La Delegazione Tuscia e Sabina partecipa alla Processione del Corpus Domini di Bolsena

Nello splendido borgo di Bolsena, sulle rive dell’omonimo lago, in provincia di Viterbo, la solennità del Corpus Domini ha inizio la sera della vigilia con l’esposizione di una delle Sacre Pietre. Domenica mattina 2 giugno 2024, le celebrazioni si sono aperte con le Sante Messe alle ore 08.00, 10.00 e 11.30, e si sono culminati alle ore 17.00 nella basilica dei Santi Giorgio e Cristina-Santuario del Miracolo Eucaristico a Bolsena, con la solenne Celebrazione Eucaristica animata con i canti eseguiti del Coro Polifonico Santissimo Salvatore e Vox Antiqua, e alle ore 18.00 con la solenne Processione con il Santissimo Sacramento e la Sacra Pietra, lungo il tradizionale percorso di circa 3 km (sembra sia il più lungo del mondo), completamente ricoperto dall’artistica infiorata realizzate dai gruppi di infioratori.
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Dopo la solenne Santa Messa presieduta dal Prefetto del Dicastero per il Clero, Cardinale Lazzaro You Heung-sik, alle ore 18.00 si è svolta la tradizionale processione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, con il Santissimo Sacramento e la Sacra Pietra, accompagnata dal gruppo di Sbandieratori e Musici Monaldeschi di Bolsena. Hanno preso parte il clero secolare e regolare, le Confraternite, le Autorità cittadine, provinciali e militari, e il popolo con devota compostezza.

Ha partecipato alla Processione del Corpus Domini a Bolsena, su invito della Diocesi di Orvieto-Todi, una qualificata rappresentanza di Cavalieri della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Inoltre, al mattino del 2 giugno, alla chiesa della Santissima Trinità in Viterbo, è stato svolto il servizio di assistenza ai fedeli per la cerimonia della Prima Comunione.

Il Miracolo Eucaristico di Bolsena

La solennità del Corpo e Sangue di Cristo vuole ricordare il miracolo eucaristico di Bolsena – piccolo comune del viterbese adagiato sulla sponda nord-orientale dell’omonimo lago – avvenuto in un giorno impreciso del 1263. Le più antiche cronache ci parlano di un sacerdote Boemo cui la tradizione dà il nome di Pietro da Praga, il quale in quel tempo di controversie teologiche sul mistero eucaristico fu assalito da dubbi sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrato. Per trovare finalmente pace, risolse nel suo animo di intraprendere un lungo pellegrinaggio di penitenza e meditazione alla volta di Roma per pregare sulla tomba di San Pietro. Dopo aver pregato sulla tomba del principe degli apostoli, rinfrancato nello spirito riprese il viaggio di ritorno verso la sua terra. Lungo la via Cassia si fermò a dormire a Bolsena nei pressi della basilica di Santa Cristina e per ringraziare Iddio, il mattino seguente, chiese di celebrare la Santa Messa.

Durante la celebrazione, dopo la consacrazione alla frazione dell’ostia, apparve ai suoi occhi un prodigio al quale da principio non voleva credere. Quell’ostia che teneva tra le mani era diventata carne da cui stillava miracolosamente abbondante sangue. Impaurito e allo stesso tempo pieno di gioia cercò di nascondere ai rari presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel candido corporale di lino usato per la purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sagrestia. Ma durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul pavimento tradendo la segretezza del prodigio.

A seguito del miracolo eucaristico del 1263, con la Bolla Transiturus de hoc mundo Papa Urbano IV decretò nel 1264 che la solennità del Corpo e Sangue del Signore fosse celebrata ogni anno in tutta la Chiesa universale e venne edificato il bellissimo e imponente duomo di Orvieto, cittadina umbra poco distante da Bolsena, dove è conservato al suo interno il reliquiario che contiene l’Ostia.

L’istituzione della processione del Corpus Domini trae le sue origini dalla cerimonia con la quale le reliquie del miracolo, traslate da Bolsena ad Orvieto, furono riposte in Santa Maria Prisca, alla presenza di Papa Urbano IV. Nel 1337 il governo di Orvieto stabilì di portare annualmente l’ostia consacrata e il Corporale in solenne processione per le vie della città. Per questa occasione, ogni anno, Orvieto abbellì vie, strade, piazze e palazzi di verdure, fiori, dipinti, arazzi e stoffe preziose.

Bolsena cominciò a celebrare solennemente la festa del Corpus Domini solo alcuni secoli più tardi dopo che i marmi macchiati di sangue (le “Sacre Pietre”), trasportati su un carro trionfale costruito per l’occasione, furono trasferiti dalla cappella del Corpo di Cristo per essere custoditi nella nuova Cappella del Miracolo. La prima solenne processione con le reliquie del miracolo risale soltanto al 1881.

Alla grandiosa processione, che si svolge con devota partecipazione e compostezza del popolo, prendono parte i religiosi locali e del Duomo di Orvieto, il vescovo diocesano, un cardinale, autorità cittadine, provinciali e militari. Il percorso della processione è lungo circa 3 km (sembra sia il più lungo del mondo) ed è completamente ricoperto da un’artistica infiorata, su disegno di base, con petali di fiori, foglie e semi. A livello individuale o in gruppi, gli abitanti delle vie interessate dal percorso della processione provvedono nei giorni precedenti l’evento alla raccolta dei fiori e alla preparazione dell’occorrente per i contorni dei disegni (fondi di caffè, segatura colorata) mentre il mattino stesso della festa alla raccolta dei fiori più delicati. Il grande impegno ha termine poco prima della solenne processione.

Nel suo messaggio per la chiusura dei lavori del 41° Congresso Eucaristico Internazionale, l’8 agosto 1976 a Bolsena Papa Paolo VI scrisse: «Bolsena non dimentica, ed oggi ripresenta a noi e al mondo il miracolo compiuto nel santuario della sua Santa Cristina, il quale miracolo ha ravvivato nella Chiesa d’allora e ravviva tuttora la coscienza interiore e ha perpetuato il culto esteriore, pubblico e solenne, dell’Eucarestia, del quale Orvieto e Bolsena conservano ed alimentano nel mondo l’inestinguibile fiamma».

L’infiorata a Bolsena

In occasione del Corpus Domini, domenica 2 giugno, un tappeto di petali colora e abbellisce le vie e le piazze del centro storico di Bolsena, che hanno visto poi il passaggio dalla solenne Processione con il Santissimo Sacramento e la Sacra Pietra.

Tra i momenti più emozionanti delle celebrazioni del Corpus Domini a Bolsena c’è la preparazione dei quadri da parte degli infioratori. I lavori sono iniziati la mattina presto. L’intera comunità partecipa all’allestimento dei quadri, realizzate con fiori di ginestre, fiordalisi, acacia, papaveri, rose, “fojone”, veccia, ortensie, calendule, garofani, margherite, e materiali di origine naturale come semi e foglie di varie tipologie. I colori predominanti in tutte le composizioni sono il giallo, il rosso ed il verde, di rara e preziosa bellezza è anche l’azzurro del fiordaliso. Vere e proprie opere d’arte che, per qualità artistica e tecnica, sono conosciute e apprezzate in tutt’Italia.

Una composizione floreale
per il 250° anniversario
della Guardia di Finanza

Il 31 maggio 2024 presso l’auditorium comunale in piazza Giacomo Matteotti a Bolsena è stata inaugurata una composizione floreale rappresentante San Matteo, patrono della Guardia di Finanza, che rimarrà esposta fino al 3 giugno. A benedire la rappresentazione del Santo è stato il Vicario Generale del Vescovo di Orvieto-Todi, Don Stefano Puri. Questa composizione si inserisce nell’ambito delle iniziative in occasione del 250° anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza e in concomitanza con la solennità del Corpus Domini.

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