Incontro preparatorio alla Santa Pasqua con Mons. Giovanni Tonucci e visita alla mostra del Perugino a Fano

Le Delegazioni delle Marche e Romagna e della Serenissima Repubblica di San Marino del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio hanno svolto sabato 16 marzo 2024, come abbiamo annunciato [QUI], un incontro preparatorio alla Santa Pasqua a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, seguito da una visita alla mostra-dossier Pietro Perugino a Fano. “Primus pictor in orbe”, che espone in particolare la Madonna con il bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e la Maddalena, detta Pala di Durante.
Quadro

Partendo dall’antica chiesa di Santa Maria del Suffragio, sede della pluricentenaria omonima Confraternita, i Cavalieri, delle Dame, dei Postulanti, dei familiari e degli ospiti, guidati dal Delegato Nob. Dott. Carlo dei Conti Cicconi Massi, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca Oro, con Mons. Umberto Gasparini, Cappellano di Merito e il Priore della Confraternita di Santa Maria del Suffragio, Carlino Bertini, Cavaliere di Merito Carlino Bertini, hanno attraversato in processione le vie della città per raggiungere la chiesa romanica di San Pietro in Episcopio, dove sono stati accolti da Mons. Giovanni Tonucci, Nunzio Apostolico, Arcivescovo Prelato emerito di Loreto, Cappellano Gran Croce di Merito.

Dopo i saluti di benvenuto ed una breve presentazione del suo operato per conto della Santa Sede, rallegrandosi della sua ultra decennale appartenenza alla Sacra Milizia, Mons. Tonucci ha dapprima richiamato all’attenzione il ruolo “militante” dell’Ordine Costantiniano, finalizzato, come da Statuto, alla Glorificazione della Croce, alla Propaganda della Fede e alla Difesa di Santa Romana Chiesa.

Poi, la lectio divina è stata imperniata in particolare su due brani del Vangelo secondo Giovanni: «Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27) e «Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Questi due brani evidenziano il ruolo centrale del Cristo Salvatore, misura e termine del giusto rapporto tra uomini e nazioni, in un periodo storico attuale caratterizzato dai numerosi conflitti, alcuni ormai decennali, che affliggono l’umanità.

Ha fatto seguito la celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Giovanni Tonucci, concelebrante da Mons. Umberto Gasparini, Cappellano di Merito.

Dopo il pranzo conviviale nei locali dello storico Palazzo dei Conti Bracci, si è svolta una visita al Museo Civico del Palazzo Malatestiano, che fino al 7 aprile 2024 ospita presso la sala Morganti al 7 aprile 2024 la mostra-dossier Pietro Perugino a Fano. “Primus pictor in orbe”. La mostra, curata da Anna Maria Ambrosini Massari con Emanuela Daffra, è realizzata dal Comune di Fano, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e con il contributo della Regione Marche. “Primus pictor in orbe” (primo pittore al mondo), così viene descritto Perugino nel contratto del 1488 che lo portava a lavorare a Fano, dove avrebbe realizzato due opere eminenti: la Madonna con il bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e la Maddalena, detta Pala di Durante, e l’Annunciazione.

La Pala di Durante, dipinta a olio su tavola, fu eseguita per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Nuova di San Lazzaro e fu realizzata a più riprese, tra il 1488 e il 1497. È così definita dal nome che compare nell’iscrizione sul piedistallo ai piedi della Vergine: Durante di Giovanni Vianuti, che nel 1485 fece un lascito ai frati Minori Osservanti, il cui convento venne più tardi trasferito nell’attuale sede della chiesa di Santa Maria Nuova.

Il pannello principale raffigura la Madonna con il Bambino seduta su un alto trono con ai lati i santi. Il gruppo è disposto all’ombra di un chiostro rinascimentale, aperto sullo sfondo verso un luminoso paesaggio collinare. A completamento della pala, una lunetta con Cristo in Pietà tra i dolenti e santi Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea e una predella con cinque Storie della vita della Vergine, alla cui realizzazione o perlomeno progettazione grafica, alcuni storici dell’arte ritengono che abbia collaborato il più geniale allievo di Perugino e futuro protagonista della scena artistica, Raffaello Sanzio, allora appena quattordicenne.

La mostra-dossier consente di vedere come mai prima la Pala e ogni sua sezione, attorno a cui sono disposti resoconti dell’eccezionale restauro e confronti fondamentali, grazie a riproduzioni digitali. In particolare, quello con la cosiddetta “pala gemella”, realizzata per l’altare maggiore della chiesa degli osservanti di Senigallia. Un confronto accattivante, con elementi didattici e scientifici di straordinaria importanza, che ci portano dentro le grandi botteghe artistiche del tempo.

Il percorso espositivo, e le sue ricostruzioni virtuali e riproduzioni, raccontano i momenti che comprendono l’attività fanese, dallo scorcio degli anni Ottanta per arrivare alla conclusione della Pala di Durante nel 1497, quando Perugino era all’apice della carriera e, dopo il successo della direzione del cantiere sistino in Vaticano, lavorava a un ritmo vorticoso che imponeva il riutilizzo di invenzioni fortunate, con variazioni più e meno significative e con l’aiuto di collaboratori. L’epocale restauro, curato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha riportato la Pala al suo splendore ed ha permesso di approfondire lo studio dell’opera del Perugino, attraverso un’estesa campagna di indagini diagnostiche, radiografiche, fotografiche e multispettrali e dell’esame dei manufatti al verso, ad opera di un gruppo di lavoro multidisciplinare di restauratori specializzati, storici dell’arte, esperti scientifici e fotografi. Sezione di centrale importanza, che accompagna il percorso della mostra, è quella relativa alla documentazione del restauro, fonte di molte nuove e ulteriori acquisizioni e precisazioni.

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