Come abbiamo annunciato [QUI], domenica 30 gennaio 2022, vigilia del dies natalis della Beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, la Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha onorato l’eccezionale figura, con una solenne Celebrazione Eucaristica nell’antica chiesa Collegiata di Santa Maria della Scala in Moncalieri, alle porte di Torino, presieduta dal parroco, Can. Paolo Comba.

Come già anticipato, la scelta di questo insigne luogo si basa sul legame tra la Beata e la Città. Infatti, dal 1821 al 1824, in seguito all’abdicazione di suo padre, Re Vittorio Emanuele I, l’allora Principessa visse con in suoi augusti genitori e le sue sorelle proprio a Moncalieri, nel prestigioso Castello Reale che ne domina il centro storico, vanto dell’intero territorio piemontese. In alcuni scritti relativi alla sua vita, descrivendo uno dei luoghi che più entrarono nel cuore della giovane una volta divenuta Regina delle Due Sicilie, ossia il verdissimo borgo di San Leucio, alle porte di Caserta, viene sottolineato come questo le ricordasse moltissimo proprio la sua prima età in Moncalieri.

Per la ricorrenza della sua “nascita al Cielo”, Maria Cristina è simbolicamente tornata in questa città a lei cara, grazie all’impegno del parroco: durante il sacro rito e per l’intera giornata è stata esposta alla venerazione dei fedeli una reliquia ex ossibus della Beata, preziosissimo “tesoro celeste” donato alla Collegiata dal Postulatore della causa di beatificazione della Regina, Fra Giovangiuseppe Califano, O.F.M.

Ad accogliere il prezioso frammento giunto da Roma, fedeli agli impegni assunti nei confronti dell’Ordine Costantiniano e della Real Casa delle Due Sicilie, sono accorsi numerosi membri della Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta, sotto l’egida del Delegato, Nob. Avv. Paolo Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, Cavaliere di Giustizia, alla presenza del Delegato Vicario, Dott. Mario Rodolfo Baschirotto, Cavaliere di Merito con Placca e altri illustri cavalieri giunti dalle varie referenze della Delegazione, insieme a postulanti ed amici, per onorare questo fulgido esempio di virtù cristiane.

Unitamente a loro, la Città si è resa presente con la partecipazione delle autorità civili nella persona della Dott.ssa Laura Pompeo, Assessore alla cultura, e militari, con il Comandante del Primo Reggimento CC Piemonte, Col. Andrea Intermite, unitamente al Capitano Marco Palumbo, in virtù del legame tra la Beata e la Residenza Reale che, attualmente ospita il Battaglione. Insieme a loro, anche una rappresentanza della stazione dei CC di Moncalieri ha presenziato alla celebrazione, sottolineando l’importanza di questo giorno, sia per la comunità civile, sia per l’Ordine Costantiniano.
Dopo l’ascolto delle letture proposte per questa domenica (Ger 1,4-5;17-19; Sal 70; 1 Cor 12,31-13,13) Don Paolo Comba ha proclamato il Vangelo di Luca (Lc 4, 21-30), offrendo quindi ai presenti spunti di profonda riflessione.

La pagina di Vangelo prosegue il racconto del ritorno di Gesù a Nazareth. Qui, nella sinagoga, aveva letto ai presenti la “descrizione” che il Profeta Isaia, centinaia di anni prima, predisse riguardo al Messia atteso, Colui che, ripieno di Spirito Santo, sarebbe arrivato per dare la libertà ai prigionieri, la vista ai ciechi, la vita ai morti, per annunciare una “buona notizia” (cfr. Lc. 1,1-4; 4, 14-21), ecco, per gli uomini di Nazareth, quella buona notizia si trovava, in quel momento, davanti ai loro occhi: Dio si è fatto carne, non è rimasto nella Parola, non è qualcosa di astratto, ma si mescola alla vita degli uomini. Due furono gli atteggiamenti scaturiti nei presenti in quel luogo, all’udire quelle parole: la meraviglia e, subito dopo, lo sdegno.
Nazareth, ha suggerito Don Paolo, non è tanto diversa dalla nostra realtà, da certi nostri modi di vivere la Fede e di rapportarci con Dio. In quella sinagoga i presenti avevano “catalogato” Gesù, imbrigliandolo nei loro preconcetti, nei pregiudizi… costui non è il figlio di Giuseppe, il falegname? Come può essere Dio?! Allo stesso modo, anche noi, oggi, cataloghiamo Dio nei nostri preconcetti, finendo per vivere, di conseguenza, una Fede abitudinaria. L’abitudine “spegne il Mistero!”, questo è l’accorato monito rivolto da don Paolo; perché l’abitudine, spiega, impedisce di cogliere la sorpresa, la meraviglia che Dio opera nella nostra vita. Il “peccato tutto nostro”, di questa nostra epoca, è proprio la mancanza di meraviglia, il non essere più in grado di lasciarsi sorprendere da nulla. Sicuramente la vita è anche impegno e fatica; sicuramente siamo stanchi…stanchi di una umanità malata, di una politica che non è al servizio del Paese, eppure Dio sorprende sempre! Come aveva ben compreso la Beata Maria Cristina, la quale – ha sottolineato Don Paolo – ripeteva spesso: “Credo in Dio, spero in Dio, amo Dio” basterebbe questo per “muovere il cuore”.
Purtroppo anche noi, come gli abitanti di Nazareth descritti nella pagina del Vangelo di Luca, a volte non cerchiamo Dio, bensì il “sensazionale”, il miracolistico, invece di lasciarci sorprendere da Lui nel quotidiano. Ben povera quella fede, constata ancora il parroco, che va a cercare solo i segni, i prodigi. Questi, ovviamente, sono presenti, hanno la loro importanza, ma anche ai miracoli ci si può abituare, se non si vive una Fede autentica, come seppe vivere proprio la Beata Maria Cristina, la Reginella Santa (così era amorevolmente chiamata dal suo Popolo Duosiciliano). Ella ha incontrato Dio nella sua vita, ne ha fatto esperienza nella condizione in cui si trovava, in cui Egli l’aveva posta. Non nel sensazionale, ma nella propria quotidianità seppe lasciarsi sorprendere da Dio. Solo alla luce della presenza di Cristo nella vita di ogni giorno, possiamo comprendere quell’amore per il prossimo, per la dignità di ogni essere umano, in particolare degli “ultimi”, che infiammò l’esistenza di Maria Cristina, tanto da meritarle il titolo di “Madre di poveri”, attribuitole da Papa Francesco in occasione della sua beatificazione. Un titolo accanto al quale don Paolo, nel corso della sua omelia, ne ha aggiunto uno di simpaticamente rappresentativo: “manager della Carità”, tanto era l’impegno della Reginella Santa nel soccorrere i più bisognosi, adoperandosi in svariati modi e sapendo essere un esempio trascinante. Quale miglior corona per questa eccezionale Sovrana, delle parole contenute nei versetti della prima lettera di Paolo ai Corinzi, che la liturgia di questo giorno propone ai fedeli, testo universalmente conosciuto come l’inno alla carità! (cfr. 1 Cor. 12, 31-13,13).
L’esempio offerto dalla Beata Maria Cristina, diviene scuola di Fede vissuta ogni giorno, in modo particolare, sottolinea il Can. Comba, per i Cavalieri della Sacra Milizia, per il loro cammino di ricerca di Dio, di soccorso alle ferite dei fratelli. Così, conclude il sacerdote, solo chi, come lei, accoglie la sorpresa di Dio nella propria vita, ne vedrà il compimento, per poi ottenere la vita eterna, che è “sorpresa delle sorprese”.

Al termine del Sacro Rito, a suggellare il legame tra la Beata Maria Cristina e Moncalieri, il Delegato ha donato alla città, nella persona dell’Assessore Pompeo, la medaglia dell’Ordine Costantiniano, unita ad una immagine della Beata. Gesto ricambiato con il dono dell’Assessore al Delegato di una stampa riproducente Moncalieri.
Infine, prima di congedarsi per il conviviale, la Beata Regina è stata salutata dalle note dell’Inno del Regno delle Due Sicilie, mirabilmente suonato dal Maestro Nino Ramognino al grand’organo della Collegiata moncalierese.
La solennità dell’occasione ha richiesto un notevole impegno organizzativo, per il quale è doveroso ringraziare, oltre alle menzionate autorità convenute, e il parroco della Collegiata che ha presieduto la Celebrazione: il Segretario Generale della Delegazione, Nob. Dott. Gabriele Gregorio dei Marchesi Sarlo, Cavaliere di Giustizia; il Referente per la Città di Torino, Dott. Massimo Trasforini, Cavaliere di Merito con Placca; il Cerimoniere di Delegazione, Cav. Arch. Massimo Tiberio; il Prof. Claudio Musso; postulanti e amici che hanno collaborato a vario titolo.
Tra costoro un sentito ringraziamento va al Dott. Giovanni Mirabella, Presidente dell’ASD Hope Running, associazione attiva dal 2018 in ambito umanitario con lo scopo di avvicinare le persone con disabilità e tutte le fasce deboli all’attività sportiva e grazie al cui generoso impegno, proprio in occasione della celebrazione della Beata Maria Cristina, sono stati donati generi alimentari alla Caritas delle Parrocchie di Santa Maria della Scala, del Beato Bernardo di Baden e della Santissima. Trinità di Moncalieri, andando, così, a sostenere gli sforzi dei suoi volontari nel soccorrere le oltre 150 famiglie in difficoltà, presenti nel territorio parrocchiale. Anche attraverso questo gesto, la Beata Maria Cristina, Madre dei poveri, continua ad essere un esempio che diviene presenza nel cammino quotidiano.