Cavalieri del Lussemburgo alla chiusura dell’Ottava di N.S. Consolatrice degli Afflitti

Come tutti gli anni, i Cavalieri della Real Commissione per il Granducato del Lussemburgo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio domenica 14 maggio 2023 hanno partecipato alle cerimonie per la chiusura dell’Ottava di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti, con la processione che chiude la quindicina dell'Ottava, l’adorazione eucaristica e il saluto alla Famiglia Granducale: il Granduca, S.A.R. Enrico di Lussemburgo e la Granduchessa Consorte del Lussemburgo (nata Maria Teresa Mestre y Batista), con il Principe ereditario Guillaume e la Principessa Stéphanie (nata Contessa de Lannoy), con i due figli, il Principe Charles di Lussemburgo (nato il 10 maggio 2020), secondo in linea di successione e il Principe François di Lussemburgo (nato il 27 marzo 2023).

La processione si è svolta attraverso le vie della capitale lussemburghese con un preciso ordine di precedenze, che fu stabilito nel 1939 e comprende ben 73 nomi di enti, associazioni, sindacati, Ordini religiosi, seminario, clero secolare, il Capitolo della cattedrale, la società “Harmonie municipale” della capitale, le bambine e i bambini biancovestiti della prima comunione, la banda musicale dei militari, i gruppi a cavallo che aprono e chiudono la processione alla quale fa ala una fiumana di gente, poiché ogni Lussemburghese si crede in dovere di parteciparvi attivamente con canti, con in mano ceri e corone del rosario.

La miracolosa statua procede sotto un grande baldacchino e sembra portata in trionfo: corona d’oro sul capo, donata da Pio IX per l’incoronazione centenaria del 1866, col braccio sinistro regge il Bambino in atto di benedire e con la mano destra stringe lo scettro, da cui pende una chiave d’oro massiccio che riproduce quella della fortezza.

Subito dopo la processione, la Famiglia Granducale si è affacciata sul balcone del Palazzo per il saluto.

L’Ottava è la più importante festività religiosa del Granducato, in onore Nostra Signora del Lussemburgo, Maria Mutter Jesu, Consolatrix Afflictorum, Patrona Civitatis et Patriae Luxemburgensis (Maria Madre di Gesù, Consolatrice degli Afflitti, Patrona della Città e del Granducato di Lussemburgo), durante la quale pellegrini provenienti da tutto il Paese e dalla Grande Regione giungono alla Città di Lussemburgo. La tradizione del pellegrinaggio risale al 1666, quando si volle ringraziare Nostra Signora degli Afflitti per la liberazione dalla Peste. All’inizio l’Ottava durava 8 giorni (da cui il nome) e oggi si estende per due settimane: inizia la IV Domenica dopo Pasqua (quest’anno il 30 aprile) e si chiude la VI Domenica dopo Pasqua (quest’anno il 14 maggio) con la Processione dell’Ottava. Tutte le organizzazioni civili, militari e religiose “prenotano” una data e un orario all’interno dell’Ottava per celebrare la Santa Messa davanti all’immagine di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti nella Cattedrale.

La chiesa venne eretta dai Gesuiti, stabilitisi in città nel 1594, terminata dopo otto anni di lavori il 17 ottobre 1621 e dedicata all’Immacolata Concezione. Nel 1773 la Compagnia di Gesù viene soppressa da Papa Clemente XIV e nel 1778 la loro chiesa viene elevata a parrocchiale e intitolata ai Santi Nicola e Teresa. Da quando nel 1796 la cappella dei pellegrini sul Glacis fuori le mura fu distrutta dalle truppe rivoluzionarie francesi, la parrocchiale accoglie la statua miracolosa di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti. Da allora la statua miracolosa di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti troneggia sull’altare maggiore, dove pellegrini del Granducato e di molte nazioni vicine, come la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi e la Germania vengono ad implorare il soccorso di Nostra Signora del Lussemburgo.

Nel 1801 la chiesa cambia dedica e viene intitolata a San Pietro, per poi ritornare alla Madonna nel 1848. Con il raggiungimento dell’indipendenza statale, quando la Chiesa lussemburghese fu resa autonoma da quella belga e tedesca e il 2 giugno 1840 venne eretto il Vicariato apostolico di Lussemburgo per effetto del breve Ubi universalis Ecclesiae di Papa Gregorio XVI, la chiesa fu elevato al rango di cattedrale. Poi, il 27 settembre 1870 il Vicariato apostolico fu elevato a Diocesi con il breve In hac Beati Petri di papa Pio IX e la Diocesi elevata al rango di Arcidiocesi il 23 aprile 1988 con la bolla Sicut homines di Papa Giovanni Paolo II.

Al di sopra della chiesa superiore, tre agili campanili si slanciano nel cielo come “una mano che presta il giuramento d’amore e di fedeltà a Maria”. Sulle campane ricorrono scritte come Patriam serva Filio Regi, Magna Patrona (Conserva al Figlio Re la Patria, o grande Patrona).

Il culto di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti in Lussemburgo

L’ambiente politico, sociale e religioso all’inizio dell’Ottava in onore di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti fu caratterizzato dalla Guerra dei Trent’anni (1618-1648), dalla Peste (1626-1636), di cui morirono due terzi della popolazione, e dalle carestie. Allo stesso tempo, la missione dei gesuiti aveva un obiettivo chiaro: attraverso un’attraente religiosità popolare, la fede cattolica doveva essere rafforzata nello spirito della Controriforma del Concilio di Trento (1545-1563), per prevenire la diffusione del protestantesimo. Il 10 maggio 1666 Maria, Madre di Gesù, Consolatrice degli afflitti, viene eletta patrona della Città di Lussemburgo e le furono consegnate simbolicamente le chiavi della Città. Il 20 febbraio 1678 la Consolatrice degli Afflitti viene eletta patrona del Ducato di Lussemburgo e della Contea di Chiny. Il culto di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti è stato sempre il punto di riunione religioso e nazionale del Granducato del Lussemburgo, soprattutto in tempi di prove e di sconvolgimenti bellici e politici molto frequenti prima della Conferenza di Londra dell’11 maggio 1867, quando il Granducato fu riconosciuto come Stato indipendente. La caratteristica del culto consiste, dal XVII secolo, nei pellegrinaggi durante l’0ttava annuale, di tutte le parrocchie del Granducato al santuario della capitale. Per l’occasione, la statua scolpita in legno di tiglio policromo, alta 73 cm, abbigliata all’uso spagnolo medioevale, è esposta sullo speciale “altare votivo” in ferro battuto, opera del lussemburghese Pierre Petit nel 1776.

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