Su invito della Diocesi di Viterbo, una qualificata rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Delegato, il Nob Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro, ha presenziato domenica 12 maggio 2023 alla tradizionale processione che, partita da Piazza Roma ha raggiunto il grazioso rifugio eremitico dedicato a San Michele Arcangelo, Protettore della cittadina.
I Cavalieri Costantiniani, particolarmente devoti al Principe delle Milizie Celesti, hanno prestato la scorta d’onore alla statua di San Michele Arcangelo, assistendo successivamente alla Santa Messa, celebrata presso il suggestivo Santuario, che sorge su di un colle, raggiungibile attraverso Porta Tiberina ed una caratteristica strada tutta a zig zag, “Le Piagge”.
La piccola chiesa, che venne costruito nel 1358, ha sulla facciata un rosone in alto e sulla parte laterale che guarda verso il paese è incorporato un campanile a vela con una campana. Nell’interno si trova una statua di San Michele Arcangelo, in peperino. a grandezza naturale. Anticamente la patrona di Vitorchiano era la Madonna Assunta in Cielo, alla quale è dedicata la chiesa principale. In seguito nel 1319 fu scelto l’Arcangelo Michele, che ha difeso la fede in Dio contro le orde maligne di Lucifero che operano la scissione da Dio, precipitando negli Inferi.
Sembra che a voler questo cambiamento fu il parroco del tempo che recatosi a Sant’Angelo del Gargano, in Puglia, dove l’8 maggio del 490 nella grotta sul Gargano era avvenuta l’apparizione di San Michele Arcangelo al Vescovo di Siponto, San Lorenzo Maiorano. Da cui la devozione al Principe della Milizia Celeste riprese a diffondersi rapidamente in tutta l’Europa. Al suo ritorno a Vitorchiano, il parroco avrebbe esternato il desiderio di proclamare San Michele nuovo protettore del paese e di costruire una chiesa in suo onore. E così, con il consenso del paese, costruì la chiesa.
Fino a non molto tempo fa, dopo la processione, accadeva la “Pacchia”, pranzo completo e gratuito che il Comitato dei festeggiamenti offriva a tutti i pellegrini, nei locali attigui alla chiesa. Oggi rimane ancora l’usanza della “Poggiata”. A seguire è rimasta ancora l’usanza della “Poggiata”, che consiste nel trattenersi dopo la cerimonia religiosa, a gustare le caratteristiche ciambelle all’anice e il vino che i “Festaroli” distribuiscono gratuitamente ai presenti.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta:
sii il nostro aiuto contro la malvagità
e le insidie del demonio.
Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini
e Tu, Principe della Milizia Celeste,
con il potere che ti viene da Dio,
incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo
per far perdere le anime.
Amen.