Seconda parte
Delegazione di Napoli e Campania
La Delegazione di Napoli e Campania ha ricordato il Duca Don Diego de Vargas Machuca con una solenne Santa Messa in suffragio della sua anima, domenica 25 giugno 2023 alle ore 11.00 presso la Chiesa di San Gennaro a Capodimonte nel Real Bosco di Capodimonte in Napoli, celebrata dal Cappellano Capo della Delegazione, Fra’ Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli, Cappellano di Giustizia.

Hanno partecipati con il Delegato, Nob. Manuel de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena e di Trentenara, Cavaliere di Giustizia; in rappresentanza della Real Commissione per l’Italia, il Vice Presidente della Commissione Araldica, S.E. il Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano, Principe di Melissano e di Scanno, Cavaliere di Giustizia, accompagnato dalla Principessa Donna Fabiana Caracciolo di Melissano, Dama di Giustizia; il Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, dei Duchi di Bagnoli, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia; il Tesoriere, Nob. Giancarlo de Goyzueta di Toverena, dei Marchesi di Toverena, Cavaliere di Giustizia; il Segretario Generale, Patrizio Giangreco, e Pietro Confessore D’Introna, Cavalieri Jure Sanguinis; Antonio De Stefano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; Stefano D’Ambrosio, Carlo Iavazzo e Paolo Sautto, Cavalieri di Merito; Francesco Saverio Barbato Romano e Michele Domenico Todino, Cavalieri d’Ufficio.

Nella sua omelia, Fra’ Sergio si è soffermato sulle letture della domenica, che invitano all’audacia ed al coraggio della testimonianza.
Nella prima lettura, tratta dal Libro del profeta Geremia, viene riportata una delle pagine più drammatiche della storia di Gerusalemme. L’esercito di Nabucodonosor l’ha assediata e sta per prenderla d’assalto, il re e l’esercito prendono delle decisioni totalmente irrazionali e i capi religiosi, anziché rendersi conto della catastrofe verso cui stanno andando incontro, falsamente dicono di parlare a nome di Dio ed incitano il popolo verso il baratro. Quella di Geremia è l’unica voce discordante, pur essendo la persona meno indicata: giovane, timido amante della tranquilla vita familiare ad Anatot (un villaggio a nord di Gerusalemme), ma il Signore lo chiama ad una missione particolarmente difficile “contro i Re di Giuda ed i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese … dì loro ciò che io ti ordinerò… Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti“ (Ger 1,17-19).
Ugualmente il brano del Vangelo di Matteo comincia con le parole “Non temete…”. L’Evangelista scrive in un contesto storico difficile e vuole incoraggiare le sue comunità. “Tutti coloro che vorranno vivere pienamente in cristo Gesù verranno perseguitati (2 Tim. 3,12), ma Gesù ci rassicura, nonostante le prove e le difficoltà, il Vangelo sarà annunciato ovunque e trasformerà il mondo. Il brano si conclude con una promessa: Gesù riconoscerà davanti al Padre coloro che lo avranno riconosciuto dinanzi agli uomini, ovvero si riconosce in chi non ha timore ad annunciare il suo vangelo, anche a costo della propria vita e, al contrario, non si riconosce in chi non riproduce la Sua immagine dinanzi agli uomini, in chi non rende presente nel mondo la Sua parola.

Al termine della Celebrazione, il Delegato ha ringraziato i Cavalieri presenti e ha condiviso la lettera scritta dai figli del defunto, il Duca Don Tomas de Vargas Machuca e la Contessa Donna Fadrique Donà dalle Rose Donna, dei Duchi de Vargas Machuca, con cui hanno manifestato profonda gratitudine e commozione per la partecipazione spirituale e umana degli appartenenti all’Ordine Costantiniano, che gli hanno accompagnato dal Dies Natalis di loro padre.

Delegazione di Piemonte e Valle d’Aosta
La Delegazione di Piemonte e Valle d’Aosta ha ricordato il Duca Don Diego de Vargas Machuca con una solenne Santa Messa in suffragio della sua anima, mercoledì 21 giugno 2023 alle ore 18.00 presso la chiesa di Santa Cristina in piazza San Carlo a Torino, celebrata da Don Damiano Cavallaro.

Don Damiano ha sottolineato che ritrovarsi anche in questa occasione al cospetto di Dio per prendere parte ai Divini Misteri, è l’esperienza più preziosa che un Cavaliere possa vivere, poiché da essa tutto riceve la propria identità. Davanti a Cristo la Sacra Milizia stesso si riconosce come cellula della sua Chiesa, membra vive del Suo corpo, così come lo è stato ed è il caro Don Diego.
L’occasione ha coinciso con la memoria liturgica di San Luigi Gonzaga, uno dei più fulgidi esempi di carità vissuta nell’obbedienza a Dio che il Cielo abbia donato all’umanità e che la Chiesa continua ad offrire come modello da imitare. Proprio la figura di questo giovanissimo campione della Fede diviene incarnazione della pagina di Vangelo proclamata durante la celebrazione (Mt. 6, 1-6. 16-18), e motivo di profonda riflessione in particolar modo per chi, come i membri della Sacra Milizia, ha assunto un preciso impegno di vita dinnanzi a Cristo.
Appena ventiduenne, questo nobile gesuita, figlio spirituale di San Roberto Bellarmino, volle prendersi cura degli appestati nella Roma di fine Cinquecento. Nonostante il divieto espressogli dal diretto superiore, Luigi sentì più forte l’imperativo dettatogli da Cristo di soccorrere i fratelli più poveri, colpiti dal morbo. Da qui la semplice e disarmante risposta data dal giovane sacerdote: “più importante dell’obbedienza è la Carità!”. Dedicatosi, quindi, a questa missione, egli contrasse la peste e morì il 21 giugno 1591. La sua morte, lontana dall’essere motivo di lutto, diviene motivo di gioia in Cielo, poiché attraverso di essa Luigi ha raggiunto la meta, il premio dei giusti che hanno speso la propria vita nel servizio umile e nascosto…così come insegna Cristo nella pagina del Vangelo di Matteo “il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6, 18).
Anche i Cavalieri e le Dame Costantiniani sono chiamati a servire la Carità, ha ricordato Don Damiano nella sua omelia, e questo compito non è semplice volontariato, né semplice filantropia, bensì qualcosa per cui consumare la propria esistenza! Allo stesso modo sia l’intera appartenenza all’Ordine, con gli scopi che, nel corso della sua Storia, ancora vengono perseguiti e che Don Damiano ha ricordato ai presenti, calandoli ancor di più nel contesto offerto dal Vangelo e dall’esempio di San Luigi.
L’immedesimazione con la Chiesa e la sua storia bimillenaria, specialmente quando essa è vittima di persecuzione, come accade ancora oggi in diverse parti del mondo. Riconoscere e far conoscere chi siamo, come Cristiani, vivendo la missione di propagare la Fede. Glorificare la Croce, il sacrificio di Cristo, il solo motivo di vanto per un Cristiano. Nessuno, però, realizza la propria vocazione da solo, ha proseguito Don Damiano, poiché regola della vita è la “compagnia in cammino” e per noi che siamo parte dell’Ordine, è la compagnia dell’Ordine…sia con i confratelli con cui condividiamo il cammino, sia con chi di loro ci ha preceduto.

Nella Liturgia della Parola, la Prima lettura è stata recita da Eugenio Della Chiesa, Cavaliere di Giustizia (Foto a destra sopra) e il Salmo responsoriale da Alberto Villarboito, Cavaliere di Merito con Placca (Foto a sinistra sopra).
Al termine della Celebrazione, il Referente di Torino, Paolo Giannetto, Cavaliere di Merito, ha recitato la preghiera del Cavaliere Costantiniano, la stessa tante volte innalzata dallo stesso Duca de Vargas Machuca nel corso della sua vita al servizio di Cristo e dell’Ordine Costantiniano.
Quale particolare espressione di affetto e gratitudine verso il defunto Presidente della Real Commissione per l’Italia, il Delegato, il Marchese Andrea Serlupi Crescenzi, Cavaliere di Giustizia, ha letto l’antica preghiera a San Isidoro Agricoltore, Patrono della Famiglia de Vargas Machuca (foto centrale sopra). Poi, ha condiviso una lettera di vicinanza inviata dai figli del defunto, il Duca Don Tomas de Vargas Machuca e la Contessa Donna Fadrique Donà dalle Rose, dei Duchi de Vargas Machuca, in occasione di questa celebrazione di suffragio, le cui parole hanno ulteriormente ricordato l’importanza dell’impegno di vita cristiana che ogni Cavaliere e Dama si assume nel momento in cui diviene parte di questa antica “compagnia in cammino”, quale è l’Ordine Costantiniano.
Precedente:
- Prima parte – Real Commissione per l’Italia e Delegazione di Roma e Città del Vaticano, Real Commissione per la Serenissima Repubblica di San Marino, Delegazione della Lombardia [QUI]
A seguire: