Gli incontri di maggio e giugno 2024 della Delegazione Napoli e Campania

La Segreteria Generale della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio comunica il calendario per i prossimi incontri nei mesi di maggio e giugno 2024. Verrà celebrata una Santa Messa per il terzo anniversario della beatificazione del giudice Rosario Livatino; si svolgerà la presentazione del libro “Le piazze della città di Napoli e la casa dell'Annunziata”, dopo 400 anni una nuova edizione commentata; è annunciato l’annuale Pellegrinaggio al Santuario Abbazia di Montevergine e la concessione di una Borsa di Studio; la Delegazione parteciperà alla Solenne Santa Messa e Processione del Corpus Domini a Nola.
Rosario Livatino

Giovedì 9 maggio 2024, ore 17.30
Cappella magistrale di San Giuseppe dei Nudi
Complesso Monumentale di San Giuseppe dei Nudi
via San Giuseppe dei Nudi 72
Napoli
Santa Messa per il terzo anniversario della beatificazione del giudice Rosario Livatino

La Santa Messa, organizzata dalla Fondazione San Giuseppe dei Nudí, in collaborazione con il Centro Studi Rosario Livatino e la Delegazione di Napoli e Campania, è celebrata dal Cappellano Capo della Delegazione di Napoli e Campania, Fra’ Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli.

Il beato Rosario Livatino è una figura esemplare nella magistratura italiana. In tutta la sua vita e nell’ambito del suo impegno professionale ha coniugato il suo ruolo di magistrato di prima linea, in aperta lotta contro la mafia, con i suoi solidi principi cristiani, che applicava irrinunciabilmente anche nei rapporti con coloro che egli inquisiva. Livatino considerava il suo lavoro come una vera missione, connaturata alla sua Fede. Questo modo singolare di porsi nel suo ambiente lavorativo, lo portò ad essere beatificato il 9 maggio 2021, nel giorno dell’anniversario della Visita Pastorale del 1993 nella Valle dei Templi di San Giovanni Paolo II, che al termine dell’Omelia della Messa lanciò a braccio un duro anatema contro i mafiosi, espressione della “cultura della morte”: «Questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane, devono capire, devono capire che non si permette uccidere innocenti! Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!».

Copertina libro

Venerdì 10 maggio 2024, ore 17.30
Cappella magistrale di San Giuseppe dei Nudi
via San Giuseppe dei Nudi 72
Napoli
Presentazione del libro Le piazze della città di Napoli e la casa dell’Annunziata. Dopo 400 anni una nuova edizione commentata

Interverranno:

  • Avv. Ugo de Flaviis, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Presidente Fondazione San Giuseppe dei Nudi
  • Ing. Gionata Barbieri, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Presidente Accademia di Arnau Roger, Cavaliere di Merito P.A.
  • Curatore del volume, Prof. Gianandrea de Antonellis, dei Baroni de Antonellis, Direttore Sezione Accademica “Pensiero Politico di Napoli ispanico”.

La presentazione è organizzata dal Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi e dall’Accademia di Arnau Rogen, in collaborazione con la Delegazione di Napoli e Campania e il patrocinio morale del Consolato Generale di Spagna in Napoli.

Il volume Le piazze della città di Napoli e la casa dell’Annunziata, a cura del Prof. Gianandrea de Antonellis (D’Amico Editore 2023), raccoglie quattro saggi dell’erudito seicentesco Francesco Imperato, che risultano particolarmente utili per intendere il funzionamento delle istituzioni della Napoli ispanica. Si tratta innanzitutto del Discorso politico sul reggimento delle Piazze della Città di Napoli che ricostruisce la genesi del “parlamento” cittadino. Segue lo studio sui Privilegi, capitoli e grazie concesse al fedelissimo Popolo Napolitano, in cui sono difesi i diritti della Piazza del Popolo, con l’annesso Discorso sui Capitani delle Ottine. Chiude la rassegna il discorso sulla Origine e reggimento della santissima Casa dell’Annunziata, che illustra efficacemente il funzionamento di questa fondamentale istituzione privata di soccorso ai bisognosi.

Data ancora da definire nel mese di maggio 2024
Mercogliano
Pellegrinaggio al Santuario Abbazia di Montevergine

Il pellegrinaggio si svolgerà sotto la guida di Padre Antonio Chirichella, Direttore dell’Ufficio liturgico diocesano dell’Abbazia territoriale di Montevergine.

L’Abbazia di Montevergine, fondata all’incirca nel 1118 da San Guglielmo da Vercelli e intorno al cui santuario si sviluppa presto un forte culto mariano, fu eretta in abbazia nullius con due provvedimenti: di Papa Alessandro IV nel 1261 e di Papa Urbano IV nel 1264. Essi costituiscono il punto di arrivo dell’espansione spirituale e temporale raggiunta dall’abbazia nell’Italia meridionale, arrivando essa a comprendere San Giovanni degli Eremiti in Sicilia ed esercitando, dal 1195, i poteri feudali su Mercogliano.

Nel XII secolo, cuore del medioevo cristiano, San Guglielmo incarna una delle immagini più elevate dell’uomo di Dio. Apostolo e pellegrino, perennemente in marcia, Guglielmo dedicò la sua vita, per molti aspetti avventurosa e fantasiosa, alla diffusione del Vangelo in ogni luogo e presso ogni genere di umanità. Nell’ambito del cristianesimo medioevale, egli rappresentò un anello di congiunzione fra le esperienze dei monaci che guidarono la riforma dell’ordine benedettino dagli eremi di Camaldoli, Vallombrosa e Chiaravalle, e il ritorno ad una religiosità più viva e spontanea, semplice e popolare, meglio adatta a interpretare il modello evangelico. Per questo motivo Guglielmo è stato spesso affiancato alla figura di San Francesco, sebbene il “poverello” di Assisi nascerà soltanto quarant’anni dopo la morte del fondatore di Montevergine. La sua opera di apostolato nel Meridione di Italia precorre quella di San Francesco, tuttavia un’iconografia e una letteratura troppo scarse, sorte comune a quella di molti altri precursori, non ci restituiscono oggi la giusta misura della vita e delle opere di San Guglielmo da Vercelli.

La vera storia del Santuario di Montevergine comincia con la consacrazione della prima chiesa da parte del Vescovo di Avellino, quando (come si esprime il primo biografo) «edificata la chiesa e raccolto ivi non piccolo numero di persone per il servizio di Dio, dietro il parere comune, Guglielmo decise che la suddetta chiesa fosse dedicata ad onore di Maria, Madre di Dio e sempre Vergine». Perciò il Santuario di Montevergine deve la sua origine non già ad un’apparizione della Madonna o a qualcosa di simile, ma a quello spirito ascetico mariano di San Guglielmo e dei suoi discepoli, che, non senza ispirazione divina, vollero costruire a Montevergine un faro di devozione alla Madonna, consacrandole su quel monte una chiesa e dedicandole il primitivo cenobio. Guglielmo, acceso il fuoco dell’amore di Dio e della Vergine sul sacro monte, si porta altrove consigliere di potenti, soccorritore di umili, operaio infaticabile nell’edificare le case del Signore e dei suoi religiosi, che dappertutto gli fanno intorno spessa corona. La sua laboriosa giornata terrena si chiude il 24 giugno 1142, nel Monastero del Goleto, presso Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino).

Ben presto alle dipendenze del Monastero di Montevergine sorsero molti altri monasteri, sviluppandosi in tal modo la Congregazione verginiana. I secoli XII-XIV segnarono il massimo splendore di questo istituto: papi, re, principi e grandi feudatari fecero a gara nell’arricchire Montevergine chi di beni spirituali, chi di munifici doni, chi di larghi feudi e di protezione sovrana. La Congregazione ebbe molto a soffrire durante il Grande Scisma d’Occidente (1378-1420), e così cominciò a declinare, prendendo addirittura una piega vertiginosa dal giorno in cui l’infausta commenda (1430-1588) fece passare la responsabilità del governo abbaziale su uomini che non avevano altro interesse che di percepire le laute prebende dei benefici ad essi assegnati. Questa fatale discesa si cercò di frenare dopo il 1588 con un secondo periodo di risveglio e di vitalità; ma in seguito intervennero altri fattori, che distrussero quasi completamente la Congregazione nelle due fatali soppressioni del 1807 e 1861. A stento si salvò il Santuario, come a tenere accesa per i secoli la devozione alla Madonna e al suo servo fedele, Guglielmo da Vercelli.

Domenica 2 giugno 2024, ore 19.00
Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta
Nola
Solenne Santa Messa e Processione del Corpus Domini

Presiede Mons. Francesco Marino, Vescovo di Nola, assistito dal Capitolo della Cattedrale. Alla Santa Messa segue alle ore 20.00 la tradizionale Processione del Corpus Domini per le strade del centro storico della città con partenza e rientro in Cattedrale.

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