Un nuovo libro sulla Cavalleria Cristiana. E una riflessione sull’importanza della formazione

Non sono molti i fenomeni umani che hanno passato indenni il vaglio del tempo e dello spazio e sono pervenuti a noi quasi immutati. Il libro La Cavalleria Cristiana tra potere e misericordia, il nuovo lavoro del Prof. Enzo Cantarano, Referente per la Formazione della Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, vuole essere un piccolo contributo volto a chiarire come la "Cavalleria", declinata in senso Cristiano, abbia, ancora oggi, un significato ed un valore che coincidono con quanto l'attuale Pontefice, Francesco, chiede a gran voce per una "evangelizzazione per l'approfondimento del Kerygma".
Trittico di Modena-Allegoria del Cavaliere Cristiano

Non si tratta di un percorso interpretativo semplice e lineare. Occorre applicare il discernimento e saper leggere i “segni dei tempi”. Infatti la Cavalleria, come Istituzione umana, con caratteristiche sue proprie, sembrerebbe oggi poco correlabile con il punto di vista di Papa Francesco. Ma si tratta solo di un fraintendimento sociologico che non inficia il valore antropologico e, soprattutto, ecclesiologico della Istituzione stessa. Infatti, più e più volte, il Sommo Pontefice invita i cristiani a combattere in una “battaglia interiore per vincere la tentazione della chiusura nel nostro io” (Cfr. Francesco, Santi, non mondani. La grazia di Dio ci salva dalla corruzione interiore, Libreria Editrice Vaticana 2023, pag. 7) e per lasciare che si manifesti pienamente la sovrana Misericordia di “un Padre che desidera la nostra felicità. È una lotta bella perché, quando lasciamo vincere il Signore, il nostro cuore esulta di pienezza e la nostra esistenza viene illuminata da un raggio di infinito”. (Cfr. Francesco, Santi, non mondani, Introduzione).

La Cavalleria Cristiana tra potere e misericordia. Considerazioni per i confratelli e le consorelle del Sacro Militare Ordine Costantiniano di san Giorgio (Youcanprint 2024, 214 pagine [QUI]) a cura di Enzo Cantarano e Luisa Carini Cantarano, Cavaliere e Dame di Merito con Placca d’Argento.

Il Prof. Enzo Cantarano, curatore del libro La Cavalleria Cristiana tra potere e misericordia appena uscita, è nato a Roma il 22 febbraio 1953. Si è laureato in Medicina e Chirurgia nella Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico “A. Gemelli” in Roma e si è specializzato in Medicina Tropicale e in Psichiatria presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha ottenuto una licenza ad Magisterium in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso l’Istituto Giovanni Paolo II della Pontificia Università Lateranense. Ha conseguito diversi master in Protezione Civile, in Bioetica Clinica, in Bioetica, in Difesa Nucleare, Biologica, Chimica e Radiologica, in Armi Batteriologiche, in Medicina Legale, Legislazione Sanitaria, Organizzazione DEA/118. Inoltre, ha ottenuto diversi diplomi.
Dopo la carriera come ufficiale medico, attualmente è in Congedo Assoluto per Inidoneità al Servizio Militare Incondizionato per patologie contratte in servizio e per causa di servizio (Bosnia, Albania, Iraq, Kosovo, Afghanistan).
Ha partecipato a numerosi Congressi Nazionali ed Internazionali con Relazioni e/o Poster. Fa parte di Società Scientifiche, Nazionali ed Internazionali.
Ha pubblicato 90 lavori originali su Riviste Scientifiche nazionali e internazionali. Ha pubblicato diverse monografie, tra cui Elementi di Antropologia Culturale di un fenomeno intramontabile: la Cavalleria e Sacro Militare Ordine Costantiniano di san Giorgio note storico – antropologiche – spirituali per Universitalia Editore. Ha appena pubblicato La Cavalleria Cristiana tra Potere e Misericordia.
Dopo una lunga attività di volontariato in diversi organismi, attualmente è Volontario Qualificato, con responsabilità amministrative ministeriali, presso la Caritas diocesana di Roma nella Parrocchia di appartenenza territoriale ove cura il Centro di Ascolto, la distribuzione di vestiario e generi alimentari e la realizzazione di progetti sociali ed assistenziali.
È Referente per la Formazione della Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio sotto la Regola di San Basilio Magno. Nell’ambito della Formazione permanente dei Membri ha redatto diversi articoli di supporto per meditazioni spirituali e pubblica con cadenza regolare dei podcast di cultura generale e, ogni domenica e festività, delle meditazioni sulle Letture del giorno [QUI].

Custodire l’olio della vita interiore
L’importanza della formazione

L’Ordine Costantiniano assegna molta importanza alla formazione, soprattutto per i Postulanti, ma non solo, anche per i Cavalieri e le Dame. Sull’importanza della formazione, va ricordata l’esortazione di Papa Francesco all’Angelus Domini del 12 novembre 2023 in piazza San Pietro – commentando la parabola delle vergini in attesa dello sposo, munite di lampade, ma non tutte con olio a sufficienza – a fermarsi per ascoltare il proprio cuore, a far posto al silenzio, a guardare la luce negli occhi degli altri anziché quella di uno schermo. Non lasciatevi intrappolare dall’attivismo, raccomanda il Papa, ma dedicatevi di più alla Parola di Dio.

Tante volte si è molto attenti alle apparenze, l’importante è curare bene la propria immagine, fare bella figura davanti agli altri. Ma Gesù dice che la saggezza della vita sta altrove: nel curare quello che non si vede, ma è più importante, curare il cuore. La custodia della vita interiore.

Questo rivela la parabola evangelica “delle dieci vergini chiamate a uscire incontro allo sposo”, che cela un insegnamento sul “senso della vita di ciascuno”, spiega Papa Francesco all’Angelus, perché vivere “è una grande preparazione” per quando saremo chiamati a uscire incontro a Colui che ci ama più di tutti, Gesù”.

Avere cura della vita interiore

Tutti “desideriamo una realizzazione felice della vita”, ma dalla parabola, che descrive cinque vergini sagge e cinque stolte, apprendiamo che a fare la differenza è la preparazione, chiarisce il Papa.  Le sagge, infatti, descrive il Vangelo, “‘presero anche l’olio’; le stolte invece no”. E proprio questo fa la differenza. L’olio, poi, “che non si vede”, essendo “dentro le lampade”, che “non è appariscente”, è essenziale, perché “senza di esso le lampade non hanno luce”. Le vergini sagge che se lo procurano ci invitano ad avere cura della vita interiore.

Vuol dire sapersi fermare per ascoltare il proprio cuore, per vigilare sui propri pensieri e sentimenti. Quante volte noi non sappiamo cosa è successo dentro il nostro cuore in quella giornata. Cosa passa dentro ognuno di noi? La saggezza vuol dire saper fare spazio al silenzio, per essere capaci di ascoltare noi e gli altri. Vuol dire saper rinunciare a un po’ di tempo passato davanti allo schermo del telefono per guardare la luce negli occhi degli altri, nel proprio cuore, nello sguardo di Dio su di noi. Vuol dire, non lasciarsi intrappolare dall’attivismo, ma dedicare tempo al Signore, all’ascolto della sua Parola.

Dare più spazio all’anima

Dalle vergini stolte, che “possiedono già le lampade” ma non hanno olio a sufficienza e perciò devono andare a comprarlo dai rivenditori, per poi “metterlo nelle lampade”, impariamo, invece, che è importante preparare “l’olio della vita interiore, l’olio dell’anima”, fa notare Francesco.

La vita interiore non si improvvisa, non è questione di un attimo, di una volta ogni tanto, di una volta per tutte; la vita interiore va preparata dedicando un po’ di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante.

L’invito del Papa è, allora, a riflettere sul tempo riservato “alla cura del cuore, alla preghiera e al servizio degli altri, al Signore che è la meta della vita”, e a “custodire l’olio della vita interiore” con l’aiuto di Maria.

Foto di copertina: El Greco, Allegoria del Cavaliere Cristiano (pannello del Trittico di Modena), 1568 circa, Galleria Estense del Palazzo di Musei, Modena.
Il trittico di inspirazione sacro-devozionale è composto da un esiguo formato. L’altarino è piegabile composto da tre pannelli lignei: quelli laterali, connessi a quello centrale da delle cerniere, fungono da ante. Ogni panello è dipinto sia sul lato frontale che su quello posteriore: per cui sono sei raffigurazioni.

Le scene sulla parte della facciata, da sinistra a destra, sono l’Adorazione dei pastori, l’Allegoria del Cavaliere Cristiano e il Battesimo di Cristo. L’allegoria del Cavaliere Cristiano viene anche talvolta presa come un’immagine di Cristo che incorona un santo, che alcuni esperti identificano con Teodoro di Eraclea. Insieme a queste figure ci sono le tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità), nonché angeli con i simboli della Passione e, in fondo, il Giudizio Universale.

Nelle scene sulla parte posteriore compaiono: l’Annunciazione (sinistra), la Veduta del Monte Sinai (centro) e l’Eterno Padre con Adamo ed Eva nel Paradiso (destra). Da notare che nella Veduta del Monte Sinai è raffigurato il monastero di Santa Caterina in Egitto.

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