Santa Messa mensile del Gruppo di Messina della Delegazione Sicilia Orientale

Domenica 25 febbraio 2024, II Domenica del Tempo di Quaresima, si è svolto presso la Chiesa di San Giuseppe al Palazzo in Messina il secondo incontro dell’anno del Gruppo di Messina della Delegazione della Sicilia Orientale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con la solenne Santa Messa mensile che è stata officiata dal Parroco Mons. Santi Musicò, Cappellano di Merito con Placca d'Argento. Renato Oggiano, Cavaliere di Ufficio, ha letto la Prima Lettura e il Salmo Responsoriale, e Rossella Musolino, Dama di Merito, ha letto la Seconda Lettura e l’Acclamazione al Vangelo.

Nella sua omelia, Mons. Musicò ha commentato il testo della Seconda Lettura, dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,31b-34): «Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!».

Mons. Musicò ha esposto i motivi che giustificano la confidenza dell’uomo in Dio, il cui amore vuole che tutto cooperi al bene, sempre che l’uomo non voglia boicottare il piano divino. Paolo sfocia in una dossologia, un inno, permeato di gioia, di speranza, di riconoscenza, con un incalzare di interrogativi intensamente pregnanti. “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”. Se nell’Antico Testamento Jahvè era il “Dio con noi” – “Emmanuele” – ora, dopo l’opera redentrice di Cristo, è “per noi”, a nostro favore, dalla nostra parte, anzi in nostra vece, al nostro posto.

Per l’uomo – ha osservato Mons. Musicò -, il quale, pur con ineludibili limiti e fragilità, si impegna ad attuare il piano salvifico, in cui la divina misericordia, gratuitamente, lo inserisce, non vi è maggior motivo di sicurezza che l’aver Dio dalla propria parte, addirittura al proprio posto, poiché Cristo si è sostituito all’uomo, di fronte alla giustizia divina.

Se tale è la condizione dell’uomo redento – ha concluso Mons. Musicò -, nulla e nessuno può presumere di incutergli paura. Con Dio dalla propria parte c’è nulla da paventare. Chi si oppone all’uomo, che ha accettato di fruire della redenzione, si contrappone a Dio: deve misurarsi con Lui, con la grazia, cui Egli ha arricchito l’uomo, salvandolo con il sacrificio del Figlio.

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