Venerdì 16 febbraio 2024, è stato pubblicato il Podcast XI – Fu vera gloria? [QUI].
Quello di gloria è un concetto che, anche se sotto altri nomi, appare oggi sopravvalutato o frainteso. Sostanzialmente si tratta del bisogno soggettivo di autoaffermazione e realizzazione di cui ogni persona ha vitale necessità. Come contraltare desideriamo proiettare all’esterno il bisogno della nostra gloria personale sublimandola e, quindi, nobilitandola per evitarne il rischio di disvalore, cioè la vanagloria. Il senso assolutamente laico di questo termine ci è dato da coloro i quali, travolti dalla fama e dalla celebrità, riconoscono che la notorietà rende disumani, estranei, alienati.
Perché allora l’uomo cerca il disumano come misura della propria realizzazione umana? Una risposta la potremmo trovare riflettendo sulla visione biblica della gloria. Quando la Bibbia parla di “gloria di Dio”, vuole indicare un potere che appartiene solo a Dio. Soli Deo gloria! “Io sono il Signore, io non cederò la mia gloria a un altro” (Is 48,11).
L’uomo può contemplarla? Può riconoscerla senza morirne? Dove cogliere la vera gloria, quella che fa vivere e vivere per sempre?
La gloria di Dio è da sempre situata nell’alto dei cieli, cioè oltre il mondano. Ma, allora, Dio resterebbe una presenza elusiva: di lui l’uomo può vedere le tracce, la schiena, ma mai il suo volto perché: “Chi vede Dio, muore” (Es 33, 20). E infatti: “Dio, nessuno l’ha mai visto” (1Gv 4,12). Quando però Dio vuole entrare in relazione con gli uomini, allora fa “discendere” dall’alto dei cieli la sua gloria che diventa una presenza vitale, talora impalpabile, come l’ “alito leggero” del profeta Elia del 1Re 19,12, talora terrorizzante come per Giacobbe in Gn 28,17.
Ma finalmente venne la “pienezza dei tempi” in cui Dio manifestò pienamente e definitivamente la su gloria nel Creato non come semplice emanazione, ma incarnandosi nel Figlio e venendo egli stesso a ripristinare il riflesso della sua gloria nella sua Creatura più perfetta, l’Uomo della prima Alleanza, quella della Genesi. Gesù, il nuovo, il vero Adamo, rigenera l’immagine e la somiglianza del primo Adamo e gli restituisce intatta la vera gloria che è rispecchiamento di quella del Creatore!
Siamo all’apice della rivelazione cristiana: qui è tutto il cristianesimo, qui è il crinale rispetto all’ebraismo, qui è la nostra fede, la nostra gloria! Quella di cui sant’Ireneo afferma Gloria Dei vivens homo, la gloria di Dio è l’uomo vivente! Tutto il resto è solo vuota apparenza o, al limite, diabolica illusione!
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