Il trapasso del Presidente delle Real Commissioni per l’Italia e San Marino

Giovedì 25 maggio 2023, alle ore 01.35, dopo una malattia vissuta con Fede, circondato dall’affetto dei suoi cari e munito dei conforti...
Don Diego de Vargas Macchuca

Giovedì 25 maggio 2023, alle ore 01.35, dopo una malattia vissuta con Fede, circondato dall’affetto dei suoi cari e munito dei conforti religiosi, è spirato serenamente, rendendo la sua bella anima al Signore, il Presidente della Real Commissione per l’Italia e della Real Commissione per la Serenissima Repubblica di San Marino del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, S.E. Don Diego de Vargas Machuca, 8° Duca de Vargas Machuca, 6° Marchese di Vatolla, 10° Marchese di San Vicente del Barco, 11° Conte del Porto, 18° Conte di Urgell, 27° Signore di Vargas, 12° Signore di Varguillos, Conte del Sacro Romano Impero, Gentiluomo di Sua Santità, Cavaliere dell’Insigne e Real Ordine di San Gennaro, Balì Gran Croce di Giustizia decorato con Collare.

Le esequie verranno celebrate martedì 30 maggio 2023 alle ore 14.00 presso la Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio in Roma. Il rito verrà celebrato dal Gran Priore, S.Em. il Signor Cardinale Gerhard Ludwig Müller, e presieduto dal Gran Maestro, S.A.R. il Serenissimo Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, e delle massime Cariche del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Il Gran Maestro, che si è unito al dolore della sua famiglia, ha invitato tutti i membri della Sacra Milizia ad unirsi alla preghiera per l’eterno riposo della sua anima, chiedono in modo particolare alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, a San Giorgio e San Gennaro, perché intercedano per lui presso Dio nostro Signore e lo accolgano tra le loro braccia. I Cavalieri Costantiniani, ai quali Don Diego è sempre stato affettuosamente vicino, memori del suo preclaro esempio di Gentiluomo Cristiano, di generoso servizio alla Chiesa e alla Sacra Milizia, lavorando instancabilmente per realizzare gli scopi per i quali è stato fondato l’Ordine Costantiniano, chinano le Insegne nel suo commosso ricordo, elevando fervide preghiere a Dio affinché Colui da Cui tutto procede ed a Cui tutto ritorna, lo voglia accogliere nella Gerusalemme Celeste.

Il Duca Don Diego de Vargas Machuca apparteneva ad una delle più antiche ed illustri famiglie nobili della Spagna, con più di mille anni di storia, diramatasi poi anche in Italia nel XVII secolo. I rappresentanti di questo Casato per molti secoli hanno ricoperto le più alte cariche nei territori spagnoli in America come governatori, capitani generali e viceré.

La famiglia de Vargas Machuca, secondo la tradizione, trae le sue origini nelle Asturie, nel nord della Spagna dove in seguito all’invasione araba della penisola iberica si stabilirono nel 700 d.C. i discendenti dei sovrani Goti. Secondo alcune fonti, il cognome Vargas deriverebbe dal fiume presso il quale un esponente della famiglia vinse una battaglia. Questa antica famiglia ha da sempre svolto un ruolo di primo piano nella storia della Spagna a partire dal 718 d.C., quando Nicolás Tomás Luna de Vargas offrì supporto militare a Pelagio di Fafila, il condottiero asturiano che guidò le rivolte contro i musulmani. Nel 1080 Roberto de Vargas combatté al fianco di Re Alfonso VI per riconquistare la Castiglia, mentre tre anni dopo, nel 1083, fu Juan o Ivan de Vargas ad essere coinvolto nelle battaglie per la conquista di Madrid. L’episodio probabilmente più rilevante nella storia della famiglia è quello che vede protagonista Diego Pérez de Vargas, il quale durante la battaglia di Jerez del 1231 perse la sua spada, ma riuscì comunque a sconfiggere numerosi nemici grazie ad un semplice ramo d’ulivo e all’incoraggiamento di Don Álvaro Pérez de Castro che gli urlò:”Así, Diego, machuca machuca…” (“Così, Diego maciulla maciulla!”). L’episodio fu rilevante non solo perché pare che fu proprio da questo momento che l’appellativo Machuca fu unito al già esistente Vargas, ma anche perché Re Alfonso X concesse nel 1267 a Diego Pérez l’inserimento delle armi reali di Castiglia e Leon alla sua insegna.

«Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore» (Gal 6,14).

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