. Nel suo breve regno mise al di sopra di ogni altra cosa i doveri verso Dio e, subito dopo, i doveri verso i sudditi, soprattutto verso i più bisognosi. Una vita vissuta nella pratica spirituale costante e quotidiana alla ricerca della santità personale, e del bene del suo popolo. Lasciò Napoli risparmiandola in ogni modo dalle calamità e dalle distruzioni di una guerra che egli non aveva mai voluto e perseguito. Unì l’umiltà alla fortezza e all’amore cristiano per i nemici, fino a morire povero in esilio. Guardando a questa nobile ed elegiaca figura di Sovrano tradito, spodestato e condannato dalla storia ad una vita da esule, proviamo una grande ammirazione per la serena compostezza con cui affrontò i colpi della sorte. Ed il più prezioso insegnamento che possiamo cogliere dal suo pensiero è sicuramente l’invincibile fiducia nella forza superiore del bene.
Dopo la Santa Messa è seguito in sagrestia lo scambio degli auguri, con un vin d’honneur e un brindisi augurale per il nuovo anno. Quindi, si è tenuta una agape fraterna presso il ristorante Cicerenella in Nola.
Un ringraziamento al Cav. Antonio De Stefano per l’organizzazione, al Cav. Antonio Caputo per gli ottimi vini e spumanti offerti e a Andrea Raiola per il servizio fotografico.