La pedagogia del Prof. Mons. Luigi Secco è manifestazione della bellezza della creatura umana. Il suo percorso scientifico è un inno alla vita, alla speranza, alla gioia, è ricerca della verità, professione incrollabile nell’esaustiva capacità di rigenerazione della persona; è certezza granitica che la relazione umana è naturalmente buona e arricchente, è manifesto chiaro della imprescindibilità dell’educazione nel contesto sociale. Il Prof. Secco ha saputo accompagnare centinaia di studenti, e non solo, da vero pedagogo e da vero pedagogista, senza mai sostituirsi alla libertà di scelta del soggetto, ha voluto proporre senza mai imporre, ha rispettato ciascuno e sempre perché prima aveva rispetto di sé. Il Prof. Secco vive in queste pagine e ancora ci educa, perché il suo studio non è stato uno scientismo fine a sé stesso, né una filosofia di vita tra le tante, ma un vero atto educativo, in definitiva un atto d’amore. Come ha sottolineato il Presidente delle Camera dei Deputati nel suo saluto di apertura, l’occasione dell’evento a Montecitorio il 29 novembre scorso era data dalla presentazione dell’Opera Omnia del Prof. Mons. Luigi Secco dal titolo La dinamica umana della realtà educativa: dall’educabilità all’educazione (Tab Edizioni 2022, 3.852 pagine in otto volumi, con l’Introduzione di Ermenegildo Frigo [QUI]), curata da Prof. Don Stefano Peretti, Cappellano di Merito con Placca del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Un’attenta platea, che ha completamente riempito la grande sala, si è formata attraverso la partecipazione di numerosi deputati e senatori di tutto l’arco parlamentare, presenti anche il Cardinale Ludwig Gerhard Muller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, Balì Gran Croce di Giustizia e Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio; il Cardinale Agostino Marchetto, Nunzio Apostolico; il Cardinale Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico in Italia e nella Serenissima Repubblica di San Marino; Mons. Carlo Ciattini, Vescovo di Massa Marittima-Piombino; S.E. Don Flavio Borghese, dei Principi di Sulmona e Montecompatri, Presidente della Real Commissione per l’Italia; Ing. Gilberto Spinardi, Cavaliere di Gran Croce di Merito, Delegato per la Lombardia; S.A.S. il Principe Don Benedetto Orsini, Principe di Vallata, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, Delegato per il Triveneto; e varie autorità istituzionali.
Mons. Luigi Secco, ha proseguito il Presidente Lorenzo Fontana nel suo saluto di apertura, «è ritenuto un punto di riferimento intellettuale e umano sia da coloro che lo hanno conosciuto sia da coloro che hanno letto i suoi scritti trovandovi ispirazione. Mons. Secco ha dedicato la sua vita all’educazione dei giovani. La maggior parte dei suoi testi scientifici riguarda la pedagogia. Egli ha anche approntato strumenti per la formazione dei docenti. Centrale per lui era la famiglia, che considerava la cellula fondamentale nella formazione della personalità. Con i giovani aveva un approccio diretto: parlava un linguaggio semplice, senza darsi un tono accademico. “Molti studenti – osservò in un’intervista – si sono sentiti capiti e ancora adesso mi riferiscono che riuscivo a trarre da loro le migliori energie. Molti mi scrivono ancora: è importante perché credo ci sia più bisogno di umanità che di tante altre cose”». Il Presidente Fontana ha proseguito: «Mons. Secco è stato uno dei massimi rappresentanti della pedagogia interculturale. Il suo contributo all’introduzione di questa disciplina in Italia è stato determinante. Egli riteneva infatti che la pedagogia, preso atto delle profonde trasformazioni avvenute nelle nostre società, dovesse tenere nella dovuta considerazione le differenze etniche e culturali, studiando forme pedagogiche fondate sul dialogo e sulla comprensione reciproca. Sempre pronto a riconoscere la bellezza della creatura umana, egli era convinto che l’uomo potesse dare il meglio di sé stesso nelle relazioni umane e nel rapporto con gli altri. Mons. Luigi Secco ha così elaborato una vera e propria “pedagogia dell’amore”, per citare il titolo di un suo importante libro del 2006 raccolto nell’Opera Omnia». «La sua riflessione è ruotata sempre attorno alla forte convinzione che, senza un supplemento d’anima e di umanità, le conoscenze dei dotti fossero vuote e inutilizzabili. Che la sua testimonianza di vita e i suoi insegnamenti possano continuare a essere d’esempio per tutti», ha concluso il Presidente Fontana.
Nel suo intervento, Prof. Don Stefano Peretti ha evidenziato come «la ricerca pedagogica e la conseguente produzione scientifica di questo illustre pedagogo e pedagogista trova la sua peculiare collocazione entro i parametri della filosofia dell’educazione» e che «per Secco l’educazione non è istintualità, tanto meno manipolazione e coercizione, non è imposizione asettica, né pretesa di formazione standard e massificata, o peggio rispondente a precise ideologie (…) ma che educare significa accompagnare».
Nella sua Lectio Magistralis, il Cardinale Pietro Parolin ha indicato che Montecitorio offre la «possibilità di riflettere su quanto e su come educare sia importante per ogni essere umano e sia altrettanto importante per edificare la nostra casa comune, il nostro vivere insieme come cittadini». Nel ricordo del Prof. Secco, il Segretario di Stato si è soffermato sul fatto che «l’educazione è necessaria perché è strettamente connessa al senso della vita (…) di cui ha bisogno la persona del nostro tempo” e che “senza senso non viviamo, non progrediamo, non capiamo». Il Cardinal Parolin ha inoltre rammentato, che il Prof. Secco, «fra i pochi veri pionieri in Italia» nel campo della pedagogia, ha sottolineato l’importanza della riscoperta «delle risorse sociali» e di come «la scuola deve muoversi nella dimensione dell’Intercultura» in una «società dove lo slancio vitale e l’apparato legalistico si confrontano e si integrano».
Prof. Mons. Luigi Secco, nato a Presina di Piazzola sul Brenta il 3 luglio 1927, e dopo una vita piena di frutti serenamente morto il 3 aprile 2017 a Bassano del Grappa all’età di 89 anni, è stato uno dei massimi esperti e fondatori di pedagogia interculturale a livello internazionale, fra i pochi veri pionieri in Italia. È stato Professore ordinario di Pedagogia, per quasi trent’anni, nelle Università di Padova e Verona; Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e di Prorettore dell’Università di Verona; co-fondando il Centro Studi Interculturali. Si distinse, inoltre, negli scambi culturali con università italiane ed europee, organizzando numerosi incontri e convegni internazionali. Per la sua brillante attività accademica ha ricevuto il titolo di professore emerito dal MIUR. Fu ordinato sacerdote a Vicenza l’8 gennaio 1950. Nel 1953 conseguì il dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Rivestì vari incarichi diocesani, in particolare Vice Cancelliere vescovile e Vice Assistente della Gioventù Italiana di Azione Cattolica (1952-1958); Vice Rettore del liceo, propedeutica e teologia nel Seminario (1958-1963) ed insegnante di Diritto Canonico e Morale (1958-1967); Vice Assistente diocesano dell’Unione Donne di Azione Cattolica (1959-1967); Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto (1966-2005); Rettore del Collegio Vescovile Graziani di Bassano del Grappa (1967-1981). Nel 1986 venne nominato canonico onorario della Cattedrale.