Alla Santa Messa celebrata alle ore 11.30 presso la Chiesa della Santissima Trinità-Santuario Cittadino di Maria Santissima Liberatrice, presieduta dal Priore della Comunità Agostiniana, Padre Giuseppe Scalella, OSA, i Cavalieri e i Volontari Costantiniani hanno prestato servizio liturgico all’Altare e hanno presentato un omaggio floreale alla Madre di Dio.
Alle ore 17.30 si è tenuto in piazza del Plebiscito la rievocazione storica, con l’indirizzo di omaggio del Sindaco di Viterbo, Dott.ssa Chiara Frontini e del Priore della Comunità Agostiniana, Padre Giuseppe Scalella, OSA. Successivamente, alle ore 18:00 si è mossa la tradizionale Processione del Voto del Comune e del Popolo di Viterbo a Maria Santissima Liberatrice.
Hanno provveduto al trasporto della Sacra Effige della Madonna in trono con bambino che gioca con un uccellino del XIV secolo, chiuso all’interno della macchina lignea del XVII secolo, i Portatori di Maria Santissima Liberatrice e il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa.
Alla Processione – a cui si sono uniti il Corteo storico, i musicisti e gli Sbandieratori del Pilastro – hanno partecipato i sacerdoti diocesani, i religiosi, la fraternità agostiniana secolare, le confraternite, i movimenti ecclesiali, le autorità e i fedeli, appartenenti anche alla Chiesa Ortodossa, e una qualificata rappresentanza di Cavalieri e Volontari Costantiniani, guidati dal Delegato Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro, accompagnati dal Cappellano Capo della Delegazione, Prof. Padre Rocco Ronzani, OSA, Cappellano di Merito con Placca d’Argento.
La solenne Processione si è conclusa alle ore 19.00 presso la chiesa della Santissima Trinità-Santuario Cittadino di Maria Santissima Liberatrice, con il discorso e la benedizione del Vescovo di Viterbo, Mons. Orazio Francesco Piazza, e l’Atto di affidamento della Città di Viterbo a Maria Santissima Liberatrice. Successivamente, Mons. Piazza ha celebrato la Santa Messa di chiusura.
Successivamente, il Delegato per la Tuscia e Sabina si è intrattenuto con Mons. Piazza, consegnandogli un’offerta per le persone più bisognose assistite dalla Caritas diocesana.
Il servizio fotografico è a cura del Cav. Gennaro Vernillo.
La Madonna Liberatrice
Il culto verso la Madonna Liberatrice rappresenta la più antica devozione mariana dei Viterbesi, poiché è da settecento anni che essi invocano sotto questo titolo la Madre di Dio nella Chiesa della Santissima Trinità, officiata dai Padri Agostiniani.
Essa cominciò ad essere venerata con culto solenne il 28 maggio 1320, a seguito della protezione accordata dalla Vergine alla Città dei Papi, funestata da violente calamità naturali e da gravi discordie civili: come è riferito dalle cronache del tempo, i Viterbesi ritrovarono la pace ai piedi dell’Immagine della Madonna, da quel momento proclamata loro Liberatrice.
Per solennizzare tale consacrazione, la Magistratura, postasi a capo del movimento popolare, fece dono al Santuario di una riproduzione in argento della Città. L’interesse costante del Comune di Viterbo per la sua Liberatrice è confermato dagli antichi Statuti. Quello del 1344 stabiliva che la sua festa si celebrasse ogni anno, con tutte le modalità che si osservavano nelle più grandi solennità, il lunedì di Pentecoste.
Con la caduta del potere temporale dei Papi, a causa dell’opposizione della Giunta liberal-massonica la processione venne interrotta dopo cinque secoli e mezzo. Nel 1945, su iniziativa del Vescovo Mons. Adelchi Albanesi, venne ripreso il tradizionale corteo religioso con l’intervento delle Autorità municipali. Nel 1984 il Santo Pontefice Giovanni Paolo II sostò in preghiera dinanzi all’altare della Madonna e confortò gli ammalati riuniti nell’attiguo chiostro rinascimentale.
Per approfondire la conoscenza dell’importante ricorrenza della festa della Madonna Liberatrice, segue un breve saggio sulla storia del Culto e del Santuario della Madonna Liberatrice, dal titolo Sette secoli di culto per la Madonna Liberatrice nella chiesa degli Agostiniani di Viterbo (1320-2020), ad opera del Primo Cappellano della Delegazione della Tuscia e Sabina, Prof. Padre Rocco Ronzani, OSA, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, pubblicato in Analecta Augustiniana, Volume LXXXIII, 2020, pp. 179-245: