La Delegazione Liguria onora San Giovanni Battista, patrono di Genova

Lunedì 24 giugno 2024, nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità della Natività di San Giovanni Battista, Genova ha celebrato il patrono della Città. Dopo il Canto dell’Ora Media alle ore 10.30 presso la cappella di San Giovanni Battista, nella stupenda cattedrale di San Lorenzo l’Arcivescovo metropolita di Genova ha presieduto la celebrazione del Pontificale e alle ore 17.00 i solenni Vespri del Battista, durante le quali ha pronunciato il suo discorso alla Città, ai suoi amministratori e a tutti coloro che operano nel territorio dell’Arcidiocesi di Genova.
Benedizione

Ai solenni Vespri presieduti dall’Arcivescovo metropolita di Genova, Mons. Marco Tasca, OFM Conv. ha partecipato, in accordo con il Cerimoniere della Curia genovese, Mons. Gianluigi Ganabano, oltre alla consueta rappresentanza del Sovrano Militare Ordine di Malta, guidata dal Delegato per la Liguria, Dott. Augusto Vianson, Cavaliere di Grazia Magistrale in Obbedienza; e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, guidata dal Delegato per la Liguria, Cav. Eros Bassano Betti; dopo tanti anni, anche una rappresentanza degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, guidata dal Vice Delegato Regionale, Dott. Uff. Matteo Giachino; e una rappresentanza della Delegazione della Liguria del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Delegato, Nob. Luigi Filippo Granello di Casaleto, Cavaliere di Giustizia, con il Cappellano Capo di Delegazione, Don Fabio Pagnin, Cappellano di Merito, che ha partecipato tra i molto presbiteri presenti.

A causa delle avverse condizioni meteorologiche, non si è svolta la tradizionale processione da via San Lorenzo fino al Porto Antico, per la benedizione della Città e del mare, con l’Arca delle ceneri del Battista, una cassa argentea del XVI secolo, e i crocifissi processionali delle Confraternite liguri.

Al termine dei Vespri, Mons. Tasca ha benedetto la Città e il mare dal sagrato della cattedrale, mentre alcuni dei crocifissi processionali delle Confraternite sono stati esposti per la prima volta all’interno della cattedrale.

Il discorso di Mons. Marco Tasca alla Città: «Lavoriamo insieme per costruire un futuro nuovo e solidale»

Nel suo discorso alla città, l’Arcivescovo metropolita di Genova ha affrontato i temi del lavoro, della salute e della democrazia, riferendoli all’attualità e alle grandi questioni legate a Genova e al suo sviluppo. In conclusione, l’Arcivescovo ha rimarcato la necessità di mantenere costante l’attenzione sui più deboli: «È il punto di partenza per lavorare insieme come Chiesa, organizzazioni pubbliche e private, per essere congiuntamente rivolti alla costruzione di un modello di sviluppo nuovo e solidale. Rinnoviamo il nostro impegno per porci insieme a servizio di questa speranza. Possiamo ancora annunciare insieme al mondo che ogni gesto di solidarietà e collaborazione rappresenta la più efficace contestazione di visioni individualiste e pessimiste del futuro».

Il testo integrale del discorso pronunciato da Mons. Marco Tasca [QUI].

Il Sindaco di Genova, Marco Bucci, presente tra le autorità cittadine, ha dichiarato: «È con grande gioia e orgoglio che ci siamo ritrovati per celebrare insieme una delle tradizioni più amate e sentite della nostra Città. Questa celebrazione, che affonda le sue radici nelle antiche usanze del nostro territorio, rappresenta non solo un momento di festa e di condivisione, ma anche un’occasione per riflettere sul nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. San Giovanni Battista, il nostro patrono, è simbolo di luce, speranza e rinnovamento. Il fuoco del tradizionale falò di ieri sera non è solo una rappresentazione fisica di queste qualità, ma anche un simbolo del calore della nostra comunità e della nostra capacità di guardare avanti con fiducia e determinazione».

Le confraternite ligure: percorso tra storia, arte e devozione in occasione della solennità della Nascita di San Giovanni Battista

In occasione della solennità della Nascita di San Giovanni Battista, Patrono di Genova, l’Arcidiocesi, il Priorato delle Confraternite e il Comune dedicano alcune iniziative alle ben 130 Confraternite sul territorio.

La storia delle Confraternite ha radici molto lontane, e permetterne la riscoperta da parte dei genovesi e dei tanti turisti che affollano la città è un riconoscere il loro valore anche sociale.

L’obiettivo è porre l’attenzione sul patrimonio delle Confraternite, che a Genova sono attive da 800 anni, per far conoscere non solo il loro valore artistico, rappresentato in particolare dalla maestosità dei Cristi processionali, delle casse e delle cappe, ma anche l’attività delle Confraternite, che è di supporto alla vita diocesana e delle parrocchie.

Le Confraternite hanno radici antiche, ma ancora oggi nella giornata del Patrono si ritrovano insieme come parte della Chiesa. Quest’anno, in occasione della solennità della Nascita di San Giovanni Battista si presentano alla città, permettendo di far scoprire i registri del linguaggio che le contraddistingue, dai crocifissi processuali, alle vesti, fino alle loro attività.

I crocifissi processuali delle confraternite – straordinari esempi dell’arte scultorea lignea settecentesca genovese, opere antiche di Anton Maria Maragliano, Pasquale Navone e dei loro allievi – rimarranno esposti in cattedrale fino a domenica 30 giugno 2024.

Il Battista e il legame con Genova

San Giovanni Battista è l’ultimo dei grandi profeti d’Israele; precursore e primo testimone di Gesù Signore; predicatore della conversione e dell’amore del prossimo perché è vicino il regno dei cieli; impartisce ai discepoli il battesimo di conversione in remissione dei peccati (Matteo 3, 2; Marco 1, 4) e in questo contesto battezzatore di Gesù; martire per la difesa della legge morale.

Podcast – Riflessioni sulle letture festive – Solennità della Natività di San Giovanni Battista: “Ti renderò luce delle nazioni” (Isaia 49, 6) [QUI]

Il legame della Superba con il Battista risale alla Prima Crociata, quando un gruppo di militi Genovesi della spedizione verso Antiochia guidati da Guglielmo Embriaco, nel 1098 sbarcarono a Myra (Demre, nell’attuale Turchia meridionale), dove trafugarono le reliquie di San Giovanni Battista dalla chiesa di San Nicola di Myra. Ufficialmente le “prelevarono per portare in un luogo più sicuro”, come descrive il Giustiniani. La leggenda racconta, che i Genovesi originariamente stessero cercando le spoglie di San Nicola e che il ritrovamento dei resti di San Giovanni Battista fu casuale.

Secondo quanto riportano le fonti, le cenere del corpo del Battista, che venne cremato dopo il martirio, inizialmente furono divise tra le varie navi che partecipavano alla spedizione. Però, un fortunale impedì la partenza delle imbarcazioni, fino a che i sacri resti vennero riuniti su una sola di esse e così poterono arrivare trionfalmente a Genova nel 1099.

Per adeguatamente conservare e onorare quelle ceneri, già nel corso del XII secolo venne approntata una prima Arca che, secondo una tradizione tardo-Seicentesca sarebbe stata un’offerta devozionale dell’Imperatore Federico Barbarossa. Questa, dalla forma a capanna e rivestita da lamine d’argento a rilievo ove, su quelle della faccia anteriore sono figurate le scene del martirio, è conservata nello stesso ambiente del Piatto, a poca distanza dallo stesso.

Intorno al 1225 venne approntata una nuova Arca, questa volta in marmo, opera di uno degli scultori francesi che allora lavorava ai portali maggiori della chiesa, funzionale a conservare quelle reliquie all’interno della cattedrale, dove si trova tuttora all’interno della cappella dedicata a San Giovanni Battista lungo la navata sinistra.

Poi, a partire dal 1327, ricordando la miracolosa partenza delle ceneri da Myra, a quelle reliquie venne attribuita il potere di proteggere la navigazione delle navi, sicché da quella data San Giovanni Battista venne proclamato patrono di Genova e le sue reliquie portate in processione il giorno della solennità del 24 giugno.

La cassa processionale delle ceneri di San Giovanni Battista

Nel corso della tradizionale processione del 24 giugno, l’Arcivescovo di Genova con le reliquie di San Giovanni Battista benedice la Città e il mare, invocando la protezione di Dio sui naviganti e sulle merci che gli stessi trasportano. Quest’uso determinò nel tempo la necessità di approntare un apparato adeguato, ovvero una preziosa cassa processionale sulla quale collocare le reliquie – conservate in cattedrale dentro l’altare della cappella di San Giovanni Battista – per il loro trasporto lungo le vie cittadine.

La cassa venne commissionata dai Priori della cappella del Battista e realizzata tra il 1438 e il 1445 dal ligure Teramo Danieli, al quale si attribuisce il disegno complessivo, cui subentrò il ligure, in precedenza attivo a Siena, Simone Caldera, data la sua cultura artistica di livello internazionale.

La forma della cassa ripropone quella di una cattedrale in miniatura, sormontata da guglie e pinnacoli fittamente decorati. Ai quattro angoli sono posti due evangelisti (San Giovanni e San Matteo) e due santi protettori della città (San Giorgio e San Lorenzo). Nella parte centrale è narrata la storia del Precursore nei dieci episodi più salienti, dall’annuncio della sua nascita alla sepoltura dopo il martirio. Lungo i fianchi della cassa, entro fiorite edicole, è illustrata l’intera vita del Battista: dall’annuncio della sua nascita al padre Zaccaria, alla sepoltura dei suoi resti dopo il martirio.

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